Tour in Italia – Febbraio e Marzo 2018

Vi segnalo un po’ di date per Febbraio e Marzo che ritengo interessanti:

  • STEREOPHONICS

    5 febbraio Milano, Fabrique

  • STEVEN WILSON

    9 febbraio Milano, Teatro degli Arcimboldi
    10 febbraio Roma, Atlantico

  • METALLICA

    10 febbraio Torino, Pala Alpitour
    12 e 14 febbraio Casalecchio di Reno (Bo), Unipol Arena

  • BELLE AND SEBASTIAN

    13 febbraio Milano, Fabrique
    14 febbraio Bologna, Estragon

  • LIAM GALLAGHER

    26 febbraio Milano, Fabrique
    27 febbraio Padova, Gran Teatro Geox

  • FRANZ FERDINAND

    15 marzo Casalecchio di Reno (Bo), Unipol Arena

  • THIRTY SECONDS TO MARS

    16 marzo Roma, Palalottomatica
    17 marzo Casalecchio di Reno, Unipol Arena

The Orb – 20 Febbraio @ Estragon (BO)

emblem-orb

 

THE ORB LIVE
+Dr. Alex Paterson in dub

sabato 20.02.2016
Estragon Club, Via Stalingrado 83, Bologna

Gli Orb di Alex Paterson e Thomas Fehlman finalmente in Italia per presentare l’acclamato album “Moonbuilding 2703 AD” e il recente 12″ “Moonbuilding 2703 AD Remixes / Sin In Space Pt1” (Kompakt). In apertura lo speciale set dub del Dr. Paterson

 

Live – The Lumineers @ Estragon Bologna

lllMartedì 3 Dicembre 2013 mi sono ritrovato, quasi inaspettatamente, all’Estragon di Bologna per l’unica data italiana dei Lumineers, band folk rock statunitense.

La decisione di presenziare è stata presa un paio di giorni prima e mi presentavo un po’ alla sbaraglio dato che a parte la celeberrima “Ho Hey” non avevo la minima idea di cosa potesse proporre il trio statunitense.

Arrivo sul posto verso le 21, la serata bolognese è dannatamente fredda, niente vento che ti lacera la pelle come ormai è abitudine nella mia bella Trieste, ma un freddo infido, che ti penetra nelle ossa e che trasforma i miei mocassini hipster in due blocchi di ghiaccio.
Ghiaccio sempre molto hipster ovviamente.

Finalmente si entra all’Estragon: la temperatura torna decente, complice anche il numero dei presenti (concerto SOLD OUT da tempo) e si respira già una bella atmosfera.
Sul palco infatti si stanno già esibendo Thao & The Get Down Stay Down, band alternative rock molto energica e divertente guidata dall’asiatica Thao, uno scricciolo di ragazza che però sa il fatto suo e passa con disinvoltura dalla chitarra al banjo, dalla slide-guitar all’ukulele. E ovviamente canta.
Divertente è la parola giusta perché la musica non è troppo impegnata, ma decisamente coinvolgente ed orecchiabile: mix perfetto per un gruppo spalla. Thao poi è letteralmente scatenata, strappa applausi continui e all’ultimo pezzo viene raggiunta dai Lumineers per una bella cantata in allegria tutti assieme. Una bella esperienza sia per loro che per il pubblico.

Poi arriva il momento dei protagonisti: The Lumeneers.

Vengono accolti con un boato e una partecipazione che, dall’alto della mia ignoranza, non mi aspettavo, ma capisco subito il motivo.
Il trasporto, le melodie, la calda sonorità folk sprigionata sul palco sono davvero impressionanti e il fascino del violoncello, di un vecchio pianoforte stile “saloon” e della vecchia country guitar si fanno sentire, soprattutto su un romantico come il sottoscritto.

L’amalgama del gruppo è perfetta, le voci giocano e si incastrano, Wesley Schultz dirige il tutto con maestria e l’incalzare di ballate folk come “Submarines”, “Stubborn Love” o “Flowers in Your Hair” rende il tutto magico e molto retro. Giurerei di aver visto più di qualcuno accendersi la pipa.

Ad un tratto Wesley e soci fanno cenno al pubblico di aprire un varco, cosa che incredibilmente va in porto nel giro di pochi secondi e senza conseguenze tragiche “all’italiana”, e si calano dal palco passando tra la gente pronti ad eseguire un paio di pezzi in acustico circondati da migliaia di occhi adoranti. Tutto molto bello.
Da sottolineare anche come i ragazzi di Denver abbiamo più volte pregato il pubblico di non perdersi il concerto a causa dei loro cellulari e tablet, cancro del nostro tempo, di non distrarsi con video e foto, ma anzi di apprezzare il calore della situazione, di vivere il momento: “Please put down tour peones and sing with us, we are here for you”. Bravi ragazzi.
C’è ancora il tempo per un paio di pezzi nuovi che anticipano evidentemente un prossimo cd e poi si chiude in bellezza con una versione davvero lunga e sontuosa di “Big Parade” e tutti, me compreso, ci ritroviamo quasi inconsciamente a cantare e ballare e cantare e ballare e bere una birretta e ballare.

Si conclude così il concerto più inaspettato del 2013, la sorpresa, la rivelazione, la performance maiuscola dei Lumineers che mi ha fatto trascorrere in maniera ancora più piacevole questa piccola trasferta bolognese.
Cheers.

Live – The Darkness @ Estragon 3.11.2013

Live The DarknessBologna, Estragon, 3 Novembre 2013.

I Darkness si fanno attendere sulle note di “The boys are back in Town” e “Arrival” , dopodichè con andatura fiera e un po’ biricchina si affaccia sul palco Justin Hawkins preceduto dal bassista e con a seguito il fratello Dan e il batterista.

Il tuffo negli anni ’70 è inevitabile! Sarà per la tutina super attillata di Justin che poco lascia all’immaginazione oppure è dovuto al loro sound tra l’hard rock e il glam, marchio di fabbrica della band.

La scaletta è un continuo susseguirsi di brani carichi di energia con i quali il numeroso pubblico dell’Estragon si esalta facendo un sing along quasi continuo con Justin, il quale soddisfatto lascia spesso la “parola” alla folla. Lo stesso vestendo i panni di intrattenitore sconvolge il pubblico con un paio di trick con il plettro, elargendone anche diversi.

Queste tre date italiane dei The Darkness sarebbero un continuo della sponsorizzazione del loro ultimo disco “Hot Cakes”, ma se diamo un’occhiata alla scaletta è facile vedere come quasi tutti i brani provengano dal loro primo sensazionale album “Permission to Land”. È pur vero che questa band ha passato un quinquennio non troppo facile dove è arrivata praticamente allo scioglimento, ma se lo scopo è quello di promuovere qualcosa di nuovo forse bisognerebbe farlo ascoltare di più (anche se io ho apprezzato la scaletta “retrò”, non avendoli mai visti).

Ma dopo questo encomio, purtroppo, c’è una piccola nota negativa: Justin è partito in sordina, per i primi due brani è rimasto leggermente “indietro” rispetto all’accompagnamento, per poi invece trapanarci i timpani con i suoi acuti culminati nel brano di chiusura “Love on the rocks with no ice”.

Complimenti all’Estragon, sempre presente nella vita dei rocker grazie agli eventi imperdibili che propone.

Scaletta:

Every Inch of You
Black Shuck
Growing on me
She Just a Girl, Eddie
One Way Ticket
Nothin’s Gonna Stop Us
Get Your Hands Off My Woman
Love Is Not the Answer
Love Is Only a Feeling
Friday Night
Concrete
Everybody Have a Good Time
Street Spirit (Fade Out) (Radiohead cover)
Givin’ Up
Stuck in a Rut
I Believe in a Thing Called Love

Encore:
With a Woman
Hazel Eyes
Love on the Rocks With No Ice