Black Sabbath – 13

Black-Sabbath-13Dopo 18 anni dall’uscita dell’ultimo album, “Forbidden”, gli inventori del sound heavy, ritornano con un album attesissimo che segna quella che è la fine della loro carriera, visti i numerosi problemi in casa Sabbath: la cacciata del batterista storico Bill Ward, l’incendio in casa Osbourne, i problemi alle corde vocali, e il linfoma che ha colpito Tony Iommi portandolo ad annullare tutte le date del tour 2012 se non quella in casa, nella loro Inghilterra.
13 è un album che non poteva ammettere errori, e parte con un brano che sfiora i 9 minuti, “End Of The Beginning”, seguito dal singolo, nonchè strepitosa song in stile Sabbath: “God Is Dead”.
L’album ripercorre la loro ultra quarantennale carriera, con brani di nuova fattura, nuovi sound, che sempre strizzano l’occhio a vecchi brani dei loro capolavori anni ’70/’80; ne è esempio la splendida “Zeitgeist”, un pezzo lento, che riprende gli stessi suoni e lo stesso effetto vocale di “Planet Caravan” dell’album “Paranoid” del 1970, un bel lavoro del duo Iommi – Butler.
Nessun capolavoro intendiamoci, ma un brano come “Age Of Reason” non può davvero lasciare indifferenti e finisce diritto diritto tra le sorprese dell’album, anche grazie ad un gran bell’assolo di chitarra che ti trasporta direttamente alla psichedelia oscura che da sempre li ha contraddistinti.
Tutto sommato se questo deve essere il testamento che questa band storica e fondamentale ci deve lasciare, ben venga, con la speranza di un tour che possa passare anche per l’Italia, vista la data annullata il 5 dicembre che doveva essere a Milano.

Voto: 8,5 Granitico.

Tracklist:

  1. End of the Beginning – 8:05
  2. God Is Dead – 8:52
  3. Loner – 4:59
  4. Zeitgeist – 4:37
  5. Age of Reason – 7:01
  6. Live Forever – 4:46
  7. Damaged Soul – 7:51
  8. Dear Father – 7:20