Recensione Max Gazzè – New Age Club (TV) – 15 03 13 – Massimo Adolph Nutini

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Sapete che Max Gazzè non rientra nei miei consueti generi preferiti, ma devo dire che l’ho sempre trovato autore e interprete interessante. Seguendolo nei vari Sanremo, o negli ascolti casuali, o comunque nelle  apparizioni televisive, apprezzavo spesso la sua vena non banale, e soprattutto un uso dell’armonia non consueto nella musica leggera o pop.

Ebbene, mi decido ad andare a sentirlo dal vivo, al New Age di Roncade, vicino a Treviso, locale molto attivo e pieno di ottimi eventi live.

Era la seconda data della parte italiana del suo nuovo tour, che si chiama EUROPEAN LIVE CLUB TOUR, all’insegna di “SOTTO CASA”, come gli omonimi disco, video e canzone.

In precedenza il tour europeo aveva già toccato Berlino, Bruxelles, Londra, Parigi e Barcellona.

Il locale si riempie, e apre il concerto (in ritardo, ma perché s’inizia sempre in ritardo?) un breve live, solo due canzoni, di una giovane Serena Abrami, cantautrice marchigiana. Splendida voce, emozionante, e bei brani. Brava Serena. Il pubblico, seppur impaziente di sentire Max, apprezza.

Ecco che arriva, con la sua formazione: Max Gazzè voce e basso, insieme ai suoi amici di sempre, gli ottimi musicisti Giorgio Baldi (chitarra), Clemente Ferrari (pianoforte e tastiere) e  Cristiano Micalizzi (batteria). Inizia con un paio di brani dell’ultimissimo album “Sotto Casa”: “E tu vai via” e “La mia libertà”.

Purtroppo all’inizio l’impianto è tarato così male che il cantato, importante soprattutto con un artista come questo, è completamente inintelligibile. Peccato.

Le cose, in tutti i sensi, cominciano a ingranare dalla terza canzone in poi, “Vento D’Estate”. L’audio finalmente si assesta, i testi tornano udibili e il pubblico inizia a riscaldarsi positivamente.

Da qui in poi eccolo sciorinare, con classe ed efficacia, un po’ tutto il suo repertorio.

Il pubblico apprezza, e le canzoni sono intonate assieme a una buona parte dell’intero New Age.

Ecco il miglior Gazzè, sequenze armoniche e melodiche sempre interessanti, testi apprezzabili scritti insieme al fratello Francesco.

Uno dei momenti topici è senz’altro il suo brano cult, anche a giudicare dalle reazioni del pubblico, “Cara Valentina”. Una simpatica e trascinante coda infinita sulle strofe “… per esempio non è vero che poi mi dilungo spesso su un solo argomento… ” (tra l’altro composte in una metrica davvero difficile), eseguita da tutti gli astanti, fino quasi allo sfinimento… fino a quella che pare la conclusione… ma col pubblico che continua ancora e ancora, e piano piano con Max e la band che la riprendono e la riconducono al top. Bello.

Insomma, alla fine anche i Bis non fanno altro che aumentare la temperatura dell’atmosfera, per un concerto pienamente riuscito.

Attenzione, venerdì 19 aprile Max sarà a Pordenone al Deposito Giordani, col suo tour. Fateci un pensierino.

19 03 13 –  Massimo Adolph Nutini

La scaletta del concerto

E tu vai via

La mia libertà

Vento d’estate

A cuore scalzo

Il timido ubriaco

La nostra vita nuova

Il solito sesso

Raduni ovali

L’amore pensato

Annina

Quel che fa paura

Per tutte le parole

Cara Valentina

Di nascosto

I tuoi maledettissimi impegni

Sotto casa

 

bis

Mentre dormi

La favola di Adamo ed Eva

Una musica può fare

L’uomo più furbo

Sotto casa

 

 

 

 

 

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