Italianism | Bomba Night (Ex-Dogana 14/05/16 Roma)

Italianism Night | La Notte Della Bomba
NoWhere Festival | Ex-Dogana 14/05/16 – Roma 

Adriano ViterbiniBAMBOOCalcutta, Marco Fasolo, Persian Pelicanpiano for airportPop XDeparture ave. feat. The PierBoxerinclub. feat Sadside Project

All Photos by LightTrails / Maura & Cristiano Perricone
2016 © lighttrails – All Right Reserved www.lighttrails.net

 

Boxerinclub. feat Sadside Project plays The Beach Boys

 

Fabrizio Consoli

 

Departure ave. feat. The Pier

 

Marco Fasolo from Jennifer Gentle

 

Piano for Airport

 

Persian Pelican Sleeping Beauty release show

 

Viterbini

 

Bamboo

 

Calcutta (Canta Cremonini)

 

PopX

 

Backstage

Bluvertigo – Tuono – Tono, Tempo, Suono

Esce oggi “Andiamo a Londra”, il nuovo singolo dei Bluvertigo, già presentato in versione live al Concerto del Primo Maggio a Roma.
Il singolo sancisce il ritorno della band dopo oltre dieci anni di assenza dalle scene ed anticipa il prossimo album di inediti “Tuono – Tono, Tempo, Suono” la cui uscita è prevista per gennaio 2016.

https://youtu.be/oIup-NDekJU

“Ritratto di una Capitale” al Teatro Argentina

ritratto_capitale_nuova_extralargeAl Teatro Argentina di Roma 26 autori, 44 attori per uno spettacolo-maratona che racconta la città

Un polittico teatrale a più mani, un vero e proprio “ritratto” che ha anche i modi dell’epica, della poesia, della trasfigurazione, composto di ventiquattro tasselli corrispondenti alle ore di una giornata a Roma, oggi. Ventisei autori, di tutte le generazioni e le indoli poetiche e estetiche, hanno scritto un “atto” teatrale, ambientato in un luogo e un’ora precisi, narrando ciascuno una storia, fra invettive di rabbia e dichiarazioni d’amore, per realizzare il ritratto cangiante della Capitale.
Un progetto di Antonio Calbi e Fabrizio Arcuri

regia Fabrizio Arcuri

musica live Mokadelic

set virtuale Luca Brinchi, Roberta Zanardo/Santasangre e Daniele Spanò

prologhi di e con Corrado Augias, Claudio Strinati, Franca Valeri

testi di Eraldo Affinati, Ascanio Celestini
, Eleonora Danco, Giancarlo De Cataldo, Anna Foa
, Valerio Magrelli, Giuseppe Manfridi
, Fausto Paravidino, Lorenzo Pavolini
, Tommaso Pincio, Paola Ponti, Christian Raimo, 
Lidia Ravera, Ricci/Forte, Andrea Rivera, 
Letizia Russo, Roberto Scarpetti, Igiaba Scego
, Elena Stancanelli, Claudio Strinati
, Francesco Suriano, Daniele Timpano/Elvira Frosini
, Emanuele Trevi, Mariolina Venezia

 

#avolteritornano – I Cani hanno ancora qualcosa da abbaiare

i-cani Dopo “Il sorprendente album d’esordio de I Cani” ed il successivo silenzio erano stati etichettati da molti come la classica meteora della musica italiana, successo effimero, mordi e fuggi, con la peculiarità che non erano usciti da uno dei tanti (troppi) talent show dello stivale, ma anzi si erano autoprodotti fuggendo e ripudiando le classiche sonorità che vanno per la maggiore nella nostra bella Italia. Apprezzabile. Molto.

D’altro canto Niccolò Contessa, mente e anima del gruppo, si era sempre distinto per un approccio quantomeno fuori dagli schemi. Memorabile la sua intervista al giornale L’Unità in cui dichiarava «Vediamo ogni giorno troppe band, troppi nomi, troppi servizi fotografici, troppe facce. Credo che il pubblico sia desensibilizzato all’immagine di band e alla rappresentazione classica di band, quindi conviene puntare su altro, ad esempio foto di cagnolini».
Dopo un paio d’anni di silenzio intervallati da qualche cover (Con un Deca-883) ieri, durante il concerto degli Editors a Milano è iniziato a girare qualche volantino che suggeriva di fare un giro nel web…e oggi cosa troviamo? Nuovo singolo per Niccolò e friends.

“Non c’è niente di twee”, pezzo alquanto basico, come nella loro tradizione, ma che al primo ascolto prende e fondamentalmente piace, testi diretti e mai banali e l’etichetta di band alternativa ben cucita sul giubbotto non li abbandona.
E questo aiuta.

Aspettando il secondo album gustiamoci quindi questa anteprima.

http://www.youtube.com/watch?v=9L6GmHCWC4g

ARTE – A Roma apre “Duchamp. Re-made in Italy”

DuchampL’8 ottobre inaugura “Duchamp. Re-made in Italy”, omaggio all’artista più discusso del ‘900.

Un artista controverso, opere che hanno dato scandalo, un museo d’eccellenza internazionale. Questi sono gli elementi fondamentali con cui Roma si prepara a celebrare Marcel Duchamp, 50 anni dopo il suo viaggio in Italia e 100 anni dopo la creazione del primo ready-made: “Ruota di bicicletta” (1913).

La Galleria nazionale d’arte moderna di Roma propone una mostra che verte sulle opere storiche di Duchamp, facenti parte del lascito di Arturo Schwarz. È anche l’occasione per raccontare la storia del passaggio espositivo dell’artista in Italia nel 1964 e 1965, e delle conseguenze che questo ha comportato sul lavoro di alcuni artisti italiani entrati in contatto diretto con lui. Il percorso si focalizza quindi su due importanti appuntamenti di quegli anni: la mostra a Milano presso la Galleria Schwarz, dal 5 giugno al 30 settembre del 1964, e l’esposizione realizzata a Roma presso lo spazio Gavina di via Condotti, nel giugno 1965, con l’allestimento di Carlo Scarpa.

Già nel settembre del 1962, Marcel Duchamp aveva accettato l’invito di Arturo Schwarz di venire a Milano e, in quell’occasione, incontra alcuni artisti italiani, tra i quali Enrico Baj e Sergio Dangelo, protagonisti del Movimento Nucleare fondato nel 1951, e il pittore Gianfranco Baruchello, che diventerà un suo caro amico.

L’alchimia del ready-made è un processo affascinante nel lavoro di Marcel Duchamp, sicuramente il più conosciuto dal grande pubblico, ma forse non ancora del tutto indagato. Le icone di questo percorso possiamo ritrovarle nella sua produzione seriale più nota: Porte-bouteilles; Fresh Widow; Why Not Sneeze Rose Sélavy; Fountain; …pliant… de voyage; In Advance of the Broken Arm; Air de Paris; Roue de bicyclette, ecc. Questi celebri ready-made, definiti da André Breton “oggetti di serie promossi dalla scelta dell’artista alla dignità di oggetti d’arte” sono il frutto di un assoluto “rigore dell’immaginazione”, ed è proprio questo rigore che governa il processo di trasformazione dell’oggetto quotidiano in opera d’arte.

La mostra è curata da Stefano Cecchetto, Giovanna Coltelli e Marcella Cossu con l’allestimento di Alessandro Maria Liguori. La sezione dedicata al rapporto tra alcuni dei maggiori artisti italiani contemporanei e Duchamp è curata da Carla Subrizi, autrice in catalogo di un esaustivo saggio che ricompone il quadro storico-artistico di quegli anni. L’importanza dell’evento vede la sinergia di quattro tra le più importanti aziende nell’editoria d’arte e nell’organizzazione di grandi mostre a livello nazionale: in continuità con quanto già accaduto per la mostra di Paul Klee, anche quest’esposizione vede infatti una straordinaria collaborazione di Electa e Civita, da anni impegnate in qualità di concessionarie dei servizi della Galleria, con Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE.

LA MOSTRA

Il percorso si snoda in sette sale che raccontano il lavoro di Marcel Duchamp, in relazione agli incontri e all’attività espositiva avvenuti negli anni Sessanta in Italia. Nella prima sala sono esposti i suoi ritratti, fotografie d’epoca e un primissimo olio del 1902 (aveva 15 anni) intitolato Paysage à Blainville, e si possono ammirare anche i suoi famosi scacchi da viaggio e la valigia utilizzata per i viaggi in Italia.

A seguire viene presentata la Boîte en valise, il cosiddetto “museo portatile” creato dall’artista, che riunisce 70 pezzi, riprodotti in miniatura, all’interno di una valigia Louis Vuitton. Nella terza sala sono proiettati filmati che vedono la partecipazione di Duchamp sia in veste di attore – nel film Verifica incerta, girato da Baruchello e Grifi nel 1964-65 – che di regista con Anémic Cinéma – filmato nel 1926 con la collaborazione di Man Ray e Marc Allégret – dove sono utilizzati dei dischi ottici, precursori dell’optical art, concetto ripreso più tardi nei Rotorelief, qui esposti.

Il nucleo della mostra sono i famosi ready-made, replicati da Duchamp in accordo con Arturo Schwarz nel 1964 – 1965, donati alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma nel 1998. Esposta anche l’elegante copertina in blu di Prussia del catalogo edito in occasione della mostra Gavina del 1965, con il disegno di Duchamp, Pulled at four pins (1915-1964), l’acquaforte su carta giapponese testimonianza di un ready-made del 1915 andato perduto.

In mostra anche le acqueforti delle due edizioni The Large Glass and the Related Works, vol. 1 e 2 (1967- 68), con soggetti risalenti agli studi degli anni 1915 – 1923, relative al compimento del Grande Vetro e alla più tarda realizzazione dell’opera Etant donné. Un’ampia sezione, infine, è dedicata all’influsso esercitato da Duchamp in Italia e agli incontri fra lui e gli artisti in occasione dei suoi numerosi soggiorni.

(comunicato stampa)

 

Inaugurazione lunedì 7 ottobre 2013, ore 18.30

Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea
viale delle Belle Arti,131 ingresso per diversamente abili: via Gramsci, 73 Roma
orari di apertura: martedì – domenica dalle 10.30 alle 19.30 (la biglietteria chiude alle 18.45)
Biglietti ingresso
intero: euro 12,00
ridotto: euro 9,50 (cittadini dell’unione Europea di età compresa tra i 18 e i 25 anni ; docenti delle scuole statali dell’Unione Europea)
ridotto speciale solo mostre: euro 7,00
(minori di 18 e maggiori di 65 anni)
gratuito museo: minori di 18 e maggiori di 65 anni

Florestano in Roma

Florestano in Roma, via del Teatro Valle 27, Roma
Florestano in Roma, via del Teatro Valle 27, Roma

Si è appena conclusa la prima edizione di Florestano in Roma, che ha preso il via lo scorso Dicembre e si è protratta fino al 23 giugno, arricchendo il centro di Roma con una serie di eventi che hanno avuto come protagonisti giovani ma già affermati musicisti italiani.

La grande musica presentata in maniera semplice e più vicina al pubblico: questa è stata la cifra che ha contraddistinto ogni concerto; gli artisti che dialogano con il pubblico, presentando se stessi e i brani da un punto di vista non strettamente musicologico ma anche personale. Così da un lato Rossini, Skrjabin, Brahms e anche i contemporanei si avvicinano anche a chi li vedeva avvolti da un’aurea di intoccabilità, e mostrano il loro lato umano, comune, dall’altro i concertisti lasciano intravedere al pubblico il loro profilo privato, facendo intendere come l’accendersi della passione per la musica sia qualcosa che cambia la vita in maniera indelebile e la rende cento volte più attiva, interessante, ricca.

Le passioni e le idee che svelano i musicisti come uomini, unite alla capacità di comunicazione musicale degli interpreti, sono state probabilmente la chiave del successo di Florestano in Roma, premiato da un crescendo di interesse e partecipazione da parte del pubblico.

Diverse le novità per l’edizione 2013/14: mini eventi artistici all’interno di ogni concerto, un’anteprima di ogni evento durante “L’Italia in Valigia” presentato da Cristina Cavalli su The Great Complotto Radio, l’abbinamento di certi concerti a percorsi enogastronomici a tema musicale, musicisti provenienti questa volta da tutta Europa.

Insomma, a dispetto di uno status quo di effettiva difficoltà pratica l’eccellenza italiana vuole dialogare fattivamente con il resto del mondo. E ci riesce.