Fiera Della Musica – 30 Giugno, 1 e 2 Luglio @ Azzano X (PN)

fiera della musica azzano x

 

FIERA DELLA MUSICA 2016
International Music Festival

GIOVEDÌ 30 GIUGNO

BAD RELIGION | Sick Tamburo | Supersuckers

VENERDÌ 1 LUGLIO

LUSH (unica data in Italia) | Carl Barat & The Jackals (unica data in Italia) | Telegram

SABATO 2 LUGLIO

MARLENE KUNTZ | I CANI | Calcutta

AREA PALAVERDE – AZZANO DECIMO (PN)

Fiera Della Musica di Azzano X è uno dei principali festival estivi del Friuli Venezia Giulia. Nasce nel 2000 senza porsi limitazioni, cercando di portare sul palco del festival tutti i generi musicali, creando un contenitore di stili eterogenei, che mischi nomi classici del passato a nuove leve e sperimentatori. Nel corso delle passate edizioni sono saliti sul palco del festival artisti internazionali del calibro di Iggy Pop And The Stooges, Moby, Madness, Pulp, Devo, Gang Of Four, Echo And The Bunnymen, PIL, Kaiser Chiefs, The Horrors, White Lies e Jethro Tull. I nomi italiani di spicco sono stati invece Negrita, Caparezza, Ludovico Einaudi, Subsonica, Elisa, Elio E Le Storie Tese e Baustelle. Da ormai due edizioni Fiera Della Musica collabora con la rassegna pordenonese Scenasonica per la direzione artistica del festival: nel 2014 con una sola giornata che ha visto protagonisti i Giuda, gli inglesi TOY e i Tre Allegri Ragazzi Morti, e nel 2015 con Slowdive, Savages, Verdena e Peter Hook And The Light. Il sodalizio si rinnova anche nel 2016, con una line up sospesa tra sperimentazione e sui grandi nomi internazionali. Con l’annuncio dei concerti di venerdì 1 luglio, cioè LUSH, CARL BARAT & THE JACKALS e TELEGRAM si completa la line up del festival, che comprende BAD RELIGION, SICK TAMBUR e SUPERSUCKERS giovedì 30 giugno, e MARLENE KUNTZ, I CANI e CALCUTTA sabato 2 luglio.

Slowdive – 30 Luglio @ Fiera della Musica

slowdive

Gli Slowdive sono un gruppo musicale britannico formatosi a Reading nel 1989, tra i principali esponenti del genere shoegaze. Scioltisi nel 1995 con solo 3 album studio pubblicati, si sono ricostituiti nel 2014, dopo quasi vent’anni di inattività.

Nel 2014 il gruppo si riunisce dopo vent’anni (come è successo per i My Bloody Valentine) e comincia un tour in giro per l’Europa. Neil Halstead e Rachel Goswell hanno annunciato la futura uscita di un nuovo album, composto da tracce inedite, probabilmente, ci saranno quelle presenti nell’album mai pubblicato del 1996 I Saw the Sun.

www.fieradellamusica.it

 

L’Incredibile Spetaculo De La Muerte! – Tre Allegri Ragazzi Morti alla Fiera della Musica 2014

Recensione: Tre Allegri Ragazzi Morti – Fiera Della Musica -2014 19 07 14 – Azzano Decimo (PN)

 

Unica serata, per me, alla Fiera della Musica di Azzano Decimo, quest’anno.Tre-Allegri-Ragazzi-Morti-21

La Fiera negli ultimi anni ha sentito fortemente la crisi e il patto di stabilità, il comune ha stretto i cordoni della borsa e quindi i nomi in cartellone, seppur buoni, non sono più di grandissimo richiamo come una volta. La serata più interessante per me rimane quindi quella dei TARM (acronimo di Tre Allegri Ragazzi Morti).

Arrivo e sul palco ci sono già i GIUDA, romani. Dimenticabilissimi. Rock classico, direi scontato, accenni Glam Rock, ottimi musicisti, ma questo non basta davvero più.

E’ la volta dei TOY, inglesi, tra shoegazer e psichedelia. Imbarazzanti. Vuoti, presuntuosi e noiosissimi. Musica già sentita decine di volte, peccato che giovani come questi siano già così datati.

Ma per fortuna alle 23 circa arrivano loro, i ragazzi morti. Premetto che li ho visti davvero molte volte dal vivo, alle volte anche da lato palco, e che quindi non sono facile ad impressionarmi… Il loro spettacolo si chiama “Tre Allegri Ragazzi Morti Per Principianti”, poiché è una specie di compendio dei loro 20 anni di attività, che ricorrono appunto quest’anno, e che vengono festeggiati con un concerto che spazia dalle ultime canzoni a quelle invece degli esordi.

Si parte con le maschere consuete e con il look da grande gorilla di Davide Toffolo, nel suo pastrano da cecchino. Il suono è perfetto, sono in 4 come da un po’ di tempo, con la chitarra aggiuntiva del fido Andrea Maglia, le canzoni sono rodate, sembra di sentire il disco per come sono potenti ma precise. L’emozione però è sempre viva, coi TARM si parte ancora una volta per un viaggio nella condizione umana, nella mortalità, nei disagi, perlopiù giovanili, ma non solo.

Dopo una quarantina di minuti di concerto ecco che inizia la fase TARM degli esordi.

Il secondo chitarrista abbandona temporaneamente la scena e lascia il palco al nucleo originale, composto da Davide Toffolo alla voce e chitarra, Enrico Molteni al basso e Luca Masseroni alla batteria e ai cori (peraltro poco appariscenti ma efficacissimi). Si tolgono le maschere da teschio:  è il momento in cui Davide si raccomanda col pubblico di non fare né video né foto perché l’immagine del gruppo vuole sia senza tempo e un po’ fumettistica. Il pubblico acconsente di buon grado. A proposito, il pubblico: il concerto è gratuito, quindi oltre agli aficionados vi sono anche tanti curiosi, autoctoni e non, di varie e improbabili fasce d’età, molto probabilmente per la prima volta a contatto con la musica della band.

E’ interessante vedere quindi come alla fine del concerto, oltre ai fan e ai giovanissimi, si siano scaldati anche gli altri, cosa non certo scontata.

Nella veste delle origini apprezziamo diverse canzoni che hanno sul groppone una ventina d’anni ma che sono ancora ottime: i suono, con la sola chitarra di Davide, diviene volutamente più rozzo e più punk. Tra le altre cito la potente Fortunello, col testo di Petrolini, famoso attore comico e intellettuale degli anni ’20 (andate se volete su youtube ad ascoltare le due versioni).

Finita la parte degli inizi, risale il secondo chitarrista e si prosegue tra i vari inni, sia con  ritmi in levare, come negli ultimi due album, sia più rock e veloci.

Gli intermezzi e i siparietti che Davide come sempre concede, che fanno peraltro parte della scrittura del suo spettacolo, e che una volta mi stavano abbastanza antipatici, cominciano da qualche tempo a questa parte piacermi e ne colgo di più il senso.

Finisce con il pubblico molto contento e direi anche abbastanza emozionato per una performance di altro livello che di certo non lascia indifferenti.

 

Massimo Adolph Nutini

TheGreatComplottoradio