Far East Film Festival: si apre con Joe Hisaishi. 23 aprile — 2 maggio, Teatro Nuovo / Visionario, Udine

16878291758_63ccbda945_zL’edizione n. 13 si era affidata, spiritosamente, alla scaramanzia, trasformando un italianissimo paio di corna nella propria immagine-amuleto. L’edizione n. 17 si affida, invece, a un’icona di combattimento, non solo per onorare l’universo delle arti marziali, ma anche per simboleggiare una tenace attitudine alla lotta. E all’autodifesa.
Gioca con i numeri, il Far East Film Festival, così come ha sempre giocato con l’iconografia pop, e tutti i fareasters (una famiglia tanto vasta quanto trasversale che include appassionati, giornalisti, addetti ai lavori, studenti, docenti, semplici curiosi) lo sanno molto bene. Conoscono perfettamente la sua anima e conoscono perfettamente la sua forza: un binomio che, nel corso del tempo, ha portato il FEFF a brillare tra i 50 Festival più importanti del mondo sulle pagine di Variety.
Diciassette anni, dunque. Diciassette anni di cinema orientale. Diciassette anni di cultura orientale. Diciassette anni di sfide e di battaglie, con la piccola Udine sempre più cara allo show biz della grande Asia e con lo sguardo degli organizzatori sempre più impegnato a sorvegliare il perimetro qualitativo della produzione popolare, senza discriminazioni artistiche tra blockbuster polverizza-botteghino, cult movie, outsider degni di scommessa e (preziosissime) restrospettive altrimenti invisibili all’Occidente.
Ecco il FEFF. Ecco i 70 titoli e le 11 cinematografie (Hong Kong, Giappone, Cina, Corea del Sud, Singapore, Filippine, Taiwan, Thailandia, Indonesia, Vietnam e, per la prima volta, Cambogia) della selezione 2015. Ecco, di nuovo, l’inconfondibile reazione emotiva a catena che caratterizza il Far East Film e che il regista Carlo Zoratti ha splendidamente sintetizzato nel Festival trailer di quest’anno: un effetto-domino degli occhi e del cuore, un viaggio diverso per ogni singolo viaggiatore, un’avventura dentro cui immergersi e perdersi.
Il Teatro Nuovo e il Visionario diventano immancabilmente un altrove, la città stessa diventa immancabilmente un altrove, e i fareasters, appunto, non devono fare altro che innescare l’emotional chain reaction: 10 giorni a disposizione, dal 23 aprile al 2 maggio, dal mattino a notte fonda, e un articolatissimo programma dove si alternano film, incontri con gli ospiti, workshop, attività (un autentico Festival nel Festival, per essere precisi: un centinaio di appuntamenti disseminati nelle piazze e nelle vie del centro).

Se, citando Carlo Freccero, «il Far East di Udine ha alfabetizzato il pubblico europeo verso una filmografia che ormai è nel Dna dell’immaginario mondiale», l’apertura della diciassettesima edizione non parlerà soltanto la lingua del cinema: toccherà, infatti, a Joe Hisaishi il compito di alzare ufficialmente il sipario, parlando la lingua della musica. Un concerto-evento già destinato a entrare nella storia, superfluo sottolinearlo, che ha registrato il sold out in 36 ore di prevendita! Saranno poi una Opening e una Closing Night assolutamente imperdibili a stabilire il tragitto del FEFF 17: il super kolossal Dragon Blade (mister Jackie Chan è affiancato da Adrien Brody e John Cusack) e l’epic action The Taking of Tiger Mountain (attesissimo ritorno di Tsui Hark, papà del leggendario Detective Dee). Due vere bombe in anteprima internazionale per un’edizione che, di vere bombe, non è certo avara: dal colpo grosso di Parasyte: part 1 e Parasyte: part 2, sci-fi horror di Yamazaki Takashi (trionfatore dell’ultimo Audience Award udinese con The Eternal Zero), alla sezione speciale dedicata alle martial arts hongkonghesi, passando per il mega thriller Helios di Longman Leung e Sunny Luk, coppia vincente di Cold War, che il pubblico del Far East Film 17 potrà ammirare in contemporanea con Hong Kong.

SPECIAL GALA CONCERT

«La maggior parte della mia musica è scritta per il cinema giapponese, ma quando compongo cerco costantemente di lavorare su un livello più ampio. Un “livello mondiale”, potremmo dire. Amo Brahms e gli autori contemporanei più innovativi, come Arvo Pärt o John Adams, e, ovviamente, amo anche le colonne sonore di Nino Rota e di Morricone. In particolare, quella del Padrino, così nobile e malinconica, e quella di Nuovo Cinema Paradiso…». Sarà uno dei giganti musicali del nostro tempo ad aprire ufficialmente il FEFF 17: mister Joe Hisaishi, per la primissima volta in Italia! Non un semplice artista, quanto piuttosto una somma di anime artistiche: compositore, pianista, direttore d’orchestra, regista, scrittore. Un’icona che l’immaginario popolare lega indissolubilmente alle splendide colonne sonore scritte per Miyazaki e Kitano, così come per il meraviglioso Departures di Takita Yojiro (miglior film straniero agli Oscar 2009, distribuito in Italia dalla friulana Tucker). Lo Special Gala Concert, progettato esclusivamente per il Far East Film Festival, vedrà Hisaishi guidare la RTV Slovenia Symphony Orchestra e anche sedersi al pianoforte, sfogliando pagine in perfetto equilibrio tra cinema e produzione solista. Uno straordinario viaggio capace di spaziare dai colori sofisticati del minimalismo a quelli densi e gioiosi, assolutamente inconfondibili, che hanno fatto di Hisaishi – il FEFF lo premierà con il Gelso d’Oro alla carriera – uno degli ultimi (altissimi) autori di musiche sinfoniche per il grande schermo.

(comunicato stampa)