Pordenonelegge 2014 : Micheal Dobbs – House of Cards

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Politics in not a nice buisness : potremmo riassumere così la filosofia di Micheal Dobbs, scrittore e membro della Camera dei Lords.
A Pordenonelegge 2014 per presentare la traduzione italiana del suo secondo libro della serie House of Cards “Scacco al Re”, Dobbs parla di politica internazionale e cinema con estrema serietà condita da un proverbiale humor inglese.
I libri arrivano in Italia con grande ritardo , furono infatti scritti negli anni 90 e parlano della politica inglese del periodo. La prima trasposizione per la tv fu fatta negli anni ’90 per la BBC nel periodo post Margaret Thatcher (che si dimise dopo la prima profetica puntata dove la sua foto veniva piegata a faccia in giù)

L’esperienza politica di Dobbs è di primissimo piano : ha gestito il rapporto con i parlamentari inglesi del suo partito (il partito conservatore inglese) ed è stato capo di gabinetto nel governo Thatcher.
“Ho visto quasi tutto quello di cui ho scritto” racconta Dobbs rispondendo alle domande di Stefano Feltri, “e ho raccontato l’essenza del potere, essenza che può essere riportata senza problemi nell’ Inghilterra degli anni 90 o negli Stati Uniti oggi”. “I politici sono nello show business, lo adorano” prosegue Dobbs, “quando ho scritto i miei libri avevo paura di perdere tutti gli amici per quello che stavo scrivendo. Con mia enorme sorpresa si sono arrabbiati solo quelli che non ho messo nel libro, altri addirittura chiedevano se potevano entrare, come personaggi, nei libri successivi”.

La voglia di scrivere qualcosa sulla politica inglese venne Dobbs durante una vacanza con la moglie. Era un periodo difficile, come capo di gabinetto subiva dalla Thatcher violente aggressioni verbali, e la moglie lo sfidò a scrivere qualcosa di migliore di quello che si leggeva di politica in quel periodo. Dopo il primo giorno di prove sul foglio bianco davanti a lui aveva scritto solo due lettere : FU (fuck you), che sono diventate le iniziali (Francis Urquhart e Frank Underwood) ed il carattere del personaggio dei suoi libri.” La Thatcher non lo ha mai letto” racconta Dobbs ” non aveva senso dell’umorismo”.Il libro è piaciuto molto a politici come Obama e Renzi invece, “Ho scritto a Renzi per spiegargli che è un romanzo non un un manuale di istruzioni”.
“La politica è un affare per gente al di fuori della norma, c’è grande stress e molte tentazioni, è un mondo testosteronico che a volte può sembrare una caricatura”

Nei libri di Dobbs e nelle trasposizioni televisive non c’é un giudizio morale sui comportamenti dei politici, i perdenti alla fine “sono solo quelli che ne escono male” e non ci indigna mai nemmeno danti al gioco sporco.
“Oggi abbiamo bisogno di leader veri, mentre in questo momento vedo solo manager politici “,racconta Dobbs, “il potere non rimane per sempre. In Gran Bretagna tutti I primi ministri, anche i più amati, alla fine sono stati cacciati. Il potere consiste nel convincere la gente ad approvare quello che fai, se non ci riesci più alla fine devi andartene”. Per Dobbs è sempre importante chi sta dietro ai personaggi politici, ed è per questo che la vita priva e la vita pubblica non si posso scindere.

“Ho firmato per l’unità nazionale, Francis Urquhart di House of cards non avrebbe mai fatto un movimento separatista, per il semplice fatto che se si deve stare su un palcoscenico si deve cercare il palcoscenico più grande ” Dobbs si rattrista quando si parla di Scozia e di separatismo (l’intervista è del giorno precedente alla vittoria del No al referendum scozzese),” i movimenti separatisti potrebbero influenzare in modo pesante la politica europea dei prossimi 10 anni”.

Dobbs è però molto eccitato della produzione della terza serie di House of Cards : “far parte di uno staff dove lavora Kevin Spacey è incredibile, e far parte di una rivoluzione digitale come quella creata da Netfix (che metterà a disposizione tutte le puntate della nuova serie in una volta sola) è davvero stimolante”

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Luca

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Station Manager The Great Complotto Radio