ZORAN, film interamente made in FVG nelle sale dal 31 ottobre

ZoranLa lunga attesa è (quasi) finita: dopo aver “ubriacato” la Mostra del Cinema di Venezia, diventando subito un piccolo cult, Zoran, il mio nipote scemo di Matteo Oleotto approderà nelle migliori sale da giovedì 31 ottobre! Il progetto distributivo messo a punto dalla Tucker Film colloca questa prima uscita a Milano, Roma e, ovviamente, in tutto il Friuli Venezia Giulia, “domicilio naturale” della commedia, per poi estendersi alle città capo-zona (e, infine, alla provincia) dal 7 al 14 novembre.

Un’azione capillare basata su due fattori: il grande successo dell’avventura veneziana (tra autentiche ovazioni da stadio e importanti riconoscimenti, come il Premio del Pubblico della Settimana della Critica e il Premio “Schermi di qualità”) e l’incredibile conto alla rovescia innescato dagli spettatori, attraverso i social network e il passaparola. Merito di una storia che fa ridere con intelligenza, scansando i luoghi comuni della comicità, e di un cast davvero affiatatissimo, una famiglia capitanata dall’irresistibile Giuseppe Battiston.

Superfluo aggiungere che il fan club più tumultuoso abita a Nordest: Matteo Oleotto, nato a Gorizia, ha radunato attorno al cuore del progetto un dream team artistico e tecnico perfettamente in equilibrio tra Slovenia e Friuli. Proprio come il film. Dagli attori alle maestranze, dal produttore Igor Prinčič (Transmedia) alla coproduzione slovena (Staragara), dallo stesso Giuseppe Battiston all’irresistibile Zoran del giovanissimo Rok Prašnikar, fino, appunto, alla casa di distribuzione (la friulana Tucker Film).

«Dopo 13 anni trascorsi a Roma – racconta Oleotto – ho deciso di ritornare a casa mia, in Friuli Venezia Giulia, per girare il mio primo film. Gli anni trascorsi a Roma mi sono serviti per studiare e per formarmi come regista, ma anche per scrollarmi di dosso le dinamiche del piccolo centro in cui sono nato e cresciuto, nelle quali ero letteralmente immerso. Proprio questo distacco e il mio ritorno mi hanno regalato la lucidità nell’osservarle che altrimenti non avrei avuto. E una grande voglia di raccontarle…».

Ecco, dunque, Zoran, il mio nipote scemo. Ed ecco Paolo Bressan (Giuseppe Battiston), un quarantenne alla deriva, cinico e misantropo. Un professionista del gomito alzato che lavora di malavoglia in una mensa per anziani e insegue, senza successo, l’idea di riconquistare l’ex moglie Stefania. La situazione cambia radicalmente con l’entrata in scena di Zoran, un sedicenne occhialuto lasciatogli “in eredità” da una lontana parente slovena. Paolo scopre di essere zio e la cosa lo disgusta, anche perché il ragazzino, oltre a parlare un italiano buffamente forbito, presenta chiari sintomi di disagio psicologico.

Solo quando il truce Bressan si accorge che Zoran possiede un talento nascosto, quasi magico, la situazione cambia di nuovo. Ma prima che ciò avvenga, il rapporto tra zio e nipote disegna una mappa bellica dove il cinismo si oppone alla dolcezza, il freddo calcolo alla buonafede, la truculenza all’eleganza. In un appassionante gioco delle parti che alterna i colori (ora sorridenti, ora grotteschi) della commedia a quelli, più tenui, della poesia e dell’intimismo…

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