Tre Allegri Ragazzi Morti – Inumani

I Tra Allegri Ragazzi Morti hanno annunciato l’uscita, prevista per l’11 marzo, di “Inumani”, il loro ottavo album di inediti. Il disco è stato prodotto da Poalo Baldini per l’etichetta Tempesta Records e sarà disponibile in CD, LP e formato digitale. L’album segna il ritorno della band pordenonese dopo la lunga esperienza unplugged del 2015 e l’uscita dell’album “Quando eravamo swing”, una raccolta di brani riarrangiati in stile swing con l’Abbey Town Jazz Orchestra. L’ultimo album di inediti, intitolato “Nel giardino dei fantasmi” risale al 2012.

tre-allegri-ragazzi-morti-inumani-nuovo-album

Le prime date annunciate del tour sono:

12 marzo – Bronson, Madonna dell’Albero (RA)
18 marzo – Hiroshima Mon Amour, Torino
19 marzo – CSO Pedro, Padova
24 marzo – Duel Beat, Pozzuoli (NA)
25 marzo – Demode’, Modugno (BA)
01 aprile – Il Deposito, Pordenone
02 aprile – Auditorium Flog, Firenze
05 aprile – Alcatraz, Milano
08 aprile – Estragon, Bologna
09 aprile – Atlantico, Roma
23 aprile – Supernova Festival, Genova

Il Teatro degli Orrori – Il Teatro degli Orrori

A tre anni di distanza da “Il Mondo Nuovo”, il 2 ottobre esce il quarto album de Il Teatro degli Orrori per La Tempesta Dischi – Artist First. Come riferisce la band, il disco, omonimo, è stato pensato per essere suonato dal vivo, a stretto contatto con il pubblico, per cui ecco alcune delle date del prossimo tour:

22 ottobre – CSO Pedro, Padova

23 ottobre – Hiroshima Mon Amour, Torino
24 ottobre – Il Deposito, Pordenone
29 ottobre – Black Out, Roma
30 ottobre – Casa della Musica, Napoli
31 ottobre – Barbara Disco Lab, Catania
6 novembre – Arci App Colombofili, Parma
7 novembre – Circolo Magnolia, Segrate (Milano)
14 novembre – The Cage Theater, Livorno
20 novembre – Latteria Molloy, Brescia
21 novembre – Vidia, Cesena
27 novembre – Demodè Club, Modugno (Bari)
28 novembre – Urban Club, Sant’Andrea delle Fratte (Perugia)
4 dicembre – Teatro Miela, Trieste
5 dicembre – CSO Rivolta, Marghera (Venezia)
7 dicembre – Container Club, Grottammare (Ascoli Piceno)
11 dicembre – TPO, Bologna
12 dicembre – Auditorium Flog, Firenze
18 dicembre – Emporio Malkovich, Verona

Recensione Arch Enemy – War Eternal

ArchEnemyWarEternalIl recente cambio di cantante avvenuto in casa Arch Enemy sembrava fosse il crollo definitivo della band secondo i gufi, ma ad un primo ascolto già si intuisce che la fenice sta rinascendo. Nonostante l’abbandono in due anni di due membri importanti come Christopher Amott e Angela Gossow – anche se quest’ultima è semplicemente slittata al ruolo di manager – la band dimostra che con “War Eternal” sembra aver riacquistato una grande stabilità, tanto da far uscire forse il miglior disco da parecchio tempo a questa parte, probabilmente uno dei migliori mai sfornati.

La Nuova Alissa White Gluz è un gioiello sotto tutti i punti di vista: è stata eletta la donna più bella del metal, ha una voce molto potente e intensa, ha un buon canto “pulito” anche se questo modo naturale di cantare, non trova spazio nella sua nuova band. Sicuramente un altro livello rispetto all’amata Angela Gossow.

La nuova cantante dai capelli blu è la perfetta interprete di brani che sembrano essere costruiti proprio attorno a lei, sia nelle parti violente che in quelle melodiche nello stile degli anni ’80, come piace tanto fare ai “nostri”. Ovviamente la mano di Michael Ammott è onnipresente, e si riconosce nel suo tipico stile negli assoli e negli accompagnamenti solistici durante le parti melodiche.

Passando direttamente alle canzoni  non più all’album in generale, tra le canzoni che di certo non fanno prigionieri, troviamo “Never Forgive, Never Forget”, con riff che sembrano lame che si conficcano nel collo, ma neanche la title track si risparmia nei giri, anche se la parte del ritornello è infinitamente melodica.
Le canzoni son ben ordinate tra loro, dimostrando un’apertura mentale ritrovata, soprattutto dal punto di vista dell’ispirazione, ad esempio con le canzoni “No More Regrets”, l’ottantiana “You Will Know My Name”, la strumentale “Graveyard Of Dreams” e la thrashona “Stolen Life”,

Sembra ormai una regola fissa per ogni album di qualsiasi artista, e credo che non succeda dai tempi di “Master Of Puppets” dei Metallica, ma come previsto, durante la fine dell’album, un piccolo calo di tensione arriva, quel calo che ti distrae in altre cose e ti fa un attimo dimenticare che stai ascoltando un cd, ma comunque non mancano bei momenti di luminosità artistica.
Sicuramente uno dei top album del 2014, soprattutto per la rinascita di una band che veniva da una profonda crisi all’interno del gruppo, sia per i soggetti, per la composizione e per la resa live.
Tutto sommato, un grande lavoro!

Voto: 8,5

 

 

Questo album va ascoltato con le cuffie

Andrea Romeo - Need For Expression

La musica per colonne sonore potrebbe essere considerata musica maledetta. Essa infatti si lega inevitabilmente alle immagini della pellicola per cui è stata composta e la forza di queste salta fuori ogni volta che la musica viene percepita. Quindi l’opinione del brano di una soundtrack viene viziato dal lato cinematografico ed è difficile valutarne il reale spessore artistico.

In questo caso il film non c’è. Quel che abbiamo é Need For Expression, album di 9 tracce della durata di poco più di 36 min, prodotto da Andrea Romeo, musicista e compositore trevigiano.

Contrariamente a tutto ciò che si può sentire quotidianamente dalle radio commerciali, questo album richiede tempo, attenzione e va ascoltato con le cuffie per apprezzarne al meglio le sonorità.

Il lavoro svolto da Andrea Romeo é pura narrazione. Nel proprio sito Andrea descrive Need For Expression come il risultato di un percorso personale emotivo, traduzione sonora delle proprie emozioni. Ed é così. Il film non c’è, ma le immagini affiorano e non lasciano indifferenti. L’album é in grado di trasportare coloro che lo ascoltano con calma, dedicando ad esso il tempo che merita.

Need For Expression é una sapiente miscela di strumenti classici e digitali. La parte elettronica é presente, ma molto discreta. L’armonia non viene mai disturbata, anche in Asaki, brano in cui c’è una forte componente ritmica che scandisce il tempo con le sue basse frequenze, non si perde mai l’attenzione su melodia degli altri strumenti e arpeggio di chitarra.

La traccia di apertura, nonché brano scelto per la promozione, é Heart. Essa é provvista di videoclip che ne sottolinea l’atmosfera, la delicatezza e la dinamica. Fatto molto bene, da vedere.

Nonostante l’album sia completamente strumentale, ed é in questo la sua forza, viene da chiedersi come sarebbero certe tracce con una parte vocale. Canzoni come Stars o Lucid Dream non sfigurerebbero in un album dei Mogwai, dei Boards of Canada o persino dei Massive Attack (magari cantate da Sinéad O’Connor come in What Your Soul Sings).

Nei pezzi di taglio più tradizionale, come ad esempio Path Of Light o New Season, é possibile apprezzare l’esecuzione di strumenti classici, come il pianoforte, sposarsi con la componente rock ed elettronica: confine che si sposta continuamente con crescendo che sfociano in gentili distorsioni.

Andrea Romeo
Andrea Romeo – Need For Expression

Andrea Romeo é il principale esecutore di tutti gli strumenti (dalla chitarra, al synth, passando dal pianoforte e le drum machines) ad esclusione del violino (Nicola Manzan, aka Bologna Violenta) e della batteria (Alessandro Carlozzo). In tutte le tracce é possibile avvertire la cura in cui vengono inseriti i singoli suoni e strumenti.

Malgrado l’ascolto in mp3, Need For Expression vanta una qualità del suono molto buona. L’album é disponibile anche in CD digipack nonché in formati lossless, cosa che farà sicuramente contento chi ha un impianto hi-fi degno di questo nome.

Need For Expression, ottimo esordio per Andrea Romeo, genuino, personale, intimo. Richiede impegno ed attenzione, ma regala buone vibrazioni a chiunque gliele conceda.