Esce Bliss il nuovo album di Captain Mantell – in free download

Captain-Mantell-Bliss

 

Bliss e’ il titolo del quinto album dei Captain Mantell, power trio guidato da Tommaso Mantelli (omonimo del Capitano Thomas Mantell, primo pilota a morire inseguendo un UFO). Un lavoro ispirato alle radici del rock che rappresenta un deciso punto di svolta stilistica per la band. La matrice compositiva rimane la medesima di sempre, pop ma capace di soluzioni sempre originali. Il raggio d’azione pero’ si muove verso orizzonti piu’ vasti, anche grazie all’introduzione del sassofono, capace di evocare nuove suggestioni.
La versatilità compositiva della band emerge più che mai, come una macchina del tempo impazzita attraverso la storia del rock che salta dai King Crimson a Jack White, dai Beatles ai Nirvana, da John Zorn a Jeff Buckley. Le ritmiche potenti dell’Ammiraglio Dix, il sassofono sperimentale del Sergente Zags, i riff di chitarra che sembrano usciti dall’epoca d’oro del rock creano delle basi sonore perfette per la voce del Capitano Mantell, espressiva ed efficace nei pezzi piu’ tirati come nelle ballad. I testi, cupi e disincantati ma con una vena di speranza ci accompagnano poeticamente alla ricerca della beatitudine (Bliss) intesa come evasione dallo stile di vita moderno e simbolicamente rappresentata attraverso la rivincita sulle rigide regole delle macchine elettroniche che fino ad ora avevano governato il suono della ciurma. Registrato e mixato nel 2014 tra Veneto e Abruzzo il disco vede anche la partecipazione di graditi ospiti quali Liam McKahey (Liam McKahey and the Bodies, Cousteau) che regala una sublime traccia vocale su Side On, Nicola Manzan (Bologna Violenta, Menace, Ulan Bator) che mette il suo tocco nell’arrangiamento di alcuni brani, la violenza dei Bleeding Eyes e la pazzia di DJ Muto.
Il disco esce nei formati vinile, CD e free download oggi 10 novembre, grazie ad una cordata di etichette indipendenti formata da Dischi Bervisti, Overdrive Rec, Dreamingorilla Rec e Xnot You Xme (distribuito da Audioglobe).

free download su :

http://dischibervisti.bandcamp.com/album/bliss

V4V Records presenta: Die Abete//Verily So//Gouton Rouge//I Missili

v4vivaLa V4V Records è un’etichetta giovanissima che in poco più di due anni di vita si è guadagnata rapidamente un ottimo credito nel panorama indipendente italiano non solo per merito della comprovata qualità del materiale proposto, ma anche grazie all’accessibilità semplificata delle loro pubblicazioni quasi tutte disponibili in free download, una vera benedizione per il pigro ascoltatore contemporaneo ormai totalmente indotto alla fruizione liquida dai vari Spotify, Youtube, torrent e derivati.

Ecco quindi di seguito un breve vademecum su quattro uscite discografiche delle scorse settimane da portare sotto l’ombrellone.

Partiamo subito in picchiata con i Die Abete, band umbra che esordisce con “Tutto o Niente” pubblicato da V4V Records con la Fallo Records. Il disco fa l’effetto di una pioggia di schiaffi in pieno volto, puro hardcore, post-hardcore e screamo per 8 brani condensati in appena 13′ e 40” di apnea rabbiosa. Da “Where Are My Keys” a “UT” i Die Abete concedono davvero poco in termini di variazioni sul tema: c’è l’emocore di “Scrittore Verace”, l’inattesa batteria in levare in “Tommy Was Superman” (che con i suoi 3 minuti abbondanti è il pezzo più lungo del disco) e una rivisitazione in salsa hardcore di un classico de I Corvi datato 1966, “Ragazzo di Strada”. I testi, misantropi e nichilisti per quel poco che si può capire, alternano italiano e inglese con voci multiple rigorosamente sgraziate e urlate fino allo sfinimento. Sicuramente è un album che farà presa rapida sugli appassionati del genere ma che non lascia spazio a mezze misure: o ti piace o lo odi, tutto o niente appunto.

https://www.youtube.com/watch?v=5SQlH-asDIE

Passando dal distillato di violenza dei Die Abete a sonorità più leggere e accessibili, ecco a voi “Islands”, secondo LP dei Verily So  uscito il 3 giugno su V4V Records e W//M. Per il quartetto toscano il seguito dell’omonimo album d’esordio del 2011 è “un concept involontario sull’incomunicabilità” musicalmente collocabile a metà strada tra il pop etero dei Mazzy Star e lo shoegaze dilatato degli Slowdive. La struttura melodica è l’elemento portante delle 8 tracce di “Islands”, le voci calde e delicate sono come appese ai feedback e ai riverberi delle chirarre, ora deflagranti e avvolgenti come in “To Behold”, ora morbide e discrete come nel lento incedere di “Sudden Death” e nella title-track conclusiva, passando per “Nothing in The Middle” che rimanda ai suoni folk/wave degli esordi. Ai Verily So si può giusto rimproverare l’eccessiva patinatura pop del disco, a partire dalle linee vocali sempre pulite e in primo piano, quasi a voler garantire all’ascoltatore un approdo melodico sicuro pur in mezzo ad un naufragio onirico.

https://www.youtube.com/watch?v=97Fv-pNkOy4

Ci sono poi i Gouton Rouge, gruppo di Busto Arsizio che da grande avrebbe voluto fare shoegaze e invece dà alle stampe questo concentrato power-pop dal titolo “Carne”, disco d’esordio per V4V Records che di shoegaze ha giusto qualche sfumatura. Certo, è evidente che i quattro hanno una certa confidenza con pedaliere e affini per spremere dai loro strumenti suoni meno convenzionali, ma per le atmosfere sospese e trasognanti meglio rivolgersi ai sopracitati Verily So perché, a parte due brani “spezzabolgia” (“Discese” e “Ancora”, non a caso rispettivamente a metà e a chiusura del disco). in “Carne” le chitarre corrono compresse e spedite con pezzi che sono dei piacevoli mordi e fuggi più affini per attitudine alla caleidoscopica scena garage californiana dei vari Ty Segall, Mikal Cronin e Thee Oh Sees. Le voci filtrate, tra falsetti e gridi arruginiti, e i testi dal forte spleen post-adolescenziale completano il quadro di questa band che suona a tratti come una versione meno depressa dei primi Verdena. Per chi va di fretta, buttate assolutamente un orecchio su “Attratti” e “Sbiadire”, due brani che si guadagneranno certamente un posto d’onore nelle vostre playlist di stagione.

https://www.youtube.com/watch?v=Bb95QCNxjIU

Caliamo infine il poker con il collettivo abruzzese de I Missili per l’album più fresco del lotto che chiude questa eclettica carrellata a marchio V4V Records. “Le Vitamine” è disco smaliziato, arioso, molto orecchiabile e anche un po’ ruffiano per come si abbandona alla melodia zuccherina di facile assimilazione. Tuttavia I Missili non si limitano a svolgere un compitino pop con strofa/ponte/rintornello e dimostrano anzi un certo gusto nello sperimentare soluzioni sonore di ampio respiro che combinano indie pop scanzonato (“A Bastonate”, “Se Vai”), synth-pop (“Ci Vorrebbe un Coltello”), folk (“Le Vitamine”), psichedelia edulcorata (“Fossili) e ritmi tropicali (“Dio Romano”) .Ognuno degli 8 brani del disco (il numero 8 deve una qualche valenza cabalistica per la V4V) vive di proprie peculiarità pur mantenendo un’omogeneità di fondo fatta di romanticismo ingenuo, giocoso e, cosa fondamentale per un bel disco pop, mai banale nella sua semplicità.

https://www.youtube.com/watch?v=r_64OlOVLbM

Arrivati al fondo di questo articolo è giunto il momento di fare il vostro dovere di appassionati e mettere mano alle vostre Postepay. Un’eticchetta, 4 band, 32 canzoni e innumerevoli buone motivazioni per lasciare un piccolo obolo per la causa di almeno uno dei gruppi della scuderia V4V presentati qui e uscire dal guscio del consumatore passivo. Magari rinunciando per un weekend al solito cocktail da dehor estivo (rigorosamente al 70% ghiaccio e servito in un bicchiere di plastica), perché è sempre bene ricordare che pagare per qualcosa che si può avere gratis non è stupidità ma è un gesto d’amore verso la buona musica indipendente.

Buone vacanze.