Far East Film Festival: si apre con Joe Hisaishi. 23 aprile — 2 maggio, Teatro Nuovo / Visionario, Udine

16878291758_63ccbda945_zL’edizione n. 13 si era affidata, spiritosamente, alla scaramanzia, trasformando un italianissimo paio di corna nella propria immagine-amuleto. L’edizione n. 17 si affida, invece, a un’icona di combattimento, non solo per onorare l’universo delle arti marziali, ma anche per simboleggiare una tenace attitudine alla lotta. E all’autodifesa.
Gioca con i numeri, il Far East Film Festival, così come ha sempre giocato con l’iconografia pop, e tutti i fareasters (una famiglia tanto vasta quanto trasversale che include appassionati, giornalisti, addetti ai lavori, studenti, docenti, semplici curiosi) lo sanno molto bene. Conoscono perfettamente la sua anima e conoscono perfettamente la sua forza: un binomio che, nel corso del tempo, ha portato il FEFF a brillare tra i 50 Festival più importanti del mondo sulle pagine di Variety.
Diciassette anni, dunque. Diciassette anni di cinema orientale. Diciassette anni di cultura orientale. Diciassette anni di sfide e di battaglie, con la piccola Udine sempre più cara allo show biz della grande Asia e con lo sguardo degli organizzatori sempre più impegnato a sorvegliare il perimetro qualitativo della produzione popolare, senza discriminazioni artistiche tra blockbuster polverizza-botteghino, cult movie, outsider degni di scommessa e (preziosissime) restrospettive altrimenti invisibili all’Occidente.
Ecco il FEFF. Ecco i 70 titoli e le 11 cinematografie (Hong Kong, Giappone, Cina, Corea del Sud, Singapore, Filippine, Taiwan, Thailandia, Indonesia, Vietnam e, per la prima volta, Cambogia) della selezione 2015. Ecco, di nuovo, l’inconfondibile reazione emotiva a catena che caratterizza il Far East Film e che il regista Carlo Zoratti ha splendidamente sintetizzato nel Festival trailer di quest’anno: un effetto-domino degli occhi e del cuore, un viaggio diverso per ogni singolo viaggiatore, un’avventura dentro cui immergersi e perdersi.
Il Teatro Nuovo e il Visionario diventano immancabilmente un altrove, la città stessa diventa immancabilmente un altrove, e i fareasters, appunto, non devono fare altro che innescare l’emotional chain reaction: 10 giorni a disposizione, dal 23 aprile al 2 maggio, dal mattino a notte fonda, e un articolatissimo programma dove si alternano film, incontri con gli ospiti, workshop, attività (un autentico Festival nel Festival, per essere precisi: un centinaio di appuntamenti disseminati nelle piazze e nelle vie del centro).

Se, citando Carlo Freccero, «il Far East di Udine ha alfabetizzato il pubblico europeo verso una filmografia che ormai è nel Dna dell’immaginario mondiale», l’apertura della diciassettesima edizione non parlerà soltanto la lingua del cinema: toccherà, infatti, a Joe Hisaishi il compito di alzare ufficialmente il sipario, parlando la lingua della musica. Un concerto-evento già destinato a entrare nella storia, superfluo sottolinearlo, che ha registrato il sold out in 36 ore di prevendita! Saranno poi una Opening e una Closing Night assolutamente imperdibili a stabilire il tragitto del FEFF 17: il super kolossal Dragon Blade (mister Jackie Chan è affiancato da Adrien Brody e John Cusack) e l’epic action The Taking of Tiger Mountain (attesissimo ritorno di Tsui Hark, papà del leggendario Detective Dee). Due vere bombe in anteprima internazionale per un’edizione che, di vere bombe, non è certo avara: dal colpo grosso di Parasyte: part 1 e Parasyte: part 2, sci-fi horror di Yamazaki Takashi (trionfatore dell’ultimo Audience Award udinese con The Eternal Zero), alla sezione speciale dedicata alle martial arts hongkonghesi, passando per il mega thriller Helios di Longman Leung e Sunny Luk, coppia vincente di Cold War, che il pubblico del Far East Film 17 potrà ammirare in contemporanea con Hong Kong.

SPECIAL GALA CONCERT

«La maggior parte della mia musica è scritta per il cinema giapponese, ma quando compongo cerco costantemente di lavorare su un livello più ampio. Un “livello mondiale”, potremmo dire. Amo Brahms e gli autori contemporanei più innovativi, come Arvo Pärt o John Adams, e, ovviamente, amo anche le colonne sonore di Nino Rota e di Morricone. In particolare, quella del Padrino, così nobile e malinconica, e quella di Nuovo Cinema Paradiso…». Sarà uno dei giganti musicali del nostro tempo ad aprire ufficialmente il FEFF 17: mister Joe Hisaishi, per la primissima volta in Italia! Non un semplice artista, quanto piuttosto una somma di anime artistiche: compositore, pianista, direttore d’orchestra, regista, scrittore. Un’icona che l’immaginario popolare lega indissolubilmente alle splendide colonne sonore scritte per Miyazaki e Kitano, così come per il meraviglioso Departures di Takita Yojiro (miglior film straniero agli Oscar 2009, distribuito in Italia dalla friulana Tucker). Lo Special Gala Concert, progettato esclusivamente per il Far East Film Festival, vedrà Hisaishi guidare la RTV Slovenia Symphony Orchestra e anche sedersi al pianoforte, sfogliando pagine in perfetto equilibrio tra cinema e produzione solista. Uno straordinario viaggio capace di spaziare dai colori sofisticati del minimalismo a quelli densi e gioiosi, assolutamente inconfondibili, che hanno fatto di Hisaishi – il FEFF lo premierà con il Gelso d’Oro alla carriera – uno degli ultimi (altissimi) autori di musiche sinfoniche per il grande schermo.

(comunicato stampa)

Metropolis di Fritz Lang torna in sala restaurato

PosterMetropolis torna sul grande schermo nella versione restaurata più completa oggi esistente, realizzata nel 2010 da Friedrich-Wilhelm-Murnau-Stiftung e Deutsche Kinemathek in seguito al ritrovamento in Argentina di 25 minuti di pellicola ritenuti perduti. Finalmente in sala il film come Thea von Harbou l’aveva scritto e Fritz Lang l’aveva girato, con la colonna sonora originale di Gottfried Huppertz, ricostruita ed eseguita da Frank Strobel, alla guida della Rundfunk-Sinfonieorchester Berlin. Metropolis  torna distribuito dalla Cineteca di Bologna, nell’ambito del progetto Il Cinema Ritrovato. Il film sarà in programma nella regione Friuli Venezia Giulia al Visionario di Udine oggi, mercoledì 25 marzo alle ore 14.50 e alle 20.00.

Due anni di lavoro (1925-1926), una produzione faraonica e spese incontrollate, fino alla prima del 10 gennaio 1927: da quel momento Metropolis non è più stato il film che Fritz Lang aveva realizzato. Storpiato e massacrato dalle uscite nelle sale cinematografiche, il Metropolis che ha circolato per i decenni a venire, pur mantenendo “la sua forza emotiva, la sua inedita e sorprendente bellezza” (nelle parole di Luis Buñuel), ha fatto emergere elementi inconcludenti, nell’intreccio di una vicenda narrativa assai complessa. Come scrive il critico Balthasar (Roland Schacht), che, sul finire del 1927, si trova di fronte a due film differenti: “Questo Metropolis non ha nulla a che vedere, neppure lontanamente, con il film che abbiamo visto meno di un anno fa”. 83 anni dopo la prima originale, Metropolis è finalmente tornato a vivere sullo schermo così come era stato scritto e girato.

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IL CINEMA RITROVATO. AL CINEMA
METROPOLIS
di Fritz Lang
Germania 1927, 149′
con Gustav Fröhlich, Brigitte Helm, Alfred Abel, Rudolf Klein-Rogge
VISIONARIO
25 marzo ore 14.50 – 20.00

La Scimmia Nuda apre il Social Club

La Scimmia Nuda live_pic002Cresce l’attesa per il ritorno della Scimmia Nuda nella sua nuovissima versione. Forte del grande successo di pubblico e di critica ottenuto negli ultimi due anni, il progetto artistico – musicale de La Scimmia Nuda si evolve ulteriormente e apre il Social Club, un nuovo contenitore per la musica live a Udine, situato nel Padiglione 9 di Udine Fiere (Torreano di Martignacco in via Cotonificio 96).

Il primo appuntamento è fissato per oggi, martedì 24 marzo (apertura porte ore 20:30, inizio concerto ore 21:30), con il grande opening party inaugurale: sul palco il collettivo della Scimmia Nuda al completo (Francesco Bertolini, Federico Missio, Paolo Corsini, Rudy Fantin, Lello Gnesutta, Alessandro Turchet, Andrea Pivetta e Luca Colussi), che nella sua evoluzione si è espanso accogliendo nuovi musicisti e numerose novità. Musica jazz dall’alta carica di energia, in un repertorio immediato ed emozionale che non richiede ragionamento, ma parla senza inibizioni al pubblico della Scimmia Nuda. La serata sarà un vero e proprio party per festeggiare il tanto atteso ritorno del progetto e le moltissime novità della sua versione 3.0. Migrando nella nuova location della Scimmia Nuda Social Club in fiera a Udine, il progetto compie dunque un’importantissima evoluzione: il locale si preannuncia un luogo suggestivo e irripetibile, sempre in movimento e pronto ad evolversi. Un nuovo spazio al centro del quale c’è la ricerca artistica di alto livello, per ricordarci che è da “nudi” che si riesce ad esprimere la propria creatività.

Nato come collettivo jazz che ha dato corpo e suono ad un progetto musicale davvero originale, la Scimmia Nuda diventa dunque anche luogo fisico. La Scimmia Nuda Social Club vuol dire musica rigorosamente live durante tutta settimana, con serate dedicate al jazz, al rock, alla musica classica, all’elettronica, ma anche alla sperimentazione interattiva fra differenti discipline artistiche. Dopo la grande serata inaugurale di domani, il calendario ideato e proposto dall’Associazione Culturale LiveAct entrerà nel vivo con un ricco programma di 4 appuntamenti da giovedì 26 a domenica 29 marzo: si parte con l’incontro Parole d’Artista a cura di Serena Di Blasio e Sebastiano Solerte che metteranno a confronto due mostri sacri del folk rock, Bob Dylan e Joni Mitchell, si prosegue venerdì tra rock ed elettronica con Egle Sommacal, chitarrista dei Massimo Volume, e gli OoopopoiooO, il celebre duo sperimentale composto da Valeria Sturba e Vincenzo Vasi, già musicista di Mike Patton, Vinicio Capossela e Remo Anzovino. Tantissimi gli altri protagonisti. Da far invidia a un festival. I biglietti saranno acquistabili all’ingresso le sere dei concerti. Il calendario completo è disponibile sul sito www.lascimmianuda.it

La Scimmia Nuda Social Club vuol dire anche gusto a regola d’arte: nelle serate di martedì e sabato sarà possibile cenare su prenotazione (tel. 336 8604242, e-mail: info@lascimmianuda.it). Alla proposta artistica, il Social Club abbina dunque l’enogastronomia di prima qualità. Tradizione, buona cucina e un’ampia selezione di vini e drink: le formule proposte per il pubblico saranno in grado di soddisfare tutti i gusti. Come nei migliori club internazionali, il servizio ristorante è offerto al piano rialzato della stessa sala concerti, da cui è possibile seguire lo spettacolo con un’ottima visuale.

PER INFORMAZIONI E CALENDARIO COMPLETOwww.lascimmianuda.it

(comunicato stampa)

Premio Darko Bratina 2014: Il cinema di Laila Pakalnina tra FVG e Slovenia

SnowCrazysmallUna trentina di titoli al suo attivo, tra lungometraggi, corti, documentari (la maggior parte) ed opere di finzione; più di 40 premi vinti, in due decenni, nei festival di tutta Europa. È questo il ricco curriculum di Laila Pakalnina, figura di spicco del cinema baltico contemporaneo.

È alla regista lettone che il Kinoatelje conferisce per il 2014 il Premio Darko Bratina. Omaggio a una Visione, nell’ambito dell’omonima iniziativa che l’associazione goriziana dedica alla memoria del suo fondatore e che ormai da anni si struttura come un festival monografico itinerante.

Alla fine di novembre saranno quindi 6 le piazze, tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia, a far da cornice al tour in cui Pakalnina avrà modo di far conoscere al pubblico alcuni tra i migliori esempi della sua filmografia, che spesso ha come oggetto la sua terra natale. Lo sguardo della regista si sofferma infatti sovente sui caratteri nazionali e sul confronto tra l’epoca sovietica ed i recenti anni dell’indipendenza, muovendosi in equilibrio tra l’attenta osservazione della vita, evidente soprattutto nei lavori documentari, ed il senso dell’ironia e dell’assurdo che nelle opere di finzione diviene strumento privilegiato per leggere la realtà.

L’evento avrà inizio giovedì 20, quando presso il Kulturni Dom di Nova Gorica avrà luogo la cerimonia di premiazione. Nell’ambito della serata verranno proiettati il “cortissimo” Short Film About Life, originale interpretazione della sfida ai rigori che decide una partita di calcio, e Snow Crazy, documentario in cui la regista si sofferma sul paradossale rapporto che ha con le montagne un Paese che ne è sostanzialmente privo.

Venerdì 21 novembre, poi, il Premio Darko Bratina si sposterà al di qua della frontiera: a Gorizia Laila Pakalnina sarà protagonista di una masterclass che offrirà l’opportunità al pubblico del Palazzo del Cinema di confrontarsi con una cinquina di titoli rappresentativi del suo opus. The Ferry, The Shoe, The Bus e On Rubiks’ Road – oltre al già citato Short Film About Life – si muovono tra documentario e finzione, proponendo un viaggio – in più di un caso letterale – tra il passato e il presente di una terra e di un popolo alle prese con tensioni storiche e sociali.

Tra le opere di fiction spicca The Shoe, in programma anche il giorno seguente, sabato 22, all’Art Kino Odeon di Izola. Presentata all’epoca a Cannes, Toronto e Berlino, è una commedia ambientata in epoca sovietica che trova il suo innesco nel ritrovamento, su un tratto di costa lettone, di una scarpa e di una serie di impronte.

Al Miela di Trieste, domenica 23, sarà invece la volta di Pizzas, presentato in ticket con il coevo Snow Crazy. Premio speciale della giuria alla Festa del Cinema di Roma, ecco un’altra commedia il cui humour che vira verso l’assurdo. Al centro della vicenda, Oskars e Matiss, due 18enni che lavorano come pizzaioli ma sognano di dare una svolta alle loro vite…

Si ritornerà quindi al documentario nella data udinese del Premio Bratina. Lunedì 24 il pubblico del Visionario potrà conoscere Pakalnina attraverso la proposta di Short Film About Life e The Chimney. In quest’ultimo documentario, la ciminiera del titolo è quella di una vecchia fabbrica che domina un panorama rurale; in un paesaggio pressoché privo di figure adulte, l’occhio della regista è catturato da sette bambine bionde, i cui giochi compongono un’ode all’innocenza dell’infanzia.

La chiusura della manifestazione, infine, è prevista per martedì 25 novembre, presso la Slovenska Kinoteka di Lubiana. Lì verrà proiettato The Hostage, storia di un dirottamento aereo che permette ad un bambino di fare la conoscenza dell’eccentrico ma cordiale popolo lettone. Ad accompagnare il film nella capitale slovena sarà l’attore Brane Završan, già interprete di No Man’s Land e, più recentemente, di Tir di Alberto Fasulo.

 

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito.

 

Per maggiori informazioni, per il programma dettagliato dell’evento e per partecipare alla masterclass (ad iscrizione gratuita), vi invitiamo a consultare il sito www.kinoatelje.it.

 

Recenzione – Skid Row Live@Palacus Udine

SkidRowLiveUdine“Non c’è più Sebastian Bach”, “sono finiti”, “hanno 50 anni”; sono le frasi più classiche quando non si ha voglia di staccare il proprio tessuto adiposo dalla comodità del divano.

Invece nonostante l’età non più rosea, gli Skid Row danno una lezione di stile a tutti i rockettari accorsi all’ultima tappa dello United Rebellion European Tour.

Il duro lavoro di scaldare la folla dal freddo udinese spetta ai nostrani The Morning, che propongono un rock alternativo ben costruito, sfortunatamente per loro però il tempo non è dalla loro parte e dopo una manciata di canzoni, lasciano spazio alla support band di questo tour, i Dead City Ruins, hard rock band australiana con gran suoni e buona presenza scenica soprattutto del Singer che si lancia ovunque tra salti, bevute di Jack e acuti che fanno vibrare i timpani a tutti i presenti, ma apparte qualche errore di esecuzione, anche per loro 6 canzoni devono bastare e lasciano il palco ai maestri dello “sleaze rock” made in New Jersey.

Sono le 22 esatte quando si sentono le note di Blitzkrieg Bop dei Ramones, e proprio all’ultimo urlo di “Hey Ho Let’s Go” che la band salta sul palco sulle note di “Let’s Go”; la folla non ci mette molto a reagire e dimostra subito affetto ai “nostri”.

I pezzi si susseguono senza tempi di respiro, ripercorrendo la loro carriera iniziata nel 1987 e colmata da successi come i primi due album “Skid Row” del 1989 e “Slave To The Grind” del 1991, tra questi le intramontabili ballad come “18 and life” e “I Remember You” che han scaldato le ultra trentenni scatenate sotto palco.

Considerando che fosse l’ultima tappa del tour europeo, sicuramente hanno scaricato le ultime energie sul palco, alternandosi in numerosi siparietti, musicali e alcolici, fino all’arrivo dei bis, in cui sul palco compaiono tutti i membri dei Dead City Ruins, e con una formazione di due cantanti, due batteristi, due bassisti e la bellezza di quattro chitarristi, si odono le prime note di “Highway To Hell” degli immortali AC/DC; è un tripudio di urli e salti da parte della folla, fino a quando a brano finito, gli Skid Row salutano con l’inno di più di una generazione, a rimanere giovani forti e senza compromessi sempre, “Youth Gone Wild”, ed è proprio al momento clou della canzone, quello dello scambio di cori col pubblico, che entrano i giovani della band australiana vestiti da animali di tutti i tipi, dal tigrotto al coccodrillo, intonando i cori insieme alla band e ballando vorticosamente attorno a loro. Una festa più che un concerto, e sicuramente riuscita al 100%.

 

Scaletta:

1 Let’s Go

2 Big Guns

3 Makin’ a Mess

4 Piece Of Me

5 18 and Life

6 Thick Is The Skin

7 Riot Act

8 In a Darkened Room

9 Psycho Therapy (Ramones cover, Rachel Bolan alla voce)

10 I Remember You

11 Monkey Business

Bis:

12 Slave To The Grind

13 Highway To Hell (AC/DC Cover)

14 Youth Gone Wild

SKID ROW domani sera a Udine si chiude lo United World Rebellion Tour

Skid Row pic liveSI CHIUDE A UDINE DOMANI SERA L’UNITED WORLD REBELLION, IL TOUR DEGLI SKID ROW

CHE PER DUE MESI HA GIRATO GRAN PARTE DELL’EUROPA REGISTRANDO DECINE DI SOLD OUT

Sul palco prima degli Skid Row, gli emergenti The Morning e gli australiani Dead City Ruins.

Attesi centinaia di supporter dalla Slovenia 

A tre anni dagli ultimi travolgenti concerti in Europa, a grande richiesta gli Skid Row sono riapparsi negli ultimi due mesi con il nuovo tour che ha attraversato il vecchio continente in lungo e in largo (dall’Inghilterra all’Italia passando per Francia, Olanda, Belgio, Germania, Austria, etc.) registrando decine di sold outE proprio in Italia – dopo i travolgenti show di Torino, Roma e Reggio Emilia – il nuovo tour si concluderà domani, domenica 1 dicembre, al Palacus a Udine, in via delle Scienze 100.

Gli Skid Row, che nei giorni scorsi hanno annunciato l’uscita del nuovo album a maggio 2014, proporranno tre brani del primo capitolo del nuovo Ep “United World Rebellion” e tutti i grandi classici dall’omonimo “Skid Row” e da “Slave to the Grind”, ovvero i due album pubblicati a cavallo tra la fine degli anni Ottanta e l’inzio degli anni Novanta considerati ancora oggi due tra i migliori album della scena hard rock statunitense, che consacrarono gli Skid Row come uno dei più importanti gruppi hair metal a livello mondiale, capaci anche di resistere al sopravvento del grunge sugli altri generi musicali nei primi anni Novanta.

Non solo Skid Row, il concerto in programma domani sarà un appuntamento ad alto contenuto rock e di ampio respiro internazionale con le esibizioni di altri due gruppialle 19:00 gli emergenti friulani The Morning a seguire gli australiani Dead City Ruins, che hanno accompagnato gli Skid Row in tutto il tour europeo.

Sono ancora disponibili nei punti vendita autorizzati e dalle ore 18:00 di domani si potranno acquistare direttamente alle casse del Palacus i biglietti per l’atteso concerto, terzo appuntamento della rassegna “Udine Rock Nights”, organizzata dall’Associazione Culturale Music in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, con il patrocinio del Comune di Udine, il sostegno della Società Gastronomica Friulana, Music Team, The Black Stuff Pub, The Groove Factory e Gear Shop, che ha già proposto due appuntamenti di ampio respiro internazionale (Chris Slade plays AC/DC e Simon Phillips feat. Andy Timmons, Steve Weingart ed Ernest Tibbs) e continuerà nei primi mesi del 2014.

 

 

PER MAGGIORI INFORMAZIONI SUL CONCERTO DI UDINE:

The Black Stuff Pub – tel. (+39) 347 1156760 – www.theblackstuff.it – info@theblackstuff.it

 

Per Altri Occhi: Soldini & Garini parlano del film in proiezione in esclusiva al Visionario di Udine

PerAltriOcchi«È stato un viaggio lungo due anni, pieno di stupore. Sapevamo che avremmo imparato cose nuove, ma non sapevamo quali e quante emozioni ci avrebbe riservato. Sono loro, le persone che non ci vedono, a far cambiare il nostro sguardo sulla vita e sul mondo…». Silvio Soldini e Giorgio Garini raccontano così Per altri occhi, l’atteso docu-film che mercoledì 9 ottobre alle 20.30 sarà proiettato in esclusiva al Visionario. L’evento vuole porre l’attenzione del pubblico sulla Giornata mondiale della vista, che si concentra sulla prevenzione delle malattie oculari.

Per altri occhi – Avventure quotidiane di un manipolo di ciechi ha come protagonista un gruppo di persone straordinarie che hanno in comune l’handicap della cecità e che affrontano la vita quotidiana con caparbietà e determinazione ma anche con umorismo e autoironia. Dieci persone vitali e appassionate, le cui esistenze imprevedibili e lontane dai cliché vengono ritratte con allegria e leggerezza in un film emozionante. Un racconto vivace e sorprendente, a tratti perfino comico, che fa ridere e sa commuovere, che abbatte le barriere, fa cambiare il nostro sguardo nei confronti della diversità e ci insegna a fronteggiare le piccole sfide di ogni giorno in modo positivo e gioioso.

Enrico fa il fisioterapista ma appena può scappa in barca a vela, Giovanni è un piccolo imprenditore che ama sciare e godersi la vita, Gemma studia violoncello e gareggia sugli sci, Felice è uno scultore che gioca a baseball. Luca è un musicista con l’hobby della fotografia, Loredana una centralinista con la passione del tiro con l’arco, Mario un super-sportivo in pensione. E poi ci sono Piero, consulente informatico, e Claudio e Michela, una coppia che adora ridere e scherzare…

«Mi hanno sempre affascinato – commenta Silvio Soldini – i mondi che non conosco, le realtà che spesso abbiamo a portata di mano ma di cui sappiamo poco o niente. C’è sempre tanto da imparare da chiunque sia diverso da noi e a volte il viaggio diventa una scoperta continua. Questo film è nato dopo aver conosciuto Enrico, un fisioterapista non vedente. Le cose che mi ha raccontato durante le poche sedute che ho fatto con lui, la sua leggerezza, l’ironia, la sua capacità di vivere la propria vita, mi hanno profondamente colpito. Ho iniziato a indagare questo mondo con Giorgio Garini, alla ricerca di altre persone che ci lasciassero entrare nelle loro vite, ci aiutassero a capire com’è possibile, senza vedere, fare tutto ciò che fanno».

Al termine della proiezione, verrà trasmesso in sala l’incontro (tenutosi all’Anteo Spaziocinema di Milano) tra i registi Silvio Soldini e Giorgio Garini, tutti i protagonisti del film e due grandi nomi del mondo dello spettacolo e dello sport, Gianna Nannini e Giovanni Soldini. A condurre l’evento Gianni Fantoni, scrittore, attore, comico, autore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi che, con le sue doti da mattatore, farà emergere, grazie anche alla simpatia e all’ironia delle persone sul palco, riflessioni “inaspettate” sul tema della cecità.

 

Kiss live @ Villa Manin di Passariano (UD)

KIssSono passati 40 anni da quel 1973 in cui Gene Simmons e Paul Stanley fondarono i Kiss in quel di New York ed un po’ nella voce anche si nota, ma in fondo chi se ne importa, sono eroici per il solo fatto di infilarsi ancora improbabili calzamaglia lucide con annessi inserti in lurex a sessant’anni suonati, andare su e giù per il palco su zeppe che fanno invidia a Frank’n’Furter, farsi giri in aria attaccati a cavi d’acciaio o carrucole e suonare ancora meravigliosamente. Se la voce magari manca le mani sono ancora abilissime ed i riff che hanno echeggiato nel Monster Tour che ha fatto tappa a Villa Manin di Passariano (UD) lunedì 17 giugno sono da leggenda. Nello straordinario spettacolo a base di effetti speciali, split screen, teatralità portato in giro per il mondo da Barley Arts il microfono passa da Paul Stanley a Gene Simmons a Tommy Thayer a Eric Singer, l’energia che i quattro ci mettono è tanta e si misura in sudore, dopo pochi minuti sul palco sono già fradici ma reggono per due ore di spettacolo. La scaletta mescola brani del presente e del passato, il pubblico segue e supporta e stupisce candidamente di fronte alle pedane che si alzano dal palco sotto l’enorme ragno che lo sovrasta, si muove e muta colore, le fiammate, la pioggia di coriandoli, il fumo. Ok, sembra di essere al circo, ma è tremendamente divertente e poi la musica è impeccabile, anche quando la voce difetta un po’.

Due ore filate e dei classici nei bis. Tutti a cantare a squarciagola “Rock and Roll All Nite” e  “I Was Made For Lovin’ You” e alle 23.00 luci alte sul prato ed in marcia per tornare a casa che il giorno dopo si lavora. Ma i Kiss almeno una volta bisogna vederli. Sono passati (quasi) indenni attraverso 40 anni di musica, sono stati imitati (ed io continuavo a chiedermi sulla strada di casa se fosse venuto prima il Rocky Horror Show o i Kiss), sono diventati un brand di successo, sono ancora là a truccarsi per andare in scena e sembrano ancora divertirsi parecchio. Che vi devo dire? Chapeau!

La scaletta:

Psycho Circus
Shout It Out Loud
Let Me Go, Rock ‘N’ Roll
I Love It Loud
Heaven’s on Fire
Hell or Hallelujah
War Machine
Deuce
Say Yeah
Shock Me
Tommy and Eric Jam
Outta This World
God of Thunder
Lick It Up
Love Gun
Rock and Roll All Nite
Detroit Rock City
I Was Made for Lovin’ You
Black Diamond
God Gave Rock ‘n’ Roll to You II