Art Factory – Simon Ostan Simone

Artfactory-Simon Ostan SimoneSimon Ostan Simone è un giovane grafico trentacinquenne residente a Fossalta di Portogruaro che da sempre mostra vivo interesse verso molteplici forme artistiche.

Quando e come ti sei avvicinato al mondo dell’arte?

Durante il periodo delle scuole primarie conobbi il maestro Mori, noto artista del portogruarese, che mi propose di seguire un corso di pittura presso il suo studio. La frequentazione divenne assidua e si prolungò per diversi anni nei quali appresi varie tecniche pittoriche antiche, nonché nozioni di storia dell’arte.

La passione trasmessa dal maestro mi spinse a seguire un percorso didattico presso  l’Istituto Salesiano di Mestre che un tempo forniva un’ottima formazione nel campo delle tecniche della stampa e della grafica.

Al termine degli studi, dopo un breve periodo presso alcuni laboratori grafici, decisi di avviare un’attività in proprio e nel 2000 aprii un’agenzia di servizi pubblicitari.

-Quale motivo ti ha spinto ad una deviazione dalla strada della grafica all’arte pittorica?

Per un lungo periodo, a causa di esigenze lavorative, ho dovuto accantonare l’idea di dipingere, ma ho mantenuto allenata la creatività grazie al mio lavoro, nel quale il senso estetico è fondamentale. L’esasperazione della perfezione fotografica nell’ambito pubblicitario, il ritocco dei contrasti e dei colori, mi ha spinto a maturare la necessità di fare un passo indietro e di riscoprire la parte essenziale delle infinite immagini che modificavo quotidianamente in modo quasi meccanico.

Da qui è nata la mia prima serie di quadri, che interpretano l’accentuazione dei contrasti, con una forma semplice che si staglia in modo minimale all’interno di una tela adottando l’uso del solo colore nero su fondo bianco.

Ciò che ancora mi appassiona nel ricercare nuove ispirazioni è lo studio delle forme dalla base, in cui vi è il disegno figurativo stilizzato.

L’evoluzione prosegue con il ciclo delle terre, in cui una parte della composizione diventa elemento naturale, vera terra che fisso nella tela alla quale avvicino la foto di quest’ultima, per creare un immediato contrasto tra ciò che è opera della natura e ciò che è creato dall’obiettivo fotografico; il vero colore della natura e l’interpretazione del colore di essa dall’occhio della macchina.

-Che ruolo assume l’elemento del  contrasto nelle tue opere?

Questo concetto mi affascina molto e spesso è stato l’elemento scatenante per poter creare un’opera; la differenza tra i toni chiari e gli scuri, tra il pieno e il vuoto, raccoglie in sé l’essenza della vita e rappresenta un invito ad una forte emozione.

-In che modo riesci ad integrare la musica nelle tue creazioni?

Ritengo che una componente importante nella mia arte sia la vibrazione, per questo motivo in alcune esposizioni ho abbinato le opere ad un sottofondo musicale fatto di rumori ripetuti e distorti tramite un sintetizzatore; la sequenza creata, rispecchiava in parte le sonorità tribali, che bene si sposavano con le tele presentate.

Tra i miei progetti futuri vi è la realizzazione di un’installazione in cui lo spettatore interagisce con lo spazio creando una performance elettronica; tramite un percorso guidato egli attiva dei sensori che innescano la struttura di un brano musicale, per poi terminare il percorso digitando un tasto che segna la conclusione. L’idea è quella di riprodurre la fase embrionale di un pezzo musicale.

Il progetto è un omaggio al genio di Luigi Russolo, uno tra i maggiori artisti futuristi, originario di Portogruaro,  che con le sue “macchine intonarumori” fu il precursore della moderna musica elettronica.

-Quali sono le sonorità musicali che ti ispirano particolarmente e che consigli ai lettori?

Le mie preferenze sono da sempre rivolte verso la musica rock, tra i gruppi cult prediligo i Deep Purple e i Led Zeppelin, ma sono molto affascinato anche dalla musica elettronica.

Consiglio l’intero album dei Deep Purple “Made in Japan” e i seguenti due brani:

Simone ha partecipato a diverse esposizioni nazionali e internazionali,  le sue opere sono presenti  in diverse collezioni private. Il suo prossimo progetto lo porterà a Tarvisio il 6 aprile per una mostra bi-personale con l’artista e scultore Max Solinas e l’intervento del gastronomo Fabrizio Nonis che proporrà uno show cooking, in cui tradurrà due opere degli artisti sottoforma di specialità culinarie.

www.simonostansimone.it

 

http://www.youtube.com/watch?v=OorZcOzNcgE&width=420&height=315

 

http://www.youtube.com/watch?v=RlNhD0oS5pk&width=420&height=315

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