Stefano Benni : Cari Mostri – reading Pordenone Legge

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Uno Stefano Benni in forma strepitosa si è presentato al pubblico del Teatro Verdi per questa edizione di Pordenone Legge.

Palco e platea completamente bui, qualche fioca luce rossa e gialla in prossimità dello scrittore e di Riviera Lazzari, strepitosa violoncellista che ha accompagnato il reading di Benni per due dei tre racconti.

I racconti hanno come filo conduttore la mostruosità : la morte, l’orrore, l’angoscia, l’ironia. Il mostro come compagno di vita, di bevute, il mostro come allegoria della vita ordinaria : l’impiegato, la strada, la casa.

Il primo racconto è oscuro : le ultime ore di vita di Edgar Alla Poe a Baltimora ed il suo incontro con il signor Raynolds, ritrattista di morte e proprietario di una bettola ne pressi del Porto. Il secondo è ironico e spietato : la fine di Nosferatu ucciso per caso da un’inflessibile impiegato di Equitalia. Il terzo racconto è onirico e angosciante : un uomo perso nella nebbia cerca di raggiungere la fine della strada in cui si trova la sua casa. Non ci arriverà mai e vagherà per l’eternità in questo sogno di morte.

I tempi e le cadenze di Benni sono ammalianti e il violoncello della Lazzeri è preciso, profondo, dissonante ed armonico.
“La gente ha bisogno delle piccole paure per non dover pensare alle grandi”.
Una grande prova, non c’è che dire.