Un videoclip per dire NO al racket

Anche The Great Complotto Radio taglia il pizzo, e sostiene Paolo Antonio e i ragazzi di AddioPizzo.

AddiopizzoCATANIA – Un video, una raccolta fondi, un atto concreto. Un’azione semplice, come può essere un click. Eppure carica di significato: sostenere la lotta al racket. Questo l’intento che ha spinto Paolo Antonio, cantautore catanese, ad arrangiare uno dei suoi brani e farne un videoclip virale, uno di quei video che si condividono su Facebook per raggiungere più persone possibile. Lo scopo: destinare il ricavato delle vendite del brano, che si acquista su iTunes, all’associazione antiracket Addiopizzo.
“Piacere Salvatore”, questo è il titolo del brano, è molto più di una canzone contro il pizzo. È un grido di libertà che l’autore ha animato in un video divertente, coinvolgente che, con garbo e ironia, racconta una realtà difficile, quella dei siciliani che investono nella propria terra.
Il brano racconta proprio la storia di un imprenditore siciliano, Salvatore appunto, uno per tutti, che non trovando lavoro pensa di aprire un’attività e si trova a scontrarsi con cosa vuol dire essere imprenditori in Sicilia: fare i conti con la burocrazia e soprattutto subire la richiesta del pizzo che arriva puntuale dopo qualche settimana. Salvatore decide di denunciare. Va controcorrente e si libera dal pizzo, che nel video viene ironicamente rappresentato con un pizzetto attaccato sul mento, tagliato via da un simpatico carabiniere-barbiere.
“Con questo video voglio incoraggiare tutti gli imprenditori che si trovano in questa situazione a denunciare immediatamente – spiega Paolo Antonio. La vivacità del brano – che è un vero tormentone – serve proprio a sdrammatizzare la richiesta del pizzo, per far passare il messaggio che denunciare è possibile. Inoltre – aggiunge – vorrei dare un aiuto concreto a chi ogni giorno è in prima linea nella lotta al racket, così ho avuto l’idea di lanciare una raccolta fondi e di chiamarla proprio “Salvatore taglia il pizzo”.
Il video è autoprodotto, realizzato senza il sostegno di sponsor né di etichette discografiche. Tutti i personaggi sono interpretati da Paolo Antonio che, con abilità istrionica, indossa i panni ora di Salvatore, ora del mafioso, in un divertentissimo gioco delle parti. “Diversi travestimenti che vogliono mostrare una Sicilia fatta di siciliani un po’ vittime e un po’ carnefici di se stessi – continua l’autore – dove tutti hanno qualche responsabilità”.
La regia è dei Fratelli Bruno e Fabrizio Urso. L’arrangiamento è di Carlo Longo.
Il brano Piacere Salvatore è in vendita su iTunes, Google Play e nei principali store digitali a 0,99€. Tutto il ricavato andrà ai comitati Addiopizzo di Palermo, Catania e Messina.
“Esistono diversi modi per affrontare i problemi socio-culturali di questa terra – commentano i rappresentanti delle associazioni antiracket – e Paolo Antonio ha scelto di farlo a partire dai piccoli ma importanti gesti quotidiani, indispensabili per raggiungere risultati duraturi nel tempo. Ha scelto di affrontare l’argomento del fenomeno estorsivo con la serenità e la positività di chi sa che oggi denunciare è possibile. L’ha fatto a partire da ciò che ama, la musica, dedicando la sua canzone ad un imprenditore che sceglie di dire NO al racket mafioso, e dedicandola in fondo a ciascuno degli imprenditori pizzo free”.
“Abbiamo accolto con piacere e soddisfazione la sua proposta di devolvere a noi i proventi derivanti dalle vendite della canzone – aggiungono – perché indice di stima del nostro lavoro di volontari. Acquistando “Piacere Salvatore” ciascuno di noi ha la possibilità di contribuire al lavoro quotidiano, sul territorio, delle nostre associazioni che, seppur in autonomia, lavorano con la stessa passione e serietà per lo stesso obiettivo: l’affermazione di una cultura della legalità e della libertà che passi da gesti semplici, ma concreti”.
Mercoledì prossimo, 17 settembre, la conferenza stampa di presentazione (ore 10,30 via Grasso Finocchiaro, 112) e il lancio ufficiale del video nella sede di Addiopizzo Catania, in un immobile confiscato alla mafia, nel quartiere di Picanello. Saranno presenti, oltre all’autore Paolo Antonio, il sostituto procuratore Pasquale Pacifico, presidente dell’Anm etnea, Rosario Lupo per Addiopizzo e Filippo Casella, l’imprenditore pizzo free che ha denunciato i suoi estorsori.
L’iniziativa ha il patrocinio del Comune di Catania e ha ricevuto il sostegno di siciliani noti come Salvo La Rosa, Giuseppe Castiglia, Lello Analfino dei Tinturia, Matteo Amantia, Antonio Perdichizzi di Confindustria e molti altri che si impegneranno ad acquistare il brano e a condividere il videoclip nella propria pagina Facebook. Anche le principali emittente radiofoniche daranno il loro aiuto inserendo Piacere Salvatore nella programmazione quotidiana.

http://www.youtube.com/watch?v=Io_CQlhupko

http://www.youtube.com/watch?v=EfAvk4Tc26Q
 

Pordenonelegge: presentato stamane l’intero programma

Umberto-Eco-007PORDENONE –  Con 363 grandi autori, oltre 250 eventi e 15 percorsi espositivi, con 33 anteprime letterarie e una trentina di location pronte ad accogliere il pubblico del festival, è ai nastri di partenza Pordenonelegge 2014, in cartellone  da mercoledì 17 a domenica 21 settembre, per iniziativa della Fondazione Pordenonelegge, a cura di Gian Mario Villalta (Direttore Artistico), Alberto Garlini e Valentina Gasparet. Il programma è consultabile sul sito www.pordenonelegge.it. Davvero eccezionale la proposta dei libri consultabili e acquistabili nel corso di pordenonelegge 2014: in esposizione nelle Tendolibrerie ci saranno decine di migliaia di volumi, con una nuova opportunità assolutamente unica per la scena nazionale. Mentre spariscono dalle librerie gli spazi dedicati alla poesia, infatti, in totale controtendenza Pordenonelegge, in collaborazione con le Librerie Coop, propone La libreria della Poesia: nella Ex Tipografia Savio si troveranno migliaia di libri di poesia, tutti quelli recuperabili delle grandi e piccole collane della prolifera – ma spesso poco visibile – editoria italiana.

 

«L’invito a Pordenonelegge, per chi ci segue da sempre e per i neofiti del festival – spiega il direttore artistico Gian Mario Villalta con i curatori Alberto Garlini e Valentina Gasparet, con il presidente della Fondazione Pordenonelegge Giovanni Pavan e il direttore Michela Zin –  vale come ‘buono’ per un tempo di ricreazione collettiva: incontrarsi, ascoltare, confrontare i discorsi e le emozioni, le esperienze che indicano le strade possibili del presente, è un prezioso valore aggiunto. Può sedimentarsi nella mappa personale di ciascuno e contribuire all’ orientamento per l’oggi e per il domani. Per questa mappa non c’è navigatore satellitare che possa guidarci con la sua voce petulante: dobbiamo farci bastare l’attenzione, il giudizio, l’esperienza. Quella delle cinque giornate di Pordenone ci accompagnerà, come sempre, anche e soprattutto attraverso la poesia, che alimenta un piccolo festival nel festival più grande, e si conferma momento centrale di Pordenonelegge, quanto è purtroppo marginale nella vita di ogni giorno. Noi, invece, siamo felici di celebrare la poesia a coronamento di un’intensa attività che dura tutto l’anno, e che si affianca ai grandi incontri della letteratura internazionale nel contesto di una riconoscibile Città della Poesia»

 

 

Fra i grandi protagonisti che riserveranno a pordenonelegge 2014 la loro novità in anteprima, spiccano certamente Giancarlo Giannini e Dino Zoff: due protagonisti della storia contemporanea italiana che hanno scelto pordenonelegge per presentare le loro autobiografie. Si tratta di “Travolto dal mio insolito destino” (a pordenonelegge domenica 21 settembre, Teatro Verdi ore 16 in dialogo con Gloria De Antoni) e “Dura solo un attimo, la gloria” (domenica 21 settembre ore 12 Spazio ITASincontra, in dialogo con il Premio Strega Francesco Piccolo).  E poi al festival, in anteprima, ci saranno anche Margaret Atwood, Michael Dobbs, Corrado Augias (che torna al romanzo), Andrea De Carlo, Mauro Covacich, Vito Mancuso, Flavio Caroli, Armando Massarenti, Pierluigi Cappello, Nicola Lagioia, Masolino D’Amico, David Van Reybrouck, Giorgio Diritti, Tony Laudadio, Marco Anzovino E Remo Anzovino, Kathrine Pancol, Deborah Levy, Caleb Crain, Kim Thuy, Simon Pasternak, Fredrik Backman, Hannah Kent, Simone Marcuzzi, Bianca Leoni Capello. A chiudere il festival, nella serata di domenica 21 settembre, sarà Erri De Luca con l’anteprima de “La musica provata”, per le musiche live di Stefano Di Battista e Nicky Nicolai. Anteprima anche per l’incontro con Gennaro Sangiuliano che porta al festival l’ultimo saggio scritto a quattro mani con Vittorio Feltri: “Il Quarto Reich, come la Germania ha sottomesso l’Europa”. A pordenonelegge inoltre l’esordio letterario di Francesco Mari e Alessandro Toso, e le anticipazioni sul nuovo romanzo di Boris Pahor in uscita il prossimo autunno. Pordenonelegge editore rilancia: dopo “Il libro del Scritore” 2013, di Natalino Balasso, il festival pubblicherà i volumi della nuova Collana Gialla di poesia, in collaborazione con LietoColle. Escono questi giorni le raccolte di Clery Celeste e Giulio Viano, La traccia delle vene e Iridi artiche, che si aggiungono ai due volumi pubblicati a luglio, Tua e di tutti di Tommaso Di Dio e Suite per una notte di Giulia Rusconi. I quattro volumi saranno presentati venerdì 19 settembre (ore 21, Loggia del Municipio).  Pordenonelegge presenterà inoltre in anteprima otto racconti inediti a firma di Tullio Avoledo, Marcello Fois, Michele Mari, Rossella Milone, Giulio Mozzi, Valeria Parrella, Antonio Pascale e Laura Pugno, per il progetto La mappa dei sentimenti 2014. Gli otto scrittori racconteranno rispettivamente l’Odio, l’Inquietudine, l’Invidia, la Gelosia, la Speranza, l’Amore, la Felicità e l’Amicizia. I racconti saranno presentati in anteprima venerdì 19 settembre.

 

Notizia straordinaria di Pordenonelegge 2014 è il conferimento a Umberto Eco del Premio FriulAdria La Storia in un romanzo, nato dalla collaborazione fra pordenonelegge.it e la manifestazione goriziana èStoria, e promosso da Banca Popolare FriulAdria Crédit Agricole. Umberto Eco, scrittore e semiologo al centro della scena intellettuale italiana e internazionale, terrà la lectio magistralis “Storia e letteratura”, subito dopo la premiazione, sabato 20 settembre alle 18.30 al Teatro Verdi. La serata inaugurale del festival avrà protagonista il vincitore del Premio Campiello 2014 e nella mattinata di giovedì 18 settembre una vetrina sarà dedicata anche ai finalisti del Campiello giovani, affiancati da Stefano Valenti, vincitore del Premio Campiello Opera Prima 2014 con “La fabbrica del panico”.

 

Di straordinaria rilevanza la presenza di autori stranieri: sarà uno degli autori più amati, l’israeliano David Grossman, a inaugurare il festival mercoledì 17 settembre (ore 18.30, Teatro Verdi) per raccontare la sua vita di scrittore in un Paese provato dalla storia. E al festival farà tappa un autore di culto del nostro tempo, l’anglo-pakistano Hanif Kureishi, per accompagnarci nell’India degli anni Settanta dove uno scrittore in crisi si trova a scrivere una biografia che lo costringe a mettere in relazione la sua generazione con quella venuta prima di lui. Fra i grandi protagonisti stranieri, oltre alle anteprime di Margaret Atwood, Katherine Pancol, Michael Dobbs, Fredrik Backman, Deborah Levy, Caleb Crain, Simon Pasternak, Hannah Kent e David van Reybrouck, ci saranno Jamaica Kincaid, in dialogo con Sandra Petrignani, Nicolai Lilin, in dialogo con Omar Monestier, e ancora lo scrittore algerino Yasmina Khadra, il russo nativo di Ucraina Vladimir Kantor, la ceca Petra Soukupova, lo svedese Hakan Nesser intervistato da Luca Crovi, l’austriaca Maja Haderlap, il russo Evgenij Vodolazkin, lo spagnolo Ricardo Menéndez Salmon, il bulgaro Georgi Gospodinov, il messicano Gabriel Pacheco.

 

Anche quest’anno a pordenonelegge.it ci saranno i grandi nomi della letteratura italiana, con un programma che unisce, attraverso dialoghi avvincenti, la letteratura, la storia e l’attualità. Fra i protagonisti anche i fratelli Carofiglio, Gianrico e Francesco, e le autrici di un altro libro scritto a quattro mani, Milena Agus e Luciana Castellina. Con Francesco Piccolo, parleremo del libro vincitore dell’ultimo premio Strega. Ci saranno altri due finalisti dello Strega, Antonio Scurati e Francesco Pecoraro, oltre a Tullio Avoledo, Tiziano Scarpa, Elena Stancanelli, Gianni Biondillo, Marco Malvaldi, Veit Heinichen, Mauro Corona, Angela Staude Terzani, Donato Carrisi, Andrea Vitali, Carlo Lucarelli, Roberta de Falco, Francesco Durante, Sandra Petrignani, Boris Pahor  

 

Pordenonelegge 2014 incrocia la storia, la scienza, la filosofia: fra protagonisti anche Ulrich Beck, John D. Barrow, Vito Mancuso, Massimo Cacciari, René Major, Massimo Recalcati, Giulio Giorello, Giacomo Marramao, Etienne Klein, Luciano Canfora in dialogo con Miska Ruggeri e Paolo Mieli in dialogo con Luciano Mecacci.  Straordinario il percorso delle “Parole in scena” che esplora i linguaggi contigui e comunicanti fra spettacolo e letteratura con protagonisti come Marco e Remo Anzovino, Alessandro Bergonzoni, Andrea De Carlo in un reading serale, Erri De Luca con Stefano Di Battista e Nicky Nicolai, Giorgio Diritti, Massimiliano Finazzer Flory, Giancarlo Giannini, Fabrizio Gifuni, Mauro Covacich con Valeria Golino, Giulio Scarpati, Italo Moscati, Massimo Salvianti, Francesco Piccolo, Tiziano Scarpa con Massimo Giacon, Natalino Balasso e Massimo Cirri, Rocco Familiari e Krzysztof Zanussi.  La storia dell’arte sarà al centro di due incontri con altrettanti maestri della critica: Vittorio Sgarbi terrà con l’abituale capacità affabulatoria e erudizione una esclusiva lezione sui tesori dell’arte in Triveneto; una Lectio Magistralis anche per Flavio Caroli, che ci parlerà in anteprima assoluta del suo nuovo saggio sui i rapporti fra arte e psicanalisi, “Anime e volti”.

 

Addentrarci nel nostro tempo sarà davvero interessante: con Beppe Severgnini per un viaggio ironico, affettuoso e preciso in Italia cercando di intuire il momento del nostro paese, le sue ansie e le sue possibilità. Intorno al libro, da capire, conoscere e preservare, con Gian Arturo Ferrari e Pierluigi Battista. Nell’ambiente intellettuale fatto di furbi storytellers, cattivi maestri e arlecchini del pensiero parlerà, in modo anche polemico, con Luca Mastrantonio. Con Marino Sinibaldi e Giorgio Zanchini rifletteremo invece di cultura, e di una democrazia 2.0 con Fabio Chiusi. Mentre del web, dei social network e delle nuove forme di narcisismo parleranno Loredana Lipperini e Giovanni Arduino. Anche Marino Niola passerà in rassegna le piccole grandi idiosincrasie del nostro tempo, mentre con Paolo Patui, Paolo Medeossi e Angelo Floramo ci si soffermerà sulla scuola delle competenze. Monika Bulaj racconterà un Afghanistan inedito, Elisabetta Pozzetto, in dialogo con Federica Manzon, tratteggerà il ritratto di venti donne forti, che dal Friuli verso il mondo, hanno combattuto per le loro idee e il loro sogni. Graditissimo ritorno quello di Boris Pahor che dialogherà con i ragazzi, mentre Lia Celi e Andrea Santangelo ci insegneranno la storioterapia. Due grandi architetti – Sarah Robinson e Carme Pinós – saranno protagonisti di altrettanti incontri e uno spazio significativo, con quattro incontri curati da Luca Calzolari e Linda Cottino, sarà dato da pordenonelegge al tema della montagna. Natalino Russo rifletterà sulle ragioni che muovono gli esploratori del mondo sotterraneo; con Roberto Mantovani, parleremo di arrampicata, Marzia Verona porterà la nostra attenzione sulla vita della pastorizia, e  Franco Perlotto racconterà di fatti realmente accaduti tra le dolomiti italiane e le foreste del Sudamerica. Alla montagna sarà dedicato anche il dialogo fra Devis Bonanni e Alessandro Toso: tra desiderio di rompere con lo stress del quotidiano, e la sfida che accompagna ogni difficile scalata. La tutela del patrimonio artistico e naturalistico italiano, il rapporto uomo-natura, l’inquinamento industriale sono i  temi affrontati dal Presidente del FAI, Andrea Carandini. Il ritorno alla natura e alla agricoltura sarà al centro dell’incontro con Giorgio Boatti: L’alimentazione, fra antropologia e buon vivere, sarà raccontata nel dialogo tra la nota Vj e conduttrice Paola Maugeri e l’antropologa Elisabetta Moro. Di salute, erboristeria, buone pratiche alimentari e cura di se stessi, incrociando antichi saperi e nuove conoscenze scientifiche, parleranno due incontri fra loro fortemente collegati con protagoniste due donne: Livia Azzariti e Rosanna Lambertucci.

 

Anche quest’anno Pordenonelegge proporrà una serie di incontri sul tema dell’economia legata all’etica e all’innovazione. Con Caterina Soffici e Corrado Formigli per un viaggio in Italia, con Ugo Biggeri e Massimo Cirri per riflettere su valori e soldi, e sulle relazioni tra etica e finanza. Ci saranno anche Guido Maria Brera, Giovanni Moro, Gianfelice Rocca in dialogo con Stefano Micelli e Dario Di Vico.  “Nomenklatura. Chi comanda davvero in Italia” è  la questione di cui dialogheranno Marco Panara, Riccardo Illy e Paolo De Ioanna, coordinati da Paolo Possamai. Aldo Bonomi si interrogherà sulla scomparsa delle intermediazioni fra cittadini e chi gestisce il potere, e uno sguardo irriverente e realistico sulla società sarà al centro degli incontri con Alan Friedman, intervistato da Roberto Papetti,  grazie a cui ci addentreremo negli ultimi vent’anni del nostro Paese.

 

La poesia aprirà una finestra speciale intorno all’Antologia di Spoon River di E. L. Masters, opera a cui è dedicata anche una mostra in Biblioteca Civica. Ospite speciale sarà Maria Grazia Calandrone, e protagonista di questa sezione sarà il grande poeta spagnolo Antonio Gamoneda, una figura emblematica della letteratura spagnola ed europea. Si parlerà di poesia anche con Alessandro Fo, Daniela Attanasio, Massimo Natale, con Pierluigi Cappello che presenterà in anteprima il nuovo libro di filastrocche “Ogni goccia balla il tango. Rime per Chiara e altri pulcini”. E poi conversazioni e letture di Nicola Bultrini, Paolo Febbraro, Roberto Galaverni, Umberto Fiori, Mario Santagostini, Alberto Bertoni, Elisa Biagini, Ivano Ferrari, Elide Pittarello, Janus Pravo, Sebastiano Gatto e molti altri.

 

Saranno ben 15 le mostre allestite in occasione di pordenonelegge 2014: a cominciare da un evento espositivo perfettamente in target, “Nel selvaggio mondo degli scrittori. Fotografie di Roberto Nistri”, allestito negli spazi della Provincia di Pordenone di Corso Garibaldi. Il fotografo romano Roberto Nistri per la prima volta ‘strappa’ gli scrittori dalle scrivanie, dai computer, dalle sudate carte e li restituisce al loro “habitat naturale”. I primi 10 anni del Premio Giornalistico internazionale Marco Luchetta sono stati riuniti in una mostra itinerante intitolata “I nostri angeli. Le migliori 10 foto nel ricordo di Miran Hrovatin”, con i 10 scatti vincitori della sezione Miran Hrovatin dedicata alla migliore fotografia, visitabile da mercoledì 17 settembre nel foyer del centralissimo Teatro Verdi. Al Best Western Park Hotel, “Il Mantello di carta. Eroi a fumetti a difesa dei bambini gravemente malati”, un’iniziativa dell’Associazione Maruzza FVG Onlus e della Fondazione Maruzza D’Ovidio Onlus per le cure palliative. La mostra è collegata a un libro con opere di grandi fumettisti e illustratori come Milo Manara, Vittorio Giardino, Lorenzo Mattotti, Bruno Bozzetto, Silver, Leo Ortolani, e un testo esclusivo di Carlo Lucarelli. Al Museo Civico d’Arte di Palazzo Ricchieri sarà visitabile “Il segno e la poesia. Incisioni di Livio Ceschin e poesie di Luciano Cecchinel”, mentre  nella Sala Espositiva della Biblioteca Civica spazio a “Spoon River. 10 artisti per Edgar Lee Master”. Il Comune di Pordenone celebra Spoon River con una mostra di largo respiro a cura di Marco Fazzini, coinvolgendo 10 artisti italiani contemporanei. Si prosegue al primo piano della Biblioteca Civica dove sarà visitabile  la mostra “Venezia domani” con opere di  Stepan Zavrel, mentre nel Museo Civico di Storia Naturale sarà di scena “Mondo piccolo”, dal popolarissimo ciclo letterario di Giovannino Guareschi, in un ‘adattamento fotografico’ di Paolo Simonazzi. “Pierpaolo Mittica Ashes / Ceneri” titola la personale visitabile alla Galleria Harry Bertoia, con i racconti a sfondo eco-sociale del fotoreporter Pierpaolo Mittica. Nella Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea A.Pizzinato resterà allestito l’omaggio espositivo “Angiolo D’Andrea 1880- 1942. La riscoperta di un maestro tra Simbolismo e Novecento” e a Palazzo Klefisch – Sede di rappresentanza di Unindustria Pordenone, riflettori su “Agricoltura senza confini” a cura dell’Ersa Friuli Venezia Giulia. Il Centro Culturale Casa Zanussi ospiterà la mostra “LeWitt, Bonalumi, Boetti”, allestita alla Galleria Sagittaria con edizioni di grafica dal Museo Casabianca di Malo. Alla Fondazione Ado Furlan, nell’ambito della  5^ Borsa di studio dedicata a Giannino Furlan, l’Ordine degli Architetti PPC di Pordenone invita a scoprire i monumenti dimenticati in ex Jugoslavia, i nuovi paesaggi del rifiuto urbano e i cinema britannici degli anni’30 in disuso. E infine l’Associazione “la roggia” presenterà i migliori “Libri d’artista” o libri-oggetto dell’Accademia di Arti Applicate dell’Università di Rijeka, la Galleria Hippocratica ospiterà “Magnifici Azzardi”; e al Museo Archeologico Castello di Torre di Pordenone di scena l’intera storia dell’uomo, dalla Preistoria più antica al Rinascimento.

(comunicato stampa)

Versailles/VRSLLS EP

(2014, Nufabric)

Intendiamoci da subito, niente sperimentalismi o contaminazioni sfiziose per i palati più raffinati, qui i Versailles giocano sporco e fedeli all’ortodossia del rocker da cantina: sudato, brutto e molto, molto cattivo. Con questo quasi omonimo VRSLLS EP  (pubblicato dalla Nufabric a giugno di quest’anno) il duo pesarese riduce ai minimi termini il concetto di rock’n’roll e tiRETRO schiaffa in faccia sette bastonate che vanno ad erigere un solido monolite di chitarre sature di fuzz e pestato di batteria, con canonici power-chords al fulmicotone che si accompagnano a melodie anglofone à la Suicide ingessate da timbriche baritonali e oscure. Il disco si apre con la doppietta a matrice stoner e bpm accelerati di “Summer Pain” e “(T)rap to the E.Y.A.H.” seguita da “Honey, We’re Ready to Funck!” eEverybody Talks for Free”, pezzi che richiamano quei riff ossessivi e dannati propri del punk ante litteram di Stooges e MC5. Già a questo punto dell’EP si percepisce l’estrema devozione dei Nostri verso gli ultimi 30 anni di sudiciume musicale, vedi alla voce Sonic Youth per “Find the Enemy” che esalta l’anima più noise della band, e “Blah Blah Blah” che suona come una copia (poco riuscita) di un outtake dei Dead Kennedys priva però del mordente della voce di un Jello Biafra di turno. L’impeto garage del sound dei Versailles regge tuttavia anche a questo pezzo “minore” e si risolleva alla grande con la conclusiva “Bring the Noise”, un invito al pogo selvaggio cristallizzato in un brano danzereccio post-punk a tinte wave trascinato da una sezione ritmica esplosiva (vero punto di forza del duo). Nel complesso VRSLLS EP spinge e convince, con suoni radicati in quella violenta urgenza espressiva propria del punk che per sua stessa natura accusa forse di un eccesso di monotonia e prevedibilità, ma non è altro che lo scontato prezzo da pagare per continuare ad irradiare il Santo Verbo distorto del rock’n’roll.

https://www.youtube.com/watch?v=fRp1eNV8Ad0

Marina Rei – Pareidolia

MarinaReiDopo due anni dall`album La conseguenza naturale dell’errore, Marina Rei esce con un nuovo lavoro dal curioso titolo: Pareidolia.

Pareidolia é l’illusione subcosciente che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili (naturali o artificiali) dalla forma casuale.

La ricerca é sempre stata una caratteristica della cantautrice romana che si é fatta conoscere nel 1995 con il brano Sola, e che, dopo vent’anni di carriera, dimostra ancora tanto da comunicare ed una fame di nuovi progetti inconsueta.

Abbiamo ascoltato l’album in anteprima: un lavoro che conferma la qualità di un’artista completa, e soprattutto, di un’interprete accogliente e sicura di sé.

In uscita il 30 settembre, il disco é prodotto da Giulio Ragno Favaro, bassista de Il teatro degli orrori, su etichetta Perenne con distribuzione Universal.

Il singolo Lasciarsi andare sarà trasmetto dal 15 settembre in radio. noi vi segnaliamo anche Se solo potessi, un pezzo carico di passionalità.
Un ottimo lavoro, aspettiamo l’ufficializzazione degli appuntamenti live.

Francesco Cerchiaro – A Piedi Nudi

3635940_origFrancesco Cerchiaro é un giovane cantautore veneto che presenta il suo nuovo album dal titolo A piedi nudi.

Il nome dell`album centra in pieno le immagini evocate dalle atmosfere proposte: un lavoro pulito, genuino, immediatamente empatico.

Lo stile acustico rende il racconto un lungo diario di viaggio: un viaggio in cui amore e aspettative si tingono di rosa e azzurro, su un sottile e fragile piano a volte malinconico.

Un lavoro equilibrato, che risalta le qualità comunicative del cantautore, e che promuoviamo, anche se, ad ascolti successivi, emerge una certa ripetitività di suoni e di schemi compositivi.

Sito ufficiale e date live:
www.francescocerchiaro.it

http://www.youtube.com/watch?v=1a_Xkcnstpo#t=240

Filosofia, Scienza e Storia a Pordenonelegge 2014

 banner-960x385PORDENONE – Anteprime, lezioni magistrali prestigiose e approfondimenti che viaggiano fra ‘attuale’ e ‘universale’ a pordenonelegge 2014, da mercoledì 17 a domenica 21 settembre, nell’ambito del percorso saggistico dedicato a filosofia, storia e scienza. Il programma di pordenonelegge 2014 è consultabile sul sito www.pordenonelegge.it. Il festival è promosso dalla Fondazione Pordenonelegge, a cura di Gian Mario Villalta (Direttore Artistico), Alberto Garlini e Valentina Gasparet.

Filosofi antichi per spiriti moderni” (Guanda) titola il nuovo libro di Armando Massarenti, che lo presenterà al festival venerdì 19 settembre (ore 11, Auditorium Vendramini) in dialogo con la giornalista Maria Grazia Capulli: esaminando la straordinaria attualità della filosofia antica, in cui sono custoditi e tramandati gli esercizi “pratici” per coltivare, per dirla con Epicuro, il proprio “orto” di felicità. Anche il filosofo Vito Mancuso sceglie pordenonelegge per presentare (sabato 20 settembre, piazza S. Marco ore 11.30) il nuovo saggio “Io amo. piccola filosofia dell’amore” (Garzanti), « il tentativo di dire in poche pagine ciò che non basta una vita intera ad imparare». In tre tappe – dall’amore alla passione erotica – l’autore affronta ogni tipo di moralismo e di amoralità con opinioni che faranno discutere su omosessualità, matrimonio e contraccettivi.   A pordenonelegge farà tappa uno dei più influenti pensatori contemporanei, il sociologo Ulrich Beck: la sua lezione su “Come salvare il progetto europeo. L’atteggiamento cosmopolita” (sabato 20 settembre, ore 15 Convento di San Francesco) ruota su una tesi specifica:Quello che ci serve – spiega Beck – è una parola nuova per comprendere l’europeizzazione. Nel caso dell’Europa il potere di trasformazione è un’altra parola per definire una geometria variabile, interessi nazionali variabili, relazioni interne ed esterne variabili, confini variabili, una democrazia variabile, una concetto di stato variabile e un’identità variabile”. Anche Beatrice Bonato, Davide Tarizzo ed Eliana Villalta rifletteranno sull’identità europea, mentre con Massimo Cacciari e Armando Torno si parlerà di “Labirinto filosofico” e di una filosofia che vada oltre l’esercizio sempre più vacuo delle decostruzioni, oltre gli astratti specialismi, oltre le accademie e le scuole (venerdì 19 settembre, ore 21 Teatro Verdi). Un controverso filosofo dell’antichità, Apollonio di Tiana, sarà il motore del dialogo fra Luciano Canfora e Miska Ruggeri, autore di “Apollonio di Tiana. Il Gesù pagano” (Mursia) che si allargherà poi a un affresco della cultura in quel periodo storico, fra filosofi, maghi e profeti (sabato 20 settembre, ore 11.30 Spazio ITASincontra). Un dialogo che si aggirerà fra mito, letteratura e filosofia, per raccontare cosa succede “quando la filosofia incontra la narrazione”, sarà quello fra Giulio Giorello e Simone Regazzoni (giovedì 18 settembre, ore 17 Palaprovincia). Mentre la sociologa Elisabeth Beck-Gernsheim affronterà il tema dell’amore distante nel caos globale, cui è dedicato il saggio scritto a quattro mani con il marito Ulrich Beck: viviamo in un mondo globale e costantemente “connesso”, nel quale la persona più amata è spesso lontana e quella più distante sul piano affettivo è invece la più vicina nella realtà (sabatro 20 settembre, ore 19 Auditorium Vendramini). Una fra le più autorevoli filosofe italiane, Adriana Cavarero, nella sua lezione magistrale al festival (sabato 20 settembre, ore 19 Palazzo Montereale Mantica) si interrogherà sul significato morale e politico della postura verticale del soggetto, proponendo di ripensare la soggettività in termini di “inclinazione”. Il filosofo Massimo Recalcalti, fresco autore di “L’ ora di lezione. Angosce e responsabilità degli insegnanti” (Einaudi) presenterà il suo ultimo saggio dedicato alla responsabilità dell’insegnamento (sabato 20 settembre, ore 12 Palaprovincia).“Dostoevskij, Nietzsche e la crisi del cristianesimo in Europa”  è il tema della lectio magistralis che terrà al festival Vladimir Kantor,  scrittore e filosofo russo, docente di Filosofia presso la prestigiosa Scuola Superiore di Economia di Mosca, città dove vive e lavora. Giacomo Marramao, in dialogo con Antonio Gnoli cercherà di trarre conseguenze teoretico-politiche esaminando la fase “Dopo il Leviatano. Individuo e comunità” (venerdì 19 settembre, ore 16.30 Spazio ITASincontra). Alle beatitudini e alla prospettiva necessaria di un nuovo umanesimo, a una diversa concezione dell’essere umano che si contrapponga a tutto ciò che lo isola e mortifica, è dedicato un percorso di incontri con due grandi biblisti, Paolo Ricca e Renato De Zan. Quest’ultimo dialogherà con Paolo Rodari anche intorno al progetto di Papa Francesco: la gioia del Vangelo, la misericordia dell’annuncio cristiano. Idealmente collegato a questi incontri è il dialogo fra Stefano Moriggi e Gustavo Pietropolli Charmet, “Beati quelli che sapranno pensare con le macchine e sognare insieme ai figli”. Per capire comein un tempo di crisi, trasformazione e incertezze possiamo ancora dirci felici.Sempre a pordenonelegge Haim Baharier racconterà l’enigmatica figura di Monsieur Chouchani, clochard geniale apparso nella Parigi degli anni Cinquanta e poi misteriosamente svanito nel nulla; Luigi Zoja, in dialogo con Giuseppe Stoppiglia, ci porterà a riflettere sulle concrete esperienze di vita, alla ricerca di utopie praticabili, minimaliste; Francesco Stoppa, Gianfranco Bettin, Mauro Magatti e Massimo Recalcati rifletteranno sulla ritessitura delle comunità, attraverso una politica “dal basso” partecipata e concreta. Mentre Mauro Magatti, Laura Lionetti e Leonardo Goi parleranno della famiglia, che resta il luogo primo del fondamentale scambio intergenerazionale. René Major, Davide Tarizzo, Claudia Furlanetto riprendendo gli argomenti di una celebre conferenza di Derrida, si chiederanno se la psicanalisi è l’unico discorso che possa oggi affrontare senza alibi la crudeltà in tutte le sue espressioni.

Come sempre, di primissimo piano, anche gli incontri dedicati alla scienza. Uno dei maggiori esperti al mondo di ricerca cosmologica, lo scienziato John D. Barrow, dialogherà con Sylvie Coyaud sul concetto di infinito (domenica 21 settembre, ore 17 Palazzo Montereale Mantica). E Il fisico Etienne Klein terrà una lectio su Ettore Majorana, il «fisico assoluto», smarcandosi dalle differenti tesi proposte sulla sua misteriosa scomparsa (sabato 20 settembre, ore 10 Convento di S. Francesco).

Significativo lo spazio del festival destinato alla riflessione storica. Di due incontri sarà protagonista Paolo Mieli, nel primo, in dialogo con Pietro Spirito si chiederà quando per lo storico è necessario dimenticare, quando l’oblio diventa una virtù essenziale a ricomporre una comunità (sabato 20 settembre, ore 19 Convento S. Francesco); nel secondo, Mieli e Luciano Mecacci si interrogheranno sul delitto Gentile e l’ambiente politico e sociale in cui è nato, e cioè la Firenze cupa e claustrofobica occupata dai tedeschi (domenica 21 settembre, ore 11 Piazza S. Marco). Riccardo Chiaberge e Lorenzo Pavolini, intervistati da Gloria De Antoni (domenica 21 settembre, ore 12 Palazzo della Provincia) ricostruiranno la favolosa storia della radio in Italia, a partire dal suo inventore Guglielmo Marconi. Un’altra grande ricostruzione storica sarà quella di Gianni Oliva, che ripercorrerà le vicende di uno dei corpi militari più affascinanti e narrativi: la legione straniera (sabato 20 settembre, ore 10 Auditorium Vendramini). Mentre Masolino D’Amico, in dialogo con Irene Bignardi, attraverso l’analisi del carteggio di lady Montagu con la figlia, ci porterà a riconsiderare un secolo affascinante: il Settecento (domenica 21 settembre, ore 12 Palazzo Montereale Mantica). Raoul Pupo analizzerà la vittoria senza pace nella Grande guerra, focalizzando le occupazioni militari italiane. Roberto Covaz tratteggerà invece, con un saggio che ha la forma del racconto, la grande Guerra sul fronte friulano. Francesco Jori racconterà gli anni di guerra vissuti dai civili nelle retrovie delle città. Ancora guerra, ma questa volta la seconda Guerra mondiale, con Luciano Garibaldi che ci parlerà degli eroi di Montecassino, la storia dei polacchi che liberarono l’Italia. Mentre Paolo Scandaletti racconteràla grande storia di una città unica al mondo, nata prima dalle mani di pescatori ex contadini e poi da profughi, in quella Laguna che la renderà inespugnabile: Venezia.

(comunicato stampa)

V4V Records presenta: Die Abete//Verily So//Gouton Rouge//I Missili

v4vivaLa V4V Records è un’etichetta giovanissima che in poco più di due anni di vita si è guadagnata rapidamente un ottimo credito nel panorama indipendente italiano non solo per merito della comprovata qualità del materiale proposto, ma anche grazie all’accessibilità semplificata delle loro pubblicazioni quasi tutte disponibili in free download, una vera benedizione per il pigro ascoltatore contemporaneo ormai totalmente indotto alla fruizione liquida dai vari Spotify, Youtube, torrent e derivati.

Ecco quindi di seguito un breve vademecum su quattro uscite discografiche delle scorse settimane da portare sotto l’ombrellone.

Partiamo subito in picchiata con i Die Abete, band umbra che esordisce con “Tutto o Niente” pubblicato da V4V Records con la Fallo Records. Il disco fa l’effetto di una pioggia di schiaffi in pieno volto, puro hardcore, post-hardcore e screamo per 8 brani condensati in appena 13′ e 40” di apnea rabbiosa. Da “Where Are My Keys” a “UT” i Die Abete concedono davvero poco in termini di variazioni sul tema: c’è l’emocore di “Scrittore Verace”, l’inattesa batteria in levare in “Tommy Was Superman” (che con i suoi 3 minuti abbondanti è il pezzo più lungo del disco) e una rivisitazione in salsa hardcore di un classico de I Corvi datato 1966, “Ragazzo di Strada”. I testi, misantropi e nichilisti per quel poco che si può capire, alternano italiano e inglese con voci multiple rigorosamente sgraziate e urlate fino allo sfinimento. Sicuramente è un album che farà presa rapida sugli appassionati del genere ma che non lascia spazio a mezze misure: o ti piace o lo odi, tutto o niente appunto.

https://www.youtube.com/watch?v=5SQlH-asDIE

Passando dal distillato di violenza dei Die Abete a sonorità più leggere e accessibili, ecco a voi “Islands”, secondo LP dei Verily So  uscito il 3 giugno su V4V Records e W//M. Per il quartetto toscano il seguito dell’omonimo album d’esordio del 2011 è “un concept involontario sull’incomunicabilità” musicalmente collocabile a metà strada tra il pop etero dei Mazzy Star e lo shoegaze dilatato degli Slowdive. La struttura melodica è l’elemento portante delle 8 tracce di “Islands”, le voci calde e delicate sono come appese ai feedback e ai riverberi delle chirarre, ora deflagranti e avvolgenti come in “To Behold”, ora morbide e discrete come nel lento incedere di “Sudden Death” e nella title-track conclusiva, passando per “Nothing in The Middle” che rimanda ai suoni folk/wave degli esordi. Ai Verily So si può giusto rimproverare l’eccessiva patinatura pop del disco, a partire dalle linee vocali sempre pulite e in primo piano, quasi a voler garantire all’ascoltatore un approdo melodico sicuro pur in mezzo ad un naufragio onirico.

https://www.youtube.com/watch?v=97Fv-pNkOy4

Ci sono poi i Gouton Rouge, gruppo di Busto Arsizio che da grande avrebbe voluto fare shoegaze e invece dà alle stampe questo concentrato power-pop dal titolo “Carne”, disco d’esordio per V4V Records che di shoegaze ha giusto qualche sfumatura. Certo, è evidente che i quattro hanno una certa confidenza con pedaliere e affini per spremere dai loro strumenti suoni meno convenzionali, ma per le atmosfere sospese e trasognanti meglio rivolgersi ai sopracitati Verily So perché, a parte due brani “spezzabolgia” (“Discese” e “Ancora”, non a caso rispettivamente a metà e a chiusura del disco). in “Carne” le chitarre corrono compresse e spedite con pezzi che sono dei piacevoli mordi e fuggi più affini per attitudine alla caleidoscopica scena garage californiana dei vari Ty Segall, Mikal Cronin e Thee Oh Sees. Le voci filtrate, tra falsetti e gridi arruginiti, e i testi dal forte spleen post-adolescenziale completano il quadro di questa band che suona a tratti come una versione meno depressa dei primi Verdena. Per chi va di fretta, buttate assolutamente un orecchio su “Attratti” e “Sbiadire”, due brani che si guadagneranno certamente un posto d’onore nelle vostre playlist di stagione.

https://www.youtube.com/watch?v=Bb95QCNxjIU

Caliamo infine il poker con il collettivo abruzzese de I Missili per l’album più fresco del lotto che chiude questa eclettica carrellata a marchio V4V Records. “Le Vitamine” è disco smaliziato, arioso, molto orecchiabile e anche un po’ ruffiano per come si abbandona alla melodia zuccherina di facile assimilazione. Tuttavia I Missili non si limitano a svolgere un compitino pop con strofa/ponte/rintornello e dimostrano anzi un certo gusto nello sperimentare soluzioni sonore di ampio respiro che combinano indie pop scanzonato (“A Bastonate”, “Se Vai”), synth-pop (“Ci Vorrebbe un Coltello”), folk (“Le Vitamine”), psichedelia edulcorata (“Fossili) e ritmi tropicali (“Dio Romano”) .Ognuno degli 8 brani del disco (il numero 8 deve una qualche valenza cabalistica per la V4V) vive di proprie peculiarità pur mantenendo un’omogeneità di fondo fatta di romanticismo ingenuo, giocoso e, cosa fondamentale per un bel disco pop, mai banale nella sua semplicità.

https://www.youtube.com/watch?v=r_64OlOVLbM

Arrivati al fondo di questo articolo è giunto il momento di fare il vostro dovere di appassionati e mettere mano alle vostre Postepay. Un’eticchetta, 4 band, 32 canzoni e innumerevoli buone motivazioni per lasciare un piccolo obolo per la causa di almeno uno dei gruppi della scuderia V4V presentati qui e uscire dal guscio del consumatore passivo. Magari rinunciando per un weekend al solito cocktail da dehor estivo (rigorosamente al 70% ghiaccio e servito in un bicchiere di plastica), perché è sempre bene ricordare che pagare per qualcosa che si può avere gratis non è stupidità ma è un gesto d’amore verso la buona musica indipendente.

Buone vacanze.

Infinito lungo addio alla costa

Pinarella

Ecco la sintesi del progetto Fabrizio Testa aka Il Lungo Addio nel suo ultimo “Pinarella Blues”. Negli ultimi quattro anni ha prodotto sei CDr e un 7″, mentre questo risulta essere il primo disco ufficiale con ben due etichette a sostenerlo, Wallace Records e l’esordiente TB Records.

Con l’intento di proporre una particolare canzone d’autore, piuttosto scura e drammatica, quello che cambia rispetto al passato è che anziché solo voce e chitarra, Testa è ora accompagnato da una band a basso e batteria, a iniettare una nuova spinta rock al sound.

Ammette di aver soggiornato in Romagna per tantissimo tempo, pur non abitandoci mai, per molti inverni e qualche lunga vacanza estiva, e di conoscerla dunque molto bene. Ed è dai luoghi visitati, dalle persone conosciute e dalle scorribande che Testa trae materiale per le sue canzoni, che appunto della Riviera raccontano. I ricordi inevitabilmente spingono alla nostalgia, anche se rielaborata in maniera quasi chirurgica, facendo emergere in superficie solo il lato tetro e sconsolato di quei momenti.

Incertezza, fine, abbandono, una sorta di cartolina sbiadita da souvenir del mare che narra, unendo financo il dramma a un’ironia palesata attraverso immagini ed episodi occorsi in un indefinito passato, il tutto spinto dalla voce baritonale e carica che cerca di amplificarne l’ironia.

Sette sono le tracce di questo “Pinarella Blues” della durata di 18 minuti, e tra queste la più intensa forse è “L’ultima fotografia”.

In ogni canzone compaiono Il Lungo Addio e una donna, storie d’amore, fine dell’estate, nostalgie, rimpianti sulle note di un cantautorato che fa l’occhiolino al primo Bugo, pur non possedendone la stessa freschezza.

Questa volta lo stile ostinatamente lo-fi dei dischi precedenti viene messo da parte per arrangiare i lenti brani tra il folk e una sorta di punk nelle intenzioni, visto che di distorsioni o urla non ce ne sono, snocciolando canzoni che trasudano tristezza, ironia e tortellini.

La rivoluzione silenziosa di Moro

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Uscito a maggio per l’etichetta Gamma Pop, “Home Pastorals” rappresenta il terzo album del cantautore Massimiliano Morini aka Moro, che continua il percorso del precedente EP “Homegrown” dove era contenuta l’attuale prima traccia nonché la colonna sonora realizzata per il programma enogastronomico Orto e Mezzo, in onda sull’emittente LaEffe. Racchiudendo in questo suo ultimo disco rimandi a molta della musica anglosassone e d’oltre oceano contemporanea, come i Fleet Foxes e non di meno i Belle And Sebastian per citarne alcuni, a partire appunto dal primo splendido brano “City pastoral” Moro ci cattura con le sue chitarre acustiche e i dinamici battimani.

Le melodie folk costeggiano ogni brano, arricchite di volta in volta da diverse sonorità, a volte più pop e british come in “You deserve”, ma senza abbandonare una venatura riflessiva ed elegante in brani come “Holy darkness”. Ricorda dunque le sue molteplici influenze senza tuttavia tralasciare una cifra espressiva personale, una voce limpida e piacevole e una particolare attenzione alle rifiniture stilistiche. Merito anche del gruppo “The silent revolution”, nome mutuato dal disco omonimo realizzato da Moro nel 2012, che lo accompagna con strumenti e controcori: Lorenzo Gasperoni alla chitarra, Francobeat Naddei alle tastiere, il batterista Denis Valentini, Paola Venturi ed Elisa Piraccini ai backing vocals.

Moro