Versailles/VRSLLS EP

(2014, Nufabric)

Intendiamoci da subito, niente sperimentalismi o contaminazioni sfiziose per i palati più raffinati, qui i Versailles giocano sporco e fedeli all’ortodossia del rocker da cantina: sudato, brutto e molto, molto cattivo. Con questo quasi omonimo VRSLLS EP  (pubblicato dalla Nufabric a giugno di quest’anno) il duo pesarese riduce ai minimi termini il concetto di rock’n’roll e tiRETRO schiaffa in faccia sette bastonate che vanno ad erigere un solido monolite di chitarre sature di fuzz e pestato di batteria, con canonici power-chords al fulmicotone che si accompagnano a melodie anglofone à la Suicide ingessate da timbriche baritonali e oscure. Il disco si apre con la doppietta a matrice stoner e bpm accelerati di “Summer Pain” e “(T)rap to the E.Y.A.H.” seguita da “Honey, We’re Ready to Funck!” eEverybody Talks for Free”, pezzi che richiamano quei riff ossessivi e dannati propri del punk ante litteram di Stooges e MC5. Già a questo punto dell’EP si percepisce l’estrema devozione dei Nostri verso gli ultimi 30 anni di sudiciume musicale, vedi alla voce Sonic Youth per “Find the Enemy” che esalta l’anima più noise della band, e “Blah Blah Blah” che suona come una copia (poco riuscita) di un outtake dei Dead Kennedys priva però del mordente della voce di un Jello Biafra di turno. L’impeto garage del sound dei Versailles regge tuttavia anche a questo pezzo “minore” e si risolleva alla grande con la conclusiva “Bring the Noise”, un invito al pogo selvaggio cristallizzato in un brano danzereccio post-punk a tinte wave trascinato da una sezione ritmica esplosiva (vero punto di forza del duo). Nel complesso VRSLLS EP spinge e convince, con suoni radicati in quella violenta urgenza espressiva propria del punk che per sua stessa natura accusa forse di un eccesso di monotonia e prevedibilità, ma non è altro che lo scontato prezzo da pagare per continuare ad irradiare il Santo Verbo distorto del rock’n’roll.

https://www.youtube.com/watch?v=fRp1eNV8Ad0