MATMOS @ Spazio Aereo (On Land), Marghera (VE) – 09.06.2014

matmos02Dalla metà degli anni ’90 i Matmos (Martin Schmidt e Drew Daniel) rappresentano una delle più avanguardistiche espressioni dell’elettronica mondiale.
IDM, glitch, musica contemporanea, musica concreta, ma soprattutto tanta ironia e sensualità sono i preziosi ingredienti del concerto svoltosi lunedì sera allo Spazio Aereo di Marghera a Venezia. E non poteva esserci location migliore per assaporare le melodie schizofreniche del duo di San Francisco!

Sul palco le scrivanie, poste una di fronte all’altra, sono ricoperte da laptop, tastiere, vari controller e oggettistica che verrà utilizzata durante lo show.
Da una parte Martin Schmidt emana il fascino del maturo professore con occhiali e camicia bianca, dall’altra Drew Daniel lo contrasta con la maglietta dei coil e il gilet in pelle borchiato, tolto già da subito per il caldo che ha accompagnato tutto il concerto.
Per l’occasione il live è stato amplificato in quadrifonia, anzi, dato che i ripetitori che circondavano il pubblico erano 6, Daniel ha ribattezzato il termine in “sessofonia”, con un gioco di parole italo-anglofono.
Introduce il concerto Martin, avvisando ironicamente il pubblico che l’esibizione sarà sperimentale, molto sperimentale, e che non verranno eseguiti brani dei Beatles. A un concerto dei Matmos ti puoi aspettare di tutto, tranne il facile ascolto.

matmos01Le sonorità elettroniche prodotte da sintetizzatori e sequencer si intrecciano a voci e suoni concreti, spesso manipolati live, come lo srotolamento di un nastro adesivo o il tintinnare di monetine tenute in bocca e sputate progressivamente da Martin, mentre i nostri occhi vengono rapiti dalle immagini proiettate dietro il duo.
Live video di webcam disposte sul palco, animazioni di figure geometriche tridimensionali che si specchiano e si intersecano con effetti caleidoscopici, riprese di volti parlanti che sovrapponendosi diventano via via mostruosi o macro di strumenti musicali percossi da gigantesche mani, la proiezione è magistralmente utilizzata per suggerire una chiave di lettura di quello che si sta ascoltando.

Il pubblico dimostra calorosamente il suo coinvolgimento, e Martin riesce a strappare più di qualche risatina per il suo atteggiamento quasi cabarettistico e a tratti dadaista che sdrammatizza la complessità della musica prodotta dalla coppia.

Non c’è che dire, un concerto dei Matmos va assaporato tutto d’un fiato in tutta la sua concretezza e follia audiovisiva.

Pubblicato da

Admin - Pinna

Admin - Pinna

Webmaster - The Great Complotto Radio