Live Emiliana Torrini @Sexto ‘Nplugged – Sesto Al Reghena (Pn) 14.07.2014

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Al contrario di ogni previsione meteo che ormai condiziona più di quanto dovrebbe le nostre mosse nel mondo, scosto la tenda rossa dell’entrata con la mano e la gremita piazza di Sesto Al Reghena si apre ai miei occhi sotto un cielo ancora confuso, mentre il sole tramonta in lontananza dietro le nuvole che spariscono per regalarci una notte stellata imprevista dove saremo cullati in uno splendido concerto dalla voce di Emiliana Torrini.

Per lei ad aprire sono i Letlo Vin, dal folk rock intimo ma energico, in tre soltanto ma pieni di strumenti che cambiano di canzone in canzone: chitarre, ukulele basso, cajón, flauto traverso, kazoo… Gruppo italiano da tener d’occhio, molto promettente, con sonorità che ricordano Mumford and Sons.

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Arriva sul palco finalmente Emiliana Torrini con il suo gruppo, in abito rosso e orecchini di piume e stoffa scura giganti che le incorniciano il viso dove, per quasi tutto il concerto, sarà stampato un sorriso enorme. Si parte con “Home”, un inizio sognante e soft che si protrae con “Animal games” e “Caterpillar”, tratte dall’ultimo disco del 2013 intitolato “Tookah”. Il nome è completamente inventato e per lei ha un significato molto particolare: “È l’essenza di ciascuno di noi, il tuo io quando sei nato, prima che la vita ti decorasse come un albero di Natale. È ciò che ti connette con tutto e con tutti”. Appare la lap steel e la sua voce ammaliante sopra un suono di grancassa ci fa fare tappa in “Sunny road”, dall’album del 2005 “Fisherman’s woman”, una canzone che parla di seconde opportunità secondo quanto lei stessa racconta al pubblico. E tra un brano e l’altro la cantante si sofferma spesso a spiegare come è nata una certa canzone o a fare qualche battuta divertente ad esempio sulle sue origini napoletane, da parte di padre. E con “Autumn sun” realizzo che il silenzio della platea è praticamente perfetto, riesco a sentire ogni vibrazione e respiro proveniente da quel palco come se fossimo in una stanza a cielo aperto. Mentre spiega la dedica di “Elisabet” a sua zia, scherza su come ognuno di noi vorrebbe essere protagonista di qualche canzone, ricordandoci però di stare attenti a quello che si desidera perchè in effetti a lei è stata dedicata una canzone da un gruppo islandese, che fa più o meno “Conosco Emiliana Torrini, è una mia amica, Uh – Oh”, dice mimando un orrido coretto tra le risate generali. Ormai pendiamo dalle sue labbra, incantati, e con “Life saver” si continua il viaggio saltando da un album all’altro, proseguendo con la bella “Birds” e la toccante “Today has been ok”, un’intimità fatta solo di chitarra e voce limpida a riempire lo spazio. Ci si avvia alla fine, con un pezzo sul coraggio che serve a essere felici, “Big jumps”, mentre il ritmo riprende e le luci tornano a inondare il set per “Me and Armini” e “Tookah”. Davanti a teste che ondeggiano all’unisono, approdiamo all’entrata strumentale di “When fever breaks” e ai richiami sottomarini acuti come quelli delle balene misti a effetti elettronici che con “Blood red” chiudono infine il concerto. Torrini ringrazia il pubblico continuando a guardare la luna enorme che è uscita e che lei stessa ci ha mostrato qualche minuto prima.

Bis d’obbligo che si conclude con l’acclamata “Jungle drum”, suo singolo pop di maggior successo, in una versione bella tirata che smuove le gambe e le mani di tutti e addirittura una seconda uscita nell’acclamazione generale che termina con “Echo horse”. Continuo a canticchiare fino a casa e anche stamattina e di sicuro adesso mentre scrivo, con un sorrisetto stampato che ricorda molto quello visto sul volto di Emiliana Torrini, energica e spontanea donna islandese dalla voce fatata.

 

14 Luglio – Emiliana Torrini al Sexto ‘Nplugged

Emiliana_Torrini_1377774502_resize_460x400Definita dal New York Times “una cantautrice dalla forza delicata e dal misticismo tangibile”, Emiliana Torrini si è imposta all’attenzione di tutto il mondo nel 2008 con Me And Armini, disco che raggiunto la 30° posizione nella Billboard Top Chart.
Cantautrice ed artista islandese ma di origini italiane, nel 1995 Emiliana Torrini incide e registra, per il 50° compleanno del padre, una serie di cover in chiave blues jazz, brani che poi diventano un album, Crouçie D’Où Là, che vende oltre 15.000 copie in Islanda, restando al numero 1 per diversi mesi.

L’anno successivo esce Merman, disco che mette in luce la sensibilità dell’artista. Sempre più attratta dalla scena elettronica, nel 1999 esce Love In The Time Of Science: prodotto da Roland Orzabal dei Tears For Fears, il nuovo lavoro decreta Emiliana Torrini tra le nuove leve della scena trip-hop. L’album conquista i favori di critica e pubblico, permettendo all’artista islandese di intraprendere alcune fruttuose collaborazioni, tra cui quella con Kylie Minogue, per la quale scrive il brano Slow, che si guadagna una nomination ai 47° Grammy Awards.

Il 2005 è l’anno di Fisherman’s Woman, album dai toni pop che ottiene un successo trionfale agli Icelandic Music Awards. L’ennesimo cambio di direzione di Emiliana Torrini vede la luce nel 2008 con Me And Armini, definito dall’artista stessa come un disco di transizione, carico di un songwriting più facile e divertente. Me And Armini ottiene un clamoroso successo praticamente ovunque.

L’ultimo lavoro di studio risale allo scorso settembre: pubblicato da Rough Trade, Tookah “è l’essenza di ognuno di noi”, ed è a questa essenza che si ispira la nuova vena artistica della cantante islandese, mossa dal desiderio di fare un passo indietro per ritrovarsi, spogliando il più possibile i brani. Tookah è una parola inventata, alla quale mi sento legata in un modo molto profondo e gioioso. Esprime l’improvvisa gratitudine che provi quando senti che, senza fare nulla di particolare, tutto appare perfetto e in armonia per un momento. “Alcuni chiamano questa sensazione Dio, io la chiamo Tookah”.

DATI UTILI
Lunedì 14 luglio 2014
Sexto ‘Nplugged
Piazza Castello, Sesto al Reghena (PN)
Biglietti: 15 € + prevendita www.vivaticket.it