Live – Foals @ Alcatraz Milano

FFF Finalmente.
Finalmente è successo.
Finalmente i Foals a Milano.

Dopo mesi di attesa spasmodica, in particolare mia, giovedì 24 ottobre i Foals si sono esibiti all’Alcatraz per l’unica data italiana del loro Holy Fire Tour. Inutile dire che le aspettative da parte di tutti erano enormi…e non sono state deluse.
Ma procediamo per gradi.
Milano è sempre Milano, il dannato traffico è sempre in agguato, e nonostante mi sia preso in tempo vari contrattempi mi hanno fatto arrivare all’ultimo, o meglio, non all’ultimo, ma mi hanno fatto ritardare quant’è bastato per perdermi i No Ceremony///, band eletcro-indie di Manchester, di cui peraltro tutti i presenti mi hanno detto un gran bene. Peccato.

Neanche il tempo di rilassarsi con una birra dopo la corsa fino all’Alcatraz che le luci si iniziano ad abbassare. Si comincia.
Ancora stordito dalla fretta vengo subito rapito da un suono distorto e ipnotico che esce dalle casse: è “Prelude”, traccia strumentale d’apertura di Holy Fire che fa da preludio in tutti i sensi, infatti dopo pochissimo tempo il chitarrista Jimmy Smith irrompe sul palco capeggiando il resto dei componenti.
Per ultimo Yannis Philippakis, cantante e leader della band, che scopriremo poi essere molto molto ispirato.

L’atmosfera è perfetta, il pubblico reagisce alla grande, i ragazzi di Oxford sono dannatamente carichi e l’amore è nell’aria.
Cosa si può desiderare di più.
La scaletta è un mix perfetto di perle recenti e più datate, tutte miscelate con maestria pescando da tutti e tre gli album.
“Miami”, “Olympic Airways”, “Blue Blood”, l’hit mondiale “My Number”.
Poi arriva il momento di “Spanish Sahara”, pezzo lento ed incredibilmente toccante da “Total Life Forever”, loro secondo album.
L’emozione è forte, il pubblico si zittisce inizialmente per poi iniziare a cantare la canzone in coro con Yannis, gli assoli distorti di chitarra si prolungano magnificamente per un tempo infinito, momenti bellissimi che gli stessi Foals hanno apprezzato ringraziando più volte i presenti e sottolineando la loro soddisfazione lasciandosi anche scappare un “forse dovremmo passare in Italia più spesso”. Eh Yannis. Anche si.

Ma si continua.
Yannis sembra indiavolato, si lancia sul pubblico a più riprese, improvvisa passeggiate fuori dal palco, si concede volentieri a tutti, soprattutto alle ragazze innamorate, e c’è da dire che nonostante la sua statura abbastanza ridotta possiede un ego da gigante. Bravo, completo.
In uno dei suoi giretti si avvicina anche al sottoscritto facendosi abbracciare. E così regala un sorriso ad un bimbo.
I pezzi continuavo a susseguirsi fino ad arrivare all’incredibile “Late Night” e a “Electric Bloom”, dal primo cd “Antidotes”, uno dei miei pezzi preferiti. E qui ho davvero la pelle d’oca.

Dopo la pausa ritornano sul palco carichi come prima, radono al suolo l’Alcatraz con “Inhaler”, si lasciano scappare un “questa sera ci avete fatto battere il cuore” (anche voi ragazzi. ANCHE VOI.) e poi chiudono il tutto con una versione estesa della monumentale “Two steps, twice” e tutti capiamo che, ahinoi, si è giunti alla fine.
Quasi due ore di concerto, un’energia pazzesca, una carica strepitosa, una performance che nessuno di noi dimenticherà.
C’è poco altro da dire: uno dei concerti dell’anno, un live TOTALE.
Foals…grazie.

ARTE – Prosecco e Pop Corn alla Galleria Giovanni Bonelli a Milano

PROSECCO E POP CORNPROSECCO E POP CORN nasce dal desiderio di voler ampliare i confini di azione e discussione di una galleria d’arte e dall’interesse di Fabrizio Bellomo (artista e video-maker) di riunire all’interno di un format curatoriale una serie di opere video e film particolarmente vicini alla sua ricerca.
Un progetto che in maniera trasversale e innovativa spezza il ritmo tradizionale dello spazio espositivo, inserendosi nelle pause tra una mostra e l’altra, a cavallo tra allestimento e disallestimento. Scegliendo l’immagine come linguaggio di studio, documentazione e comunicazione nel contesto che ci circonda, abbiamo editato questa piccola ma emblematica selezione che affronta il linguaggio del video attraverso le sue molteplici sfaccettature. A metà tra una mostra di video-arte e una rassegna cinematografica.
Il programma si articola in tre momenti distinti, volti ad un’analisi della rappresentazione attraverso punti di vista differenti. Le parti sono articolate in modo da essere concatenate fra loro, così da seguire delle linee guida che solitamente si addicono più al format del saggio editoriale che a una rassegna video.

FOCUS I – AGRODOLCE
30 ottobre / 4, 6 novembre 2013

FOCUS II – SPECCHIO RIFLESSO
13 gennaio 2014

FOCUS III – PELLICOLE
12, 17, 19 marzo 2014

 

GALLERIA GIOVANNI BONELLI

via Luigi Porro Lambertenghi, 6

20159 Milano

tel. +39 02 87246945  info@galleriagiovannibonelli.it

Più informazioni ancora su www.proseccopopcorn.com e tramite www.undo.net community partner dell’iniziativa.

#avolteritornano – I Cani hanno ancora qualcosa da abbaiare

i-cani Dopo “Il sorprendente album d’esordio de I Cani” ed il successivo silenzio erano stati etichettati da molti come la classica meteora della musica italiana, successo effimero, mordi e fuggi, con la peculiarità che non erano usciti da uno dei tanti (troppi) talent show dello stivale, ma anzi si erano autoprodotti fuggendo e ripudiando le classiche sonorità che vanno per la maggiore nella nostra bella Italia. Apprezzabile. Molto.

D’altro canto Niccolò Contessa, mente e anima del gruppo, si era sempre distinto per un approccio quantomeno fuori dagli schemi. Memorabile la sua intervista al giornale L’Unità in cui dichiarava «Vediamo ogni giorno troppe band, troppi nomi, troppi servizi fotografici, troppe facce. Credo che il pubblico sia desensibilizzato all’immagine di band e alla rappresentazione classica di band, quindi conviene puntare su altro, ad esempio foto di cagnolini».
Dopo un paio d’anni di silenzio intervallati da qualche cover (Con un Deca-883) ieri, durante il concerto degli Editors a Milano è iniziato a girare qualche volantino che suggeriva di fare un giro nel web…e oggi cosa troviamo? Nuovo singolo per Niccolò e friends.

“Non c’è niente di twee”, pezzo alquanto basico, come nella loro tradizione, ma che al primo ascolto prende e fondamentalmente piace, testi diretti e mai banali e l’etichetta di band alternativa ben cucita sul giubbotto non li abbandona.
E questo aiuta.

Aspettando il secondo album gustiamoci quindi questa anteprima.

http://www.youtube.com/watch?v=9L6GmHCWC4g

Depeche Mode – Milano 18.07.2013

recensioni live-Depeche Mode 2013La tanto attesa tappa milanese dei DEPECHE MODE con il loro Delta machine Tour 2013 non ha deluso i migliaia di fans arrivati a San Siro fin dalle prime ore della giornata per accaparrarsi un posto in prima fila, com’è di regola nei live di grandi dimensioni. A intrattenere i primi approdati ci hanno pensato i nostri Motel Connection con il loro sound elettronico, seguiti dalla performance degli scozzesi Chvrches.

Qualche minuto dopo le 21 i Depeche vengono accolti dall’entusiasmo di un Meazza sold out. La scenografia è piuttosto semplice e caratterizzata da linee orizzontali di un fucsia acceso che incorniciano il palco; ma gli schermi non mancano e le grafiche proposte denotano una ricercata raffinatezza, l’impatto di alcune immagini è notevole e accompagna alla perfezione la linea sonora della band.

Welcome To My World e Angel i primi brani proposti, seguiti dai classici Walking In My Shoes e Precious, Black Celebration (che da più di 10 anni non veniva proposta in un loro live) e Policy Of Truth.

Dave Gahan sfoggia una forma strepitosa, è un frontman come pochi, capace di infiammare gli animi con la sua fisicità fatta di movimenti sinuosi, pelle tatuata e addominale invidiabile; ma anche Martin Gore, colonna portante del gruppo, ci mette del suo interpretando Shake The Disease Home, accompagnato solo dal piano, con un’intensità da togliere il fiato. Di seguito vengono proposte le hit dell’ultimo album Heaven e Soothe My Soul, e poi A Pain That I’m Used To, A Question Of Time, HaloSecret To The End, ed Enjoy The Silence, quest’ultimo accompagnato da suggestive immagini di corpi femminili incastrati all’interno di forme triangolari, riprendendo la costante geometrica che caratterizza il tour. I fans sono in adorazione, ma lo scossone non tarda ad arrivare con il classicone Personal Jesus, seguito da Goodbye. 

Ma è con I Just Can’t Get Enough che lo stadio esplode: 60.000 persone fanno vibrare gli spalti ballando e cantando insieme a Dave e i suoi. Il concerto termina con I Feel You e Never Let Me Down con il pubblico in ovazione e una marea di braccia alzate che ondeggiano. Da brivido!

La tappa milanese è stata l’ennesima conferma dell’enorme successo di questa grande band ‘che ha alle spalle più di trent’anni di carriera e che nei suoi brani mescola blues, elettronica, rock, dimostrando una meticolosità del suono che la rende unica. Un concerto dei Depeche Mode è un’esperienza che vale la pena vivere almeno una volta nella vita; è per questo che segnalo le altre date italiane che sono state aggiunte da poco al Delta Machine Tour 2013:

18.02.2014  Torino – Palaolimpico

20.02.2014  Milano – Mediolanum Forum

22.02.2014  Bologna – Arena