Live – Escape the Fate + guests @Deposito Giordani (6.2.2016)

escapethefaterecensioneLe considerazioni circa questo concerto sono agli antipodi, ma procediamo con ordine.

Il primo gruppo ad esibirsi sono stati i neozelandesi Like a Storm. Voci non male, ma non sempre precise, sound carino con qualche sentore di plagio qui e là. Insomma, una band piuttosto facile da ascoltare che però allo stesso tempo non trasmette granchè. Per la prima volta ho visto suonare un didgeridoo e i ragazzi sono riusciti ad integrarlo bene con il resto degli arrangiamenti inserendo così un elemento di novità.

La serata prosegue con i Fearless Vampire Killers (FVK). I ragazzi sembrano essere stati proiettati nel 2016 direttamente dal 2006, epoca d’oro degli emo kids. A parte il batterista che è un omaccione dai capelli lunghi e dalla folta barba.
Tralasciamo il mero aspetto estetico e parliamo di quello musicale. Non avendo mai sentito nulla della band sono andata a cercare i loro video per ascoltare le versioni studio dei pezzi che hanno eseguito sabato sera. Beh, quantomeno le versioni studio sono ascoltabili, al contrario quelle live sono state davvero scadenti. Tanta confusione per nulla, perché purtroppo io ho sentito solo confusione.
La vera svolta della serata arriva quando salgono sul palco i New Year’s Day, capitanati da Ashley Costello, cantante della band. Ashley è davvero brava, ha una voce potente e un atteggiamento vincente e sono ben felice di dire tutto questo perché è difficile vedere una cantante donna in gruppi di questo tipo.
La band si presenta benissimo eseguendo diversi pezzi tratti dall’ultimo album “Malevolence” uscito lo scorso ottobre. Riempiono il Deposito con il loro suono energico e un’ammirevole precisione nell’esecuzione.

Quando si accingono a suonare Angel Eyes spunta sul palco anche Craig Mabbit per “sostituire” l’assente Chris Motionless, anche se l’effetto non è proprio lo stesso. Però dai, apprezziamo lo sforzo e la simpatia del gesto!
Alla fine arrivano gli Escape the Fate, band che ha segnato la mia adolescenza e che non avevo mai avuto occasione di vedere live.

Aprono a tutto gas con “Just a Memory” il singolo estratto dal loro ultimo album “Hate Me”. Anche loro, ovviamente, promuovono diverse tracce provenienti da questo ultimo lavoro, ma ad un certo punto rimango spiazzata nel sentire “Ashley” uno dei brani contenuti nell’album del 2008 “This War is Ours” che ha segnato l’entrata nella band di Craig Mabbit. Rimango ancora più basita quando suonano “Something”. È stato come tornare diciassettenni in un secondo.
È sempre brutto quando dopo tanti anni si riesce a vedere una band della quale si è fan e il live è una ciofeca, ma in questo caso gli Escape the Fate non hanno deluso le mie aspettative e ne sono contenta e sollevata.

I suoni sono puliti e ben amalgamati, Craig regge bene il palco e pure la voce, si vede che sono coesi ed hanno ancora voglia di spaccare tutto.

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