Sabrina Napoleone con La Parte Migliore

Tema conduttore di questo album è la perdita nella sua accezione positiva intesa come cambiamento ma anche in senso negativo di privazione. La cantautrice Sabrina Napoleone ringrazia chi forse le ha insegnato ad affrontare la perdita ma soprattutto a destinare agli altri la parte migliore, come racconta nell’omonima canzone che dà titolo al disco. La privazione è una costante della nostra vita, sembra dirci Napoleone, sia dovuta alla nostra volontà o a scelte altrui. Raccontati in maniera intima con chitarre acustiche a volte malinconiche e una voce ruggente che ricalca in qualche passaggio le influenze di altri artisti come Nada, i dieci brani che compongono questo album sono tutti molto personali e forti, con testi dissacranti e diretti a temi molto attuali quali la primavera araba vista con gli occhi di una donna (“E’ primavera”). Dal cantautorato più classico di “Pugno di mosche” ci si sposta persino all’industrial, come avviene in “Dorothy”, osando sempre in maniera coerente e usando la voce quale strumento potente che affascina fin dal primo ascolto. Un lavoro che colpisce e avvicina, rendendoci parte di un tutt’uno, nella perdita e nel ritrovarsi in emozioni senza tempo.

Sabrina Napoleone_Copertina

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