Art Factory – Speciale tattoo: DIATRIBA

Artfactory-DiatribaCosa c’è di più rock del tattoo? L’arte di decorarsi la pelle dai tempi più remoti è sempre stata una necessità in molteplici civiltà come pure quella di produrre suoni. Lo si nota anche come sinonimo di appartenenza, ogni genere musicale ha la propria tipologia di tatuaggi utilizzandoli proprio come mezzo di comunicazione. Tra i più bravi professionisti del nostro ridente Nord-Est spicca il nome di Gaetano dello Studio DIATRIBA TATTOO, un vero mago di inchiostro e macchinetta!

 

 

– Qual’è stato il tuo primo approccio al mondo del tatuaggio?

Ho frequentato la scuola d’arte di Venezia, quindi possedevo un bagaglio artistico alle spalle, inizialmente mi sono occupato di grafica tradizionale, poi con l’avvento del Mac sono passato alla computer grafica. Pur consapevole che la tecnologia aiuta, ho perso gli stimoli non della creatività ma della manualità! Ho conosciuto Bongio, un grande tatuatore di Padova, lì è scattata la scintilla e sono diventato il suo apprendista.

– Il metodo di allenamento sulla pelle dei maiali è ancora adottato? E’ capitato anche a te di farne uso?

I primi esperimenti li ho fatti su me stesso, dopo sono arrivati i parenti e gli amici più intimi, in seguito il cerchio si è allargato. Non ritengo che la pelle del povero maiale (oltretutto morta) possa aiutare, è cosi’ diversa da quella umana… indubbiamente qualcuno l’ha utilizzata e la utilizza anche se ora è stata sostituita da quella sintetica ma ritengo che l’unico allenamento efficace siano le ore dedicate al disegno.

– Qual’è stato il primo soggetto che hai dovuto creare e riprodurre?

Escludendo gli esperimenti con china e attrezzi tipici del galeotto, la prima creazione con materiale professionale è stato un bulldog, tipico tatuaggio dell’iconografia inglese su mio fratello.

– Le richieste più assurde alle quali non hai potuto opporti.

Pensavo che un mandarino mezzo sbucciato fosse il tatuaggio più strano che mi fosse capitato finché non ho fatto un rotolo di carta igienica!

– E’ complicato creare un’empatia con il cliente?

Non è facile creare un rapporto di empatia con una persona che non conosci, pero’ bastano pochi minuti perché la magia riesca, è comunque un momento intimo dove le persone danno e ricevono, la fiducia che il cliente ripone in me già è un buon motivo che mi spinge a dare il 100% sia che debba fare una stellina che un disegno complicato e ne sono infinitamente grato.

Gli anni di lavoro aiutano a creare una certa fiducia nel nuovo cliente che, in genere, ha un parente o un amico tatuato da me. Nessuno arriva da me per caso, ancor meno di questi tempi dove i mezzi per informarsi sono alla portata di tutti. Chi sbaglia tatuatore e si ritrova con un tatuaggio che non gli piace deve dare la colpa solo a se stesso.

– La tipologia di tatuaggio che ami di più e che ti piace realizzare.

Amo il contrasto che crea il nero sulla pelle quindi i tribali sono la mia passione. Da vent’anni studio il tatuaggio tribale della Polinesia, la storia, i soggetti, i significati, la cultura che sta dietro alle genti che navigando con delle canoe, guidati dalle stelle, hanno popolato isole così lontane tra di loro. Capire tutto questo non è facile, vuol dire avere una biblioteca vastissima, viaggiare in quei luoghi e parlare con le persone. Nonostante ciò, essere consapevole che non finirò mai di imparare. Quindi quando un cliente si avvicina a questo tipo di tatuaggio entra con me in un mondo nuovo, semplice ma complesso.

– Secondo te il tatuaggio è legato solo alla tradizione o intravedi un futuro, qualcosa di nuovo o possibilità che non sono ancora state esplorate?

Il tatuaggio è in continua evoluzione e con la popolarità che ha acquisito oggi tutto è molto più rapido; i nuovi tatuatori hanno alle spalle il duro lavoro dei vecchi, non sono partiti dalle basi, fanno subito cose difficilissime. Pero’ c’è sempre un altro lato della medaglia: l’esperienza dei vecchi tatuatori e il tempo che scorre ci hanno insegnato che il tatuaggio deve durare tutta la vita in modo chiaro e leggibile; ancora non sappiamo se i nuovi stili come per esempio il tatuaggio realistico rimarranno inalterati nel tempo, quindi l’evoluzione deve esserci senza dimenticare ciò che è stato nel passato. Non a caso i tatuaggi che si facevano migliaia di anni fa sono comunque sempre attuali, i tribali, il tatuaggio classico giapponese e più recentemente il tattoo tradizionale americano.

– I cinque punti che fanno di un tatuatore un bravo tatuatore e le cinque regole da sapere prima di farsi un tatuaggio.

1. L’igiene è la cosa fondamentale, è inutile essere dei bravissimi tatuatori senza avere a mente le regole per un tatuaggio “sano”.

2. L’allenamento su carta. Il disegno quotidiano è fondamentale, rende il tatuatore più sicuro nell’esecuzione che poi applicherà sulla pelle.

3. Impegno e dedizione non devono mancare mai.

4. Studio e ricerca per essere sempre consapevoli di quello che si fa.

5. Capacita’ di interpretare a livello grafico le idee, a volte strampalate, del cliente.

Chi decide di farsi fare un tatuaggio, in particolare il primo, è bene che si serva di alcune accortezze per non rimanere deluso:

1. Assicurarsi di scegliere il tatuatore adatto, siate consci delle sue capacita’ tecniche. Internet aiuta molto nella scelta, ogni tatuatore ha una galleria d’immagini in rete da confrontare con i propri parametri.

2. Scegliere il soggetto e la posizione sul corpo in modo obiettivo, non seguire mode, amici, calciatori o veline. Il tatuaggio restera’ sulla vostra pelle per sempre.

3. Assicurarsi di persona che i materiali che verranno utilizzati siano sterili e monouso; non solo aghi e puntali ma colori, bicchieri, rasoi e tovagliette, e che ci siano delle coperture plastiche su tutto quello che il tatuatore andrà a toccare con le mani (macchinette, alimentatore, banco, lampada, spruzzino, sedia, poggiabraccio etc.). Un professionista serio che investe migliaia di euro, vi farà vedere con piacere tutte le sue macchine per la sterilizzazione e che tutti questi parametri siano il suo pane quotidiano.

4. Essere in ottima forma fisica, non bere alcolici prima della seduta, essere riposati. Informare il tatuatore se c’è qualche problema particolare di salute, egli saprà comportarsi di conseguenza.

5. Dotarsi di una buona capacita’ di sopportazione, non bisogna prendere l’esperienza alla leggera. Il tatuaggio è pur sempre eseguito con degli aghi quindi, a buon intenditor poche parole.

Contatti Diatriba Tattoo:
www.diatribatattoo.com

Gli album consigliati da Gaetano sono: THE FUZZTONE – Lysergic emanation; THE DICTATORS – Bloodbrothers.

Di seguito un paio di brani estrapolati:

 

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