Non Giovanni – Ho deciso di restare in Italia

non giovanni -ho deciso do restare in italiaHo deciso di restare in Italia” è il disco d’esordio di un giovane cantastorie pugliese, Giovanni Santese, in arte Non Giovanni che, dopo alcune promettenti autoproduzioni, dà la conferma definitiva del proprio talento come compositore, ma soprattutto come scrittore. Non Giovanni incarna il cantautore 2.0, dallo stile moderno ed attuale, ma allo stesso tempo vicinissimo ai grandi della canzone d’autore italiana, da Bennato a De Gregori, fino all’imprescindibile De Andrè.

Racconta storie di oggi, di situazioni e sentimenti quotidiani e lo fa in modo solare, ironico e soave, senza drammi e turbamenti. Gli arrangiamenti rispecchiano questa vocazione alla leggerezza, alternando archi e timida elettronica alla più classica chitarra acustica: fra i brani migliori il singolo “Io sarò famoso”, brano divertente in cui ironizza sul desiderio di celebrità e l’ombrosa “Invece il resto”.

L’album disegna un cerchio, inizia e finisce con due tracce molto diverse, ma che affrontano entrambe il tema della partenza: se “I sogni che si fanno” è una amara riflessione sulle illusioni, sulle occasioni perse e sulle piccole certezze che ci rendono un po’ vigliacchi, “Ho deciso di restare in Italia” è una sorta di auto-assoluzione, una struggente celebrazione del proprio paese in risposta a coloro che amano sputare nel piatto in cui sono nati.

https://www.youtube.com/watch?v=MIrm_2kNnkg

Tito Esposito – Estro ci vorrà

 

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Tito Esposito e l’album di esordio “Estro ci vorrà”

Prendete un assortimento misto di cantautori italiani, ad esempio Edoardo Bennato, Ivano Fossati, Pino Daniele, Meg, aggiungete un po’ di reggae e un pizzico di blues, agitate bene e voilà: ecco a voi Tito Esposito. Campano ma cresciuto a Perugia, con all’attivo un disco registrato in America, riunisce nella propria musica influenze vicine e lontane, ma le basi sono solidamente radicate nella canzone all’italiana ed è in questa dimensione che, a mio parere, raggiunge i risultati migliori. “Toccami destino” e “La ballata del barbone” sono i due brani più interessanti, tracce acustiche semplici ma efficaci, senza gli orpelli stilistici che, in altri casi, confondono e suonano un po’ forzati.

Il resto dell’album si divide in brani dai ritmi sincopati, come “Brakin’ down”, “I prati di Artemide” (molto suggestiva la versione unplugged) e l’omonima “Estro ci vorrà” e tracce dai suoni meno esotici, come la ballata acustica “Luna Blues”, dolce come una ninna nanna, o “Busso Bollente”, un mix energico di soul e funk. Nell’insieme il disco funziona e offre una interessante prospettiva su diversi generi musicali, dai quali Tito Esposito attinge ritmi e colori per riadattarli al proprio stile ed al proprio modo di comporre.

Alcune scelte negli arrangiamenti suonano “vecchie” e poco originali, ma non guastano quello che rimane comunque un notevole disco di esordio.

De Fault – l’album d’esordio di LENZ, il cantautore post-punk

novità disc- lenzLENZ è il progetto solista di Damiano Lanzi. Il primo album autoprodotto intitolato “De Fault” è stato registrato nel 2013, con l’impareggiabile contributo della percussionista/producer Lidia Manzano,ed è uscito in free-download a Gennaio 2014 anticipato dal video di The Salesman.

Lo studio dei LENZ è a Sansepolcro, situato in un capannone industriale dismesso dove è freddissimo in Inverno e caldissimo in Estate, ma dove in compenso c’è tanto spazio e un ottimo reverb naturale. “De Fault” è stato mixato da Michele Pazzaglia al FreeGo Studio di Città di Castello. I pezzi hanno un’impronta cantautoriale nelle melodie e nei testi, mentre gli arrangiamenti hanno aspetti tipici dell’industrial e del post punk: campionamenti, loop e strumenti elettronici “fatti in casa”; come il generatore d’onda Grezzwave MKI della Grezz Inc, la società per delinquere che si occupa dell’aspetto tecnico nel sound dei LENZ.

I testi esprimono la ricerca di un’estetica della quotidianità, delle relazioni, del lavoro, dei loro aspetti ironici e talvolta svilenti, oltre a un esasperato gusto per la mistificazione. Dal vivo LENZ suona in formazione “one man band” accompagnandosi con una batteria elettronica e un particolare basso a 8 corde effettato.

in ascolto “Farnsworth-Munsell 100”

      03-Farnsworth-Munsell-100.mp3

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=XqwcMHG-1zg&feature=youtu.be