Live The War on Drugs 15.07.2014 @Sexto ‘Nplugged

111130-war-on-drugs-2111

Arriviamo nella bellissima piazza di Sesto al Reghena con il gruppo spalla Man on Wire già sul palco. Sono cinque ragazzi friulani che suonano canzoni indie rock che ricordano un po’ i Suede. L’audio è pessimo, hanno bassi saturi e microfoni troppo alti di volume, le melodie non sono niente di originale, ma vedo dal loro sito che ci sono due canzoni scaricabili gratuitamente e mi ripropongo di ascoltarli in versione studio per una valutazione più accurata.

13938492174_50a7ab18c9_zAlle 22.30 salgono finalmente sul palco i membri dei The War on Drugs: aggiustano da soli gli strumenti, poi si spengono le luci e inizia il concerto. Sono in 6 sul palco: Adam Granduciel al centro, David Hartley al basso, Robbie Bennett alla tastiera, Charlie Hall alla batteria, Jon Natchez alla seconda tastiera, sax tenore e tromba, Anthony Lamarca seconda chitarra e terza (si!) tastiera.
Hanno tutti un aspetto un po’ nerd, mi ricordano un po’ Clark Kent, bravi ragazzi troppo buoni e anonimi per essere notati. Almeno finché non iniziano a suonare!

Se il gruppo spalla aveva tutti i volumi da regolare, The War on Drugs invece hanno un suono cristallino, solo una cassa ronza leggermente, ma viene subito calibrata e ascoltiamo la bellissima “An Ocean in Between the Waves” come prima canzone: batteria che batte nel petto, chitarra e voce di Granduciel creano un mood sensuale, che ci fa riconoscere subito la firma della band, con poche parole cantate semplicemente e molta chitarra, protagonista sopra all’accompagnamento strumentale delle tastiere e degli ottoni.
Si susseguono un brano dopo l’altro, come se stessero suonando tutto d’un fiato: ascoltiamo batterie elettroniche, melodie estremamente “americane” in senso classico, altre più pop e lunghe code strumentali che mi sorprendono per la bellezza che hanno dal vivo, rispetto alle versioni di studio (confesso che spesso premo >>| quando li ascolto).

Granduciel cantando, guarda spesso per terra con capelli sulla faccia. Oppure sta girato di schiena, dando le spalle al pubblico, sembra anche un po’ gobbo e dà l’idea di essere uno di quei personaggi schivi, senza essere scortesi, uno che non parla molto, uno di quelli che al bar si siedono al bancone da soli e che se li guardi ti sorridono. Effettivamente, prima del concerto, lo abbiamo incrociato per strada e quasi volevo chiedergli una foto (la faccia tosta certo non mi manca), ma ho desistito proprio per questa sua aurea riservata e sfuggente.

Dopo 50 minuti, una brevissima pausa con scambio di battute e accordatura e poi ripartono come se fosse la prima canzone. Davvero musicisti ottimi.

Il Sexto ‘Nplugged si riconferma anche quest’anno una delle rassegne musicali più valide dell’estate, per sua location suggestiva, per il programma ogni anno migliore e le grafiche visionarie di Tomas Uolli Marcuzzi, in grado di tradurre in bidimensionale su schermo e carta, le atmosfere sfaccettate dei live.

Solo all’intro di “In Reverse”, così lungo e distorto, qualcuno fischia… Poi il frontman inizia a cantare e ci ammutoliamo tutti, dimenticando l’attesa per l’attacco della canzone.

La nota dolente? A mezzanotte in punto, dopo 1 ora e mezza, ci hanno salutato frettolosamente e si sono riaccese le luci. Ci siamo rimasti tutti di mxxxa!

In questa pagina troverete tutti i link utili e le date del tour in EU e USA.

15 Luglio – The War on Drugs al Sexto ‘Nplugged

20111209TheWarOnDrugsPhotoBySamanthaWest

Adorati dalla critica musicale e dai numerosi fans in tutto il mondo, The War On Drugs nascono ufficialmente nel 2008, con la pubblicazione dell’EP Barrel Of Batteries, a cui segue, un paio di mesi dopo, l’album di debutto Wagonwheel Blues.  Il progetto vede inizialmente la luce negli anni 2000 come unione di più spiccate personalità cantautoriali, tra cui il fondatore Adam Granduciel e Kurt Vile. Alcuni cambi di formazione, che permettono a diverse influenze musicali di insinuarsi piacevolmente nella mente di Granduciel, e nel 2008 la formazione è al completo, con un sound perfezionato e raffinato, tra psichedelia, shoegaze e chiari riferimenti di stampo roots americano. Nel 2011 esce l’acclamato Slave Ambient, un disco delicato e nostalgico, tra cantautorato sixties e neo-psichedelia. Granduciel, mosso dall’esigenza di lavorare con qualcuno per costruire la sua idea di rock, intraprende un personale processo di ricerca e nel 2014 esce Lost In The Dream, sempre per Secretly Canadian, l’etichetta che li segue sin dagli esordi. Il nuovo lavoro si presenta come un disco pulito, dai suoni dilatati di matrice space-ambient e soft-rock, in un’atmosfera ovattata e senza tempo.  Registrato in una dozzina di studi in giro per gli Stati Uniti, Lost In The Dream vede la collaborazione di Jeff Zeigler come ingegnere del suono.

DATI UTILI
Martedì 15 luglio 2014
Sexto ‘Nplugged
Piazza Castello, Sesto al Reghena (PN)
Biglietti: 15 € + prevendita www.vivaticket.it