Suz – Lacework

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Susanna La Polla in arte Suz : voce e flavour mutuate dal trip hop arrivata al suo terzo album dopo Shape of Fear and Bravery (2009 – No.Mad Records) e One Is A Crowd (2013 – No.Mad Records).

Album maturo Lacework che si può affacciare senza timori sul panorama internazionale. Il disco è un bel viaggio di raffinata elettronica , minimale, senza tanti fronzoli e senza bavature con la voce di Suz a completare degli ottimi ambienti sonori.

“Billie” ed il suo piano aprono il disco, suoni sci fi e basso calzante; basso sub e cassa in 4 a seguire per “Pure Rapture”. Il disco prende una piega alla Biork, di Army of Me, su King Of Fools. “Abacist” intensa e dark con una bella linea vocale che si schiarisce su un ritornello di accordi di pianoforte. Etnica e ritmica “Wall of Mist”, molto bristoliana con un suono 90 “Wide Blue Yonder” con una bellissima melodica all’ Augustus Pablo. “Anthemusa” è il pezzo che mi più mi è piaciuto in questo album con la sua costruzione classica , la bella linea sul ritornello, l’organo riverberato, gli strings scordati. L’album si chiude con 3 belle prove di etno elettonica quali “Lethe”, “Test of Gold”, “Still of Water”.

Il disco è bello, ben pensato e ben costruito. Due cose forse si possono rimproverare : l’uso eccessivo di samples ritmici non lavorati e molto standard, che appiattiscono un po’ l’evoluzione dei pezzi, e un pizzico di mancanza di coraggio nell’osare con la voce, voce che non manca certo a Suz e che le permetterebbe di sorprendere.

Se amate il genere è comunque un disco che vi piacerà sicuramente.

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Luca

Luca

Station Manager The Great Complotto Radio