Ammetto di esserci andata con pregiudizio, perché Robert Capa è citato ogni volta si parli di reportage di guerra, perché le sue immagini sono state pubblicate centinaia se non migliaia di volte, perché è stato uno dei fotografi più celebrati al mondo se non il più celebrato. Mi pareva che nulla poteva dire di più una mostra, anche se la più grande e completa degli ultimi anni, evento unico in Europa. Eppure la mostra ospitata in quella splendida magione veneta, dimora dell’ultimo doge di Venezia, che è Villa Manin è riuscita ad emozionarmi e persino a commuovermi. Vent’anni di luminescente carriera a braccetto con i più grandi intellettuali della sua epoca, pronto a mettere sempre in gioco la sua vita pur di fermare un istante sulla pellicola che potesse raccontare un tassello, un passaggio, un’emozione dell’esistenza umana, soprattutto quella messa in pericolo dalla guerra. Quella presentata a Villa Manin, curata da Marco Minuz, arricchita dei documentari di Joris Ivens (tra gli altri), è proprio un toccante omaggio ad un uomo che aveva occhi particolari, capaci di fermare in uno sguardo un po’ della verità che ci preme trovare nell’esistenza. Manca una sola settimana alla chiusura. Non perdetevi questa mostra, farete un po’ di fila, ma vi assicuro che ne varrà la pena.
AZIENDA SPECIALE VILLA MANIN
asvm@regione.fvg.it
0432.821211
ORARI
dal martedì al venerdì: 10-13 / 15-18
sabato, domenica e festivi: 10-19
chiuso lunedì
