PAPA ROACH – recensione live al New Age di Roncade – 19 /06

Ultima serata per questa stagione al New Age di Roncade e direi proprio una chiusura in gran stile.

Sul palco questa sera si esibiranno Glamour of the kill,Change e come gruppo punta gli storici PAPA ROACH.

Correva l’ormai lontano 2000, anno in cui sentii parlare di loro per la prima volta. Era il periodo del nu-metal e di tutte quelle band che contribuirono a dare fama a questo genere. I Papa Roach sono sicuramente stati uno dei gruppi di punta di quegli anni. Il videoclip di Last Resort era uno dei  maggiormente proposti da Mtv e il  loro secondo album “INFEST”ebbe un ottimo successo commerciale e di critica.

Ho usato il termine storico, perché ormai di loro è rimasto solo il nome. Gli album seguenti non ebbero la stessa qualità e loro non furono in grado di adattarsi ai tempi che cambiavano, con l’innevitabile conseguenza di essere, nel giro di pochi anni, accantonati nel dimenticatoio.

Sono le 21:50 quando sul palco le luci si spengono e i 4 Roach inondano il piccolo palco del New Age.

Jacoby Shaddix,Jerry Horton,Tobin Esperance e Tony Palermo sembrano in gran forma e intenzionati a dar vita ad un gran spettacolo, nonostante il locale non sia pieno. Jacoby,sempre più tatuato, da vero frontman prende subito in mano la situazione e si scatena.

Al contrario delle mie aspettative, riescono a stupirmi da subito ed a farmi spuntare un sorriso.Partono con Engage come intro e poi esplodono con la potentissima Still swingin’. Da qui in poi danno vita ad uno show di qualità!

Suonano davvero bene i Papa Roach. Sembrano ancora i ragazzini che vidi la prima volta su Mtv 13 anni fa. Non si discostano molto dal suono nei loro album; voce potente e melodica; una ritmica da paura e una sinergia da grande rock band.Propongono alcuni inevitabili pezzi di “The connection”il loro ultimo lavoro,ma sanno anche bene come accontentare i propri fan. Iniziano a proporre i loro successi ed il pubblico esplode. Tutti cantano con loro e non si perdono una parola. Il buon Jacoby scende dal palco e canta in mezzo alla folla che non crede ai propri occhi e cerca in tutte le maniera di riuscire anche solo a toccarlo. In grande stile risale sul palco e conclude il concerto con le due canzoni che li simboleggiano maggiormente, Dead cell e la stupenda Last resort.

Un gran del concerto,devo ammetterlo!Anche se ormai i tempi del nu-metal sono finiti,come dimostratosi dal numero di persone presenti questa sera,mi ha fatto veramente piacere sentire e rivivere una parte della storia degli anni 2000.

Gardonio Alberto

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