2017, dove sarà il futuro della musica ?

 

Il 2016 sarà ricordato come uno degli anni più nefasti per la musica : il numero di  grandi artisti che ci ha lasciato quest’anno ha superato ogni più pessimistica aspettativa. Ma da qui in avanti attendiamoci anni tristi : i grandi musicisti, quelli che hanno segnato la storia della musica sono diventati vecchi e nessuno in questi anni è arrivato a rimpiazzarli.

Segno che la musica ha cambiato il modo di essere suonata e fruita. Troppo facile farla, troppo facile distribuirla, troppo facile copiarla, ascoltarla, scaricarla. Tutto troppo facile perchè gli attori in gioco ci scommettano il proprio tempo ed il proprio denaro : nessuna etichetta sarà mai interessata ad investire per far crescere un artista e forse nessun artista è più interessato a cercare un’etichetta per fare e promuovere la propria musica. Questa frattura fa perdere però valore aggiunto a tutti : non ci sono più rapporti tra le diverse figure che lavoravano nella musica. Un grande artista aveva una grande band, un grande produttore, un grande fonico, un bravo promoter, un bravo fotografo, etc etc. Chi si affaccia nel mondo musicale adesso deve essere diverse di queste figure, un po’ per necessità, un po’ per arroganza, un po’ perchè non ne coglie la vera importanza.
Il risultato : un sacco di pessima musica, belle idee mal interpretate, bei dischi mal promossi, tour di merda e avanti così all’infinito.
L’unica salvezza a tutto questo?  Far tornare la musica ad essere un business, chi vuole intraprendere la carriera musicale deve poterci vivere, non fare il doppio-lavorista. Unico modo per farlo? Compriamo la musica che ascoltiamo e andiamo a vedere nuovi gruppi magari pagando un piccolo biglietto di ingresso. Altrimenti non ci rimarrà più nessuno da piangere.

Pubblicato da

Luca

Luca

Station Manager The Great Complotto Radio