La prima artista che desideriamo proporvi è LARA TREVISAN, giovane friulana residente a Parigi, che ha fatto della fotografia la propria arte.
-Qual’è stato il percorso che ti ha portata a esprimere la tua creatività attraverso la fotografia ?
Fin da piccola ero rapita dal fascino di questa forma artistica, quando trascorrevo ore a visionare le diapositive di mio padre che in seguito mi regalò un’ analogica, una pentax k 1000. Il mio percorso scolastico include la specializzazione in immagine fotografica filmica e televisiva, in cui ho appreso le tecniche della fotografia.
-Che emozioni ti regala la fotografia rispetto ad altre forme artistiche ?
Per me è il mezzo più immediato e spontaneo per ricreare le sensazioni che ho trovato in altre forme d’arte a me vicine, quali il teatro, la ricerca sonora e la videoproiezione.
La sensazione che traspare dalle mie fotografie è di un’atmosfera onirica, una realtà parallela, in cui il tempo si dilata, in cui ogni elemento fa parte di una teatralità nella quale tutto sembra calmo e statico. Ma è proprio questa quiete, rivelatrice di tensione, che rimanda all’attimo prima di qualcosa che sta per accadere.
-Come riesci a mantenere attuali le tue opere ?
Mi tengo aggiornata e mi interesso all’arte in generale, senza essere assoggettata dai diktat della moda, cercando di recepire il più possibile i sentimenti della società (e i miei) per poi tradurli in chiave creativa. Credo nel cercare di anticipare i linguaggi artistici, attenendosi sempre ai propri sentimenti.
Attraverso la fotografia cerco di indagare la profondità che può dare all’immagine. Le persone che si mimetizzano nella natura o che si fondono con gli alberi, esprimono una fuga dalla realtà contemporanea.
-Con che modalità selezioni i soggetti delle tue foto ?
Per creare le mie opere prendo ispirazione dal mio vissuto personale, cerco situazioni particolari, a volte poco probabili e avventurose, in contesti che trasmettono un senso di mistero e novità, in cui posso sostituire piu’facilmente la realtà quotidiana creando universi alternativi. Sono alla ricerca costante di una componente misteriosa, di luoghi in cui esprimere l’immaginazione, dove l’inconscio parla, comunica.
-Che importanza ha la componente musicale nelle tue fotografie ?
Le mie sperimentazioni si estendono anche alle foto sequenze, si tratta di opere in cui la proiezione di una serie di immagini è integrata da una dimensione sonora per rendere l’esperienza dello spettatore più coinvolgente, infatti la componente sonora è frutto di una ricerca volta a creare immedesimazione e interazione tra l’opera e gli astanti: un invito al viaggio e a lasciarsi trasportare in altri luoghi. L’attenzione dello spettatore si concentra, dunque, sull’emozione creata dal connubio tra sensazione visiva e uditiva, per poter vivere un’atmosfera in cui immagine e suono si influenzano reciprocamente.
-Per te è difficile ricercare una serie di suoni che sia idonea alle tue opere ?
In generale ho già in mente l’atmosfera che voglio ricreare, perciò non è difficile trovare i suoni adatti. Nelle mie proiezioni fotografiche, ho sempre privilegiato collaborazioni con musicisti ambient dalla sensibilità a me affine.
-Qual’è il tuo significato di musica ?
Per me la musica é cultura, fa crescere, trasporta in dimensioni emozionali profonde, è compagna di vita; le persone sono ciò che ascoltano.
–Quali sono i brani che preferisci ascoltare in questo periodo e che consiglieresti ai lettori?
Ve ne sono diversi, tra i quali ho estrapolato questi due:
Low Breathing Polmo Polpo http://www.youtube.com/watch?v=0q4ZBeWJoik
TARWATER – Watersample http://www.youtube.com/watch?v=VjK8tHlo7_Q
Consiglio inoltre l’album Crazy Clown Time di David Lynch
Lara ha partecipato a varie mostre collettive e personali, l’ultima delle quali, a Rouen presso “La Rose des Vents”, si è da poco conclusa.
Per coloro che volessero visionare le sue opere:
http://cargocollective.com/laratrevisan
http://vimeo.com/search?q=lara%20trevisan
http://www.thegreatcomplottoradio.com/wordpress/podcast-mafranceavous/