Recensione – iVenus, “Dasvidanija”

iVenusLa migliore definizione dell’ album “Dasvidanija” ce la forniscono gli stessi iVenus, con il ritornello della prima traccia: “Voglio vivere nel pop, io non ci sto”.

Nel pop infatti ci sguazzano alla grande : melodie orecchiabili, ritmo incalzante, testi bizzarri e apparentemente leggeri, che a tratti sfiorano il non-sense.

Tutto questo non sembra però bastare alla band savonese, che si diverte a giocare con l’elettronica e gli effetti sonori, aggiungono una batteria quasi hardcore e tastiere sinuose ad ogni brano, rivelando un’autentica vocazione all’indie-rock.

Il risultato è un suono molto compatto e peculiare, il dosaggio degli ingredienti cambia ad ogni brano ma nella sostanza rimane invariato (“Settembre” e “Ventricoli” i brani più riusciti), dando un senso di continuità all’intero album : solo il pezzo di chiusura, “Dasvidanjia”, ne rallenta il ritmo frenetico e ne ammorbidisce i suoni, creando la giusta sfumatura di chiusura.

Un album curioso e ben pensato, che scorre senza intoppi e riserva momenti davvero travolgenti.

Quando il pop non basta.