Negrita in concerto

Negrita – Teatro dell’Accademia 23.11.2013

Negrita in concerto
Negrita in concerto

Lo devo ammettere: gli avevo sempre sottovalutati.

I Negrita li ho ascoltati sempre in modo casuale e superficiale, i singoli passati in radio e i pezzi “quellichenonpuoinonconoscere”, qualcuno mi piaceva anche, ma non mi avevano mai del tutto convinto. Pensavo che in fondo fossero il solito gruppo di pseudo rock all’italiana, tutto melodia, romanticherie e qualche assolo furbetto, ma sabato mi sono dovuta ricredere.Al Teatro dell’Accademia di Conegliano i Negrita si sono messi alla prova con un concerto unplugged, nel tour che segue l’uscita dell’album “Dejà Vu”, lavoro nel quale ripropongono i successi di una vita in chiave rigorosamente acustica.

L’esperimento riesce a trasformare e a rivitalizzare brani ormai consolidati, mentre l’assenza dei suoni elettrici valorizza l’abilità dei musicisti e la voce calda si Pau, che emerge protagonista assoluta della scena. Il concerto è un viaggio attraverso la memoria artistica della band, ma anche una riscoperta delle radici musicali e delle diverse influenze con cui i Negrita hanno sperimentato nel corso degli anni. Si passa così dal blues delle origini, rivissuto da “Bum bum bum” e “Cambio” allo swing irresistibile di “Malavida en Buenos Aires” fino agli amati suoni del sud, interpretati con “Soy Taranta” e “Radio Conga”.

Non mancano le ballate, come “L’uomo sogna di volare”, la toccante “Non ti buttare via” e la sensuale “Magnolia”, rese ancora più intense dall’arrangiamento morbido. Brani ritmati ed energici come “Mama Maè” e “Con libro in una mano e la bomba nell’altra” si sciolgono al suono degli archi e diventano quasi struggenti, mentre “Rotolando verso sud” e “Gioia infinita” fanno saltare in piedi tutto il teatro e infiammano il pubblico con tanto di assolo in puro stile hard-rock. Non mancano neanche due brani inediti “Anima lieve” e “La tua canzone”, eseguiti per la prima volta durante il tour.

Due ore volate, divertimento puro. Mi hanno fatto dimenticare di essere in teatro.

Niente male, questi Negrita!