WU MING CONTINGENT: BIOSCOP e le sue gemme di rivoluzione.

wu-ming-contingent-musica-streaming-bioscopRecensione Breve
Dare un contesto sonoro a brevi biografie di vite che non devono passare inosservate o peggio dimenticate.
Ma anche proporre, smuovere, cercare: Wu Ming Contingent è la bella versione musicale di ciò che i Wu Ming continuano ad essere in letteratura. New wave, rock, spirito punk e digressioni jazz: la musica vive di un carattere proprio e non è mera ombra a testi ispirati, curiosi ed interessanti.
Un disco efficace, bello ma soprattutto al posto giusto nel momento giusto.

Voto 7.5

 

 

WU MING CONTINGENT: BIOSCOP (woodworm-2014)

Boom! Rivoluzione..
Una parola, un’ossessione, una ricerca, una necessità, un concetto vivo da sempre nella brillante filosofia del collettivo Wu Ming, qui impegnato a rendere in musica quelli che possono essere considerati i cardini del loro pensiero, della loro denuncia.
Rinominatisi nella loro veste di musicisti Wu Ming Contingent, si tratta del progetto parallelo musicale di alcuni degli autori che abbiamo conosciuto con Q, Manituana, L’Armata di Sonnambuli (di recente pubblicazione ma che già promette di essere un “cult” fra i lettori) e tutti i loro fratelli.
Una passione quella musicale che non hanno mai celato, con approfondimenti mirati nella loro arte madre, con divagazioni teatrali proponendo reading o mettendo in scena rappresentazioni musicali, con collaborazioni con numerosi esponenti della scena off italiana.
In BIOSCOP troverete un insieme di “storie”, come frames di vite che “pomeriggio 5” o “la vita in diretta” (e le minuscole non sono un errore di battitura) non vi racconteranno mai. Storie lontane da nozionistica spicciola o personaggi utili alla nuova cultura imperante che necessita invece di amebe ben pettinate, icone del lusso illusorio per un occidente alimentato ad anabolizzanti cognitivi.
Sviscerare tutte le tracce dell’album, analizzandole una ad una, è un progetto molto interessante ed una pratica fondamentale per capire le conoscenze personali di ognuno ed il suo rapporto con la Storia moderna e contemporanea. Sapete chi è Peter Norman? Il soldato Manning? Lo stato emotivo di Socrates alla Fiorentina? Sapete se è più importante rimanere umani oppure essere pazzi ed affamati?.
Ed ovviamente… Arriverà mai questa consapevole RIVOLUZIONE?

wu-ming-sonnambuli
Le vicende ed i testi sono sorprendentemente curati e ben inseriti nella forma canzone. Curati a tal punto che la firma è quella di WU MING 2 (che se li canta tutti) e che sono stati sostanzialmente il recupero e il riadattamento di una antecedente pubblicazione su una nota rivista italiana. La formazione dei WU MING CONTINGENT comprende poi YO GUERRA al basso, CESARE FERIOLI alla batteria e per rimanere in famiglia WU MING 5 alla chitarra (già nei Nabat).
All’inizio Bioscop può sembrare uno strano reading non focalizzato ma superata questa prima errata sensazione si entra appieno nel linguaggio delle 10 tracce, sorrette da un buon e consapevole punk anni ’90, il rock dalle radici new-wave, le digressioni jazzate che esprimono sia la matrice culturale nella quale i nostri crescono sia il gusto e le passioni che si possono evincere anche nei loro testi: il risultato è quindi un substrato sonoro fertile ed in continua mutazione su cui adagiare i testi e rendere partecipe l’ascoltatore dei dubbi, delle circostanze, del mistero e del fascino che ogni “racconto” esprime. Ecco così la velocità di Fangio, la passione politica di Socrates, la solitudine di Norman, l’insegnamento di Arrigoni per citarne alcuni.
Si richiede concentrazione, astenersi i perditempo con il dito facile per skippare selvaggiamente le canzoni.
Come si diceva il primo impatto è spiazzante, poi si inizia a fare amicizia con il suono e con la parola, ci sono momenti in cui cala lo spessore della proposta perché “pesante” la recitazione, perché “sfuocata” la musica in sé, perché tanta sincerità non implica quasi mai simpatia incondizionata e può succedere di trovarsi “contro”, ma presto si torna a catalizzare la propria attenzione sulla musica, sui testi, in alternanza o in comunione: e sentirsi vivi viene da sé, e viene fame di altri dettagli, di altri suoni, di carpire nuovi stimoli che certo sono in abbondanza.
Questa responsabilità musicale e di contenuti si regge sull’entusiasmo di una “granbella” etichetta che non è assolutamente indifferente alla musica di spessore. La Woodworm infatti ha inanellato una serie di uscite molto importanti, ma la proposta di Wu Ming Contingent preceduta di pochi mesi da quella di Bologna Violenta ed il suo importante docu-album Uno Bianca (andatevi a vedere il concerto dal vivo, a bocca aperta si resta, con in compenso i pugni chiusi e la testa in continua ricerca di un equilibrio morale), dimostra che è possibile ancora produrre frequenze sonore per l’anima.

 

WMCNorman

Digressioni dalle ossa: LA RIVOLUZIONE NON PASSA…
La rivoluzione non passa. La rivoluzione non passa. La rivoluzione non arriverà più. La rivoluzione non passa…mi son ripetuto ossessivamente questo mantra in questi mesi cercando nei testi delle canzoni stimoli per credere ancora che esista musica in grado di infondere speranza nel cambiamento e fornire una memoria storica concreta.
Sono uno che ancora crede che le parole nelle canzoni possano realmente essere “disciplina del vivere” ma, forse, recentemente si sono perse in un’estetica troppo compiaciuta o addirittura in una frivola sostanza che a guardarla meglio risulta un vento leggero. Forse ignoranza, forse paura di esprimere concetti che ai più risultano scomodi. Sicuramente non un vento di rivoluzione.
Tutto questo però prima di BIOSCOP.
Tutto questo perché BIOSCOP dei WU MING CONTINGENT è un incalzare di suggerimenti e stimoli nel rimanere vigili ed attenti non solo al proprio quotidiano ma anche a quel flusso che ci circonda, che potremmo definire storia, ma anche coscienza collettiva, di questi tempi merce rara. Insomma un punto di partenza per pensieri articolati e profondi anche dopo che si è spento il “giradischi”.
La istruzioni d’uso prevedono il fatto che a seguito dell’ascolto di questo album, le opinioni personali non si possono tralasciare, nemmeno nel caso di ascoltatori occasionali.
Vorrebbe dire essere asettici oppure sordi. Vorrebbe dire essere superficiali oppure distratti.
Quindi rimanerne indifferenti vorrebbe dire non capire il significato più intimo ed intenso, non voler accettare il consiglio prezioso di chi alza la testa ed amplia il proprio sguardo aldilà delle barriere convenzionali.
Personalmente credo sia un album necessario, ma soprattutto tempestivo, sicuramente sincero.
Materia che travalica la musica ed il fatto di essere semplicemente un prodotto sonoro: al suo interno vi sono troppi riferimenti al pensiero libero e ad uno sguardo diverso, in un momento storico confuso in cui l’attualità viene riscritta e rielaborata, da vincenti autoproclamati e re privi di trono, commentatori onniscienti privi di conoscenza e annebiatori morali e razionali, che infondono continuamente notizie alterate ed avariate. A tal punto che ormai non si fermano solo all’attuale ma stanno anche procedendo a ritroso nella storia. Gli eroi sono riscritti oppure costruiti, con la conseguenza di perdere nella memoria collettiva coloro che la storia l’hanno vissuta in prima persona o ai margini, ma che rischiano di restare invisibili ai posteri sebbene l’abbiano vissuta realmente.
Avendo quindi ancora BIOSCOP, che mi gira ardentemente in testa, posso dire che non è la rivoluzione che non passa da queste parti, ma altresì è la voglia di rivoluzione che non passa dal profondo di chi necessita di rimanere reale. Rimanere vivo. Rimanere umano.

….per continuità di pensiero LUTHER DELLE OSSA

 

 

https://soundcloud.com/woodworm/05-la-rivoluzione-non-sara

 

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