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La Tempesta al Rivolta 06.12.2014

tempesta_rivoltaFinalmente è arrivato sabato 6 dicembre, il giorno della quarta edizione del festival invernale La Tempesta al Rivolta di Mestre.

La promessa che ai primi mille ingressi verranno regalati dolciumi e i tanti gruppi presenti alla serata ci motiva già un casino. La programmazione dei concerti nel centro sociale mestrino, infatti, è davvero ricca, ed è il motivo per cui si inizia presto.

Ecco la nostra serata:

Alle 18:30 apre le danze Beatrice Antolini, ma purtroppo ci perdiamo la presentazione del suo ultimo EP Beatitudide, causa troppi incroci e un paio di strade sbagliate.

Arrivo ai cancelli alle 19:10, pioggia, coda per il biglietto e niente dolciumi.

Alle 19:27 finalmente entriamo e ci catapultiamo nell’ hangar (il padiglione centrale del Rivolta) dove ci accoglie Pierpaolo Capovilla con i i brani di Obtorto Collo, il suo primo album solista pubblicato da La Tempesta il 27 maggio scorso.

Dopo 45 minuti di poesia e recitazione abbiamo un quarto d’ora per raggiungere il Nite Park, infatti alle 20:00 ci sono gli Universal Sex Arena, anche loro con un freschissimo nuovo disco da proporre, Romancitysm. Casino in abbondanza.

Sono le 20:50 ed è il momento del duo palermitano Il Pan del Diavolo, con il loro folk esplosivo: saranno solo in due ma sembrano un esercito. Prima di questo concerto riusciamo anche a sfondarci di gnocchi al gorgonzola e noci (Il Rivolta è anche questo) con un sottofondo di eccezione, il nuovo disco Rococò dei Dadamatto.

Alle 22:00 è il turno del Management del Dolore Post-Operatorio, una nota anticlericale che sicuramente non stona in questa festa. La band abruzzese incendia la platea con brani tratti sia da Auff!! che dal recente McMao.

La serata continua ed è il momento di ondeggiare al ritmo sincopato dei Mellow Mood, il gruppo reggae friulano che sta girando il mondo col suo ultimo album Twinz.

L’ Open space, invece, è interamente dedicato ad un esperimento assolutamente ben riuscito dei Tre Allegri Ragazzi Morti che, con l’accompagnamento della Abbey Town Jazz Orchestra, ci riporteranno a “Quando eravamo swing!”, ovvero le canzoni più belle del trio di Pordenone eseguite insieme all’eccezionale big band.

Questo spettacolo tra i vari bis si protrae più del previsto e purtroppo ci perdiamo il concerto dei Fine Before You Came. Peccato, sarà per la prossima volta.

Si è fatta l’1:00, le gambe dopo tutte queste ore in piedi gridano vendetta, le orecchie fischiano e le diverse birre che non ho menzionato fino ad ora si fanno sentire, ma niente ci potrà fermare: è il momento di ascoltare gli Zen Circus e farci rapire dalla loro solita carica di energia.

Alle 2:15 ci dirigiamo verso casa, stanchi ma appagati e a dir poco felici di aver partecipato a questa grande festa.

Grazie a tutti quelli che hanno permesso che tutto ciò avvenisse, grazie Rivolta, grazie La Tempesta!

(Gli scarsi mezzi tecnici non ci hanno permesso di fare foto decenti, tranne quella al programma. Davvero indispensabile.)

Lucaspo