31 Luglio – Franz Ferdinand – Castello di Udine

Franz Ferdinand“Right Thoughts, Right Words, Right Action” è uscito lo scorso agosto ed a quasi un anno distanza dall’uscita dell’ultimo album la band scozzese sarà al Castello di Udine giovedì 31 luglio per una delle tre date italiane che seguiranno a ruota a Ferrara il 1 agosto e Roma il 2 agosto.

Un’estate italiana rovente attende i quattro rockers per tre concerti che si annunciano già di grande successo.

 

L’organizzazione del concerto è a cura di Azalea Promotion e rientra nel pacchetto Music&Live della Regione Friuli Venezia Giulia www.musicandlive.it.

 

Maggiori informazioni sui biglietti su www.azalea.it.

LIVE – Pearl Jam a Trieste European Tour 22.06.2014

IMG_1001Il concerto inizia con dieci minuti di anticipo come a Milano prendendo tutti di sorpresa (tutti meno quelli che sapevano che anche a Milano avevano iniziato prima ovviamente) e fanno benissimo.

Perché i nostri hanno in programma di suonare per ben 3 ore, tirando il fiato solo di quando in quando tra un sorso d’acqua e l’altro. Stavolta Eddie si presenta con bottiglia di rosso al seguito, ma visto che due sere prima aveva esagerato quel poco che basta a dimenticare mezze canzoni, a Trieste dice che non berrà, o meglio, magari solo un poco.

Il concerto di Trieste dello European Tour 2014 inizia con l’incedere da ballata di Elderly Woman Behind the Counter in a Small Town che scalda da subito l’atmosfera dello Stadio Nereo Rocco (gremito in ogni ordine di posti disponibili) e sarà un crescendo ben pianificato. Si continua con Low Light di Yield, album del ’98, per poi saltare indietro a Black daTen, pubblicato nel 1991 e poi si fa un salto avanti nel tempo a Sirens, del 2013. Insomma il pubblico è già tutto con loro e cosa curiosa, la gran parte sono uomini. Cantano, si emozionano, ballano e così arriviamo a Given To Fly e poi a Lightning Bolt che da il nome all’ultimo album. Intanto il palco si trasforma, la grande massa che sovrasta il palco, groviglio di luci e metallo che sono un uccello astratto, si alza lasciando visibilità aperta sul telo nero che chiude il fondo del palco dove giganteggia il logo dell’ultimo album. Eddie ad un certo punto fa partecipe il pubblico del suo grande lutto: la settimana prima ha perso il suo migliore amico “ero con lui fino al suo ultimo respiro” e la voce è rotta e dice di far molta fatica a superare il dolore, invita il pubblico a salutare John insieme a lui per un’ultima volta e quando riprende a cantare ci cola dentro tutto il sentimento per l’amico perduto e sono brividi. Tutto lo stadio partecipa e s’illumina di luci per accompagnarlo.

Con Rearviewmirror si chiude la prima parte del concerto. Qualche minuto per riprendersi e si ricomincia. In scaletta anche Crown of Thorns, cover dei Mother Love Bone, nome del gruppo d’origine di Stone Gossard (chitarra) e Jeff Ament (basso) che assieme a Mike McCready dopo la morte del cantante Andrew Wood, trovarono in Vedder, al tempo ancora benzinaio di provincia a San Diego con la passione per il rock’n’roll, un nuovo frontman. E sono 24 anni che i 4 di Seattle trascinano le folle con i loro 21 album (e 10 figli negli ultimi vent’anni come ricorda Eddie sul palco).

Il ritmo incalza e nonostante un ginocchio non troppo in forma per colpa di un recente incidente e la tristezza che lo pervade Eddie trascina il gruppo tra gli assoli di chitarra di Gossard e McCready incalzati dalla batteria di Matt Cameron. Ospite del concerto Boom Gaspar all’organo Hammond. Ultimi tre brani: Alive, Rockin’ In The Free World e Yellow Ledbetter. Pubblico entusiasta, paonazzo, sudato e terribilmente soddisfatto. Le luci sono ormai alte, le mani si fa fatica a batterle, ma il cuore c’è tutto e si sente. Chissà se ai “ragazzi” di Seattle è piaciuto tanto quanto a noi.

L’organizzazione del concerto gestito da Azalea Promotion rientrava nel pacchetto Music&Live della Regione Friuli Venezia Giulia che offre la possibilità di vedere gratuitamente i concerti prenotando 1/2 notti in un albergo del Friuli Venezia Giulia. Più informazioni su www.musicandlive.it

Stanche di essere sexy. CSS Live al New Age

Planta
Planta, ultimo album delle CSS

Dando un’occhiata alle date europee del tour Planta, ultimo album delle Cansei de Ser Sexy (CSS), possiamo notare destinazioni di spicco come Berlino, Belfast o Madrid, per cui può sorprendere il fatto che l’unica tappa italiana sia Roncade, in piena periferia trevigiana. Oppure può non sorprendere affatto se si tiene conto che il New Age é un club affermato, che vanta un curriculum di artisti di tutto rispetto, anche se non é situato in grandi città come Milano, Roma o Bologna.
Riempire un locale in mezzo al nulla della zona industriale di Roncade il martedì sera è un’impresa non da poco, ma l’affluenza é discreta.

Introdotti da una buona performance degli Hate Boss, i CSS salgono sul palco e la prima cosa che si nota é che c’é un intruso: un batterista (maschio).
Attualmente la formazione ufficiale delle CSS è composta da quattro ragazze (Lovefoxxx, Luiza Sá, Ana Rezende, Carolina Parra) per cui viene da chiedersi chi sia costui (ricordiamo che l’unico maschio del gruppo se n’è andato l’anno scorso). La cosa salta all’occhio, ma forse non ha molta importanza, é solo curiosità.

Il suono del gruppo brasiliano prende subito, il pubblico apprezza e, chi più chi meno, partecipa.
L’attenzione è ovviamente catalizzata dalla cantante Lovefoxxx, dal fascino orientale e con i capelli lunghissimi che non smette di agitare neanche per un momento (complice un ventilatore posto davanti a lei che li muove tipo pubblicità del balsamo).
Semplice, vestita con una specie di pigiamino colorato che la rende accessibile e coccolona, riesce ad intrattenere con grinta non solo cantando, ma ballando con sincero entusiasmo.
Il resto della band non è da meno, suonando al meglio non solo il proprio strumento, ma anche quello delle altre. C’era infatti un continuo scambio fra basso, tastiere e campionatori.

Il concerto è piacevole, vivace. La serata è attraversata da una certa energia che il pubblico metabolizza fin dall’inizio. Il suono delle CSS sa essere leggero, ma non banale. Sicuramente entusiasmante. Indie-rock, che non si prende troppo sul serio, mescolato ad un’elettronica usata non per far sfoggio di tecnica, ma per sano e puro divertimento.
Fra le canzoni dell’ultimo album c’è sempre spazio per i successi del passato come Let’s Make Love and Listen to Death from Above e “Alala”, ma il concerto non poteva che terminare con “Hangover”, singolo estratto da Planta.

Frase presa da un’intervista a Beyoncé, “Cansei De Ser Sexy” significa “stanca di essere considerata sexy”, tuttavia, a dispetto del loro nome, le CSS non lasciano indifferenti: hanno sedotto ancora una volta.

 

http://www.youtube.com/watch?v=doTGKMVQ8oo

Sigur Rós, magia al No Borders Music Festival

SIGUR ROSUna meravigliosa luna piena che saliva tra le cime delle montagne ha accompagnato l’esibizione dei Sigur Rós nel secondo appuntamento del No Borders Music Festival nella location molto raccolta di piazza dell’Unità a Tarvisio lo scorso martedì 23 luglio. La data organizzata da Azalea Promotion e che rientrava nell’offerta Music&Live del Friuli Venezia Giulia non ha visto una grandissima affluenza ciò nondimeno il pubblico ha partecipato caloroso all’esibizione della band islandese che si presentava per la prima volta dopo l’abbandono del tastierista Kjartan Sveinsson.

In due ore di concerto tutto filato 5 i brani del nuovo album “Kveikur”, da poco uscito in Italia. Ed era anche la prima volta che la band lo presentava in Italia dato che è stata proprio la data del No Borders Music Festival di Tarvisio la prima del tour italiano in programma.

Ipnotici e suadenti, le sonorità dei Sigur Rós sono qualcosa di unico ed originale. Il falsetto di Jónsi Birgisson è qualcosa di altrettanto unico per la limpidezza del suono della voce che tocca note altissime. La scenografia è ridotta al minimo con visuals che occupano solo una parte del fondale e che richiamano la loro terra d’origine: vulcani, acqua, roccia. Gli effetti scenici pur nella loro semplicità sono studiati nei dettaglio e luci e fumo creano un’atmosfera decisamente magica.

E poi la musica.

I Sigur Rós partono con alcuni dei loro brani più celebri “Yfirborđ” e “Brennistein” ed in un crescendo trascinano con sé il pubblico che si fa incantare dalle sonorità quasi mistiche della band e finisce che ti perdi sulle note dello xilofono e dei tanti archi del complesso che accompagna la band.

In scaletta anche il  brano che da il nome all’album “Kveikur”, ma anche le più celebri “Hoppipolla” e “Vaka”. Pubblico in deliquio, grande partecipazione emotiva e quella meravigliosa luna che ha illuminato una serata speciale tra le cime del Tarvisiano e che i nostri continuavano a fissare sullo sfondo.

 

Ancora due sono le date italiane ed è altamente consigliato di non perdersele. Il 27 luglio luglio a Lucca ed il 28 a Roma.

 

La scaletta:

Yfirborđ

Brennistein

Glósóli

Vaka

Ísiaki

Sæglỏpur

Svefn-g-englar

Hrafntinna

Varúđ

Hoppipolla + Međ Blỏđ

Kveikur

Festival

 

Bis:

E-bow

Popplagiđ

Depeche Mode – Delta Machine Tour (Milano, 18.07.2013)

Recensione Live - Depeche Mode.jpg Stavolta la nostra posizione era un pò “distante” dal palco (terzo anello non numerato settore verde; un premio lo meriteremmo solo per essere arrivati vivi in cima, ndr) ma ad ogni modo ringraziamo Tony per il regalo visto che ci ha permesso di rappresentare thegreatcomplottoradio anche in questo imperdibile evento.

La prima delle due date italiane del Delta Machine Tour dei Depeche Mode è stata accolta da uno stadio San Siro sold out e febbricitante.
Il pubblico: un agglomerato eterogeneo di persone che ricompredeva al suo interno baby fan (che bravi genitori, ndr) e fan un pò più grandicelli, da quelli già presenti al momento dell’uscita di “Just Can’t Get Enough” a quelli venuti un pò dopo.

Per descrivervi il concerto utilizziamo questa rappresentazione mentale: immaginate che nelle dita della mano destra ci siano i principali brani della storia dela band inglese e in quella sinistra i brani dell’ultimo album, giungete le mani come in preghiera e otterrete l’equilibrio perfetto della scaletta del concerto; azzeccata la scelta di reinserire brani che mancavano da un pò (in qualche caso un bel pò) negli show di Dave Gahan & co. quali Black Celebration, pezzo amatissimo dai fan, e Just Can’t Get Enough (ottimo nel finale).
La definizione “animale da palco” è fatta ad immagine e somiglianza di Dave Gahan: voce piena e avvolgere, una carica spaventosa che lo fa trotterellare sul palco senza sosta per due ore e un sex appeal micidiale che calamita l’attenzione dell’intero stadio ad un minimo movimento di bacino.

Apice dello show è ovviamente il momento di “Personal Jesus”, brano che a dispetto degli anni sembra scritto… domani. Partiti con la versione lenta del grande Johnny Cash, fanno esplodere San Siro al momento dell’inizio della versione originale: 65’000 persone in delirio che cantano “Reach out and touch me”.

Una nota d’encomio è d’obbligo per l’organizzazione e il Comune di Milano che, vuoi per l’abitudine ad ospitare eventi di grande livello, hanno offerto un servizio perfetto di collegamenti e trasporti con prolungamento delle linee principali della metro e bus navetta.

Giulian & Ross