Dresses – Let Down

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Jared Ryan Maldonado and Timothy Heller sono il duo che compone i Dresses : polistrumentisti e cantanti di grande bravura che escono con un EP composto da 6 brani intitolato  “Let Down”.

C’è un senso innato di felicità nell’indie pop del duo di Portland, ma la punta di ironia di tutto il loro lavoro la si percepisce già dalla copertina dell’ EP : una ragazza che sta per leccare un cono gelato a forma di cactus. Dolcezza e dolore, tutto mescolato assieme. Una perfetta metafora dei rapporti, dell’amore, della vita. Un rischio che ti prendi, sempre.

L’EP apre con “Catch” , emblema della canzoncina pop che i Dresses sanno costruire alla perfezione. Ma dietro ad un riff canticchiabile, clapping ritmici ed un cantato orecchiabile si nasconde  la paura di chi ha messo tutto se stesso in una relazione che sembra non funzionare più :“Don’t wanna be another one that you throw back This is a two-way street, not a culdesac And if I threw my heart and made a pass Would your hands reach out when I said “catch”?

Sound molto California-beach per “Drift Away”, le sue chitarre stoppate e la doppia voce. La “deriva” dell’amore anche qui è agrodolce, passione intensa ed incomprensioni “What can I say to make it clear I can’t control the words you hear”

La canzone che da il titolo all’EP arriva al numero  3 : una song sull’amore perduto che ti fa battere i piedi a tempo,  ma che ti avvisa che la perseveranza nel mantenere un rapporto, indipendentemente dal fatto che fai il tuo meglio, non premia ” I’m sorry if I let you down, but I didn’t let me down” 

Segue la riflessiva Frozen, chitarre e cori alla Coldplay per una ballata romatica “Such a shame that she’s frozen She could have been so golden”. “I Don’t Believe It” riflette triste : “Every night I lie awake alone I hate myself, I blame myself”, chiude “Fools” con il suo riff fischiettato ed il suo ritornello “And it’s cool, we are fools” che potrebbe essere un singolo in heavy rotation su tutte le radio top 50 in giro per il mondo.

I Dresses sono usciti con un EP con melodie ballabili, voci sweet e ottimo uso del sound. Un pop perfetto che, anche su diversi livelli di ascolto, non risulta per nulla banale e che ti invita a ripremere play ogni volta che i 6 pezzi sono arrivati alla fine. Ottimo