Green Day – 25 Maggio 2013 @ Piazza Unità – Trieste

recensioni green day trieste

 

Cornice stupenda per il ritorno dei Green Day in Italia. Dopo averci provato per due volte, finalmente la band di Billie Joe Armostrong riesce ad esibirsi davanti ai 10 mila fan che hanno riempito la piazza.

Due ore tiratissime durante le quali il trio, coadiuvato da altri tre elementi, ripercorre tutta la sua storia musicale e propone alcuni brani di 99 revolutions. Billie Joe non riesce a stare fermo un attimo, nel suo girovagare sul palco riesce per due volte a portare dei ragazzi del pubblico a cantare con lui, a travestirsi per un momento di pura follia musicale e a sparare magliette sulle finestre di increduli abitanti triestini. Lo show pesca un sacco nel passato della band

Holiday
Boulevard of Broken Dreams
Basket Case
Minority
American Idiot
Jesus of Suburbia

fanno impazzire un pubblico che va dai 13 ai 50 anni.

Grande spettacolo non c’è che dire, Billie Joe sei riuscito a farti perdonare il  viaggio a vuoto che mi hai fatto fare la volta scorsa.

 

Un piccolo appunto : se non si può mettere un impianto a palla ad un concerto così, non è il caso di farli allo stadio ?????

Limbo di Emanuela Ferrari e Pier Didoni

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Emanuela Ferrari e Pier Didoni sono musicisti ben conosciuti non solo a livello nazionale, ma anche fuori dall´Italia.

Emanuela, pianista e compositrice milanese, negli anni ha sviluppato la propria formazione spaziando dalla musica classica a quella jazz, suonando nei teatri europei di Pagra, Dusseldorf e Liberec, e collaborando con la Rai e il teatro della Scala.

Piú complicato parlare di Pier Didoni: musicista (polistrumentista), cantante, autore, compositore ed arrangiatore, la cui vena artistica ha trovato sfogo anche nella scrittura e nella pittura.

Pier ha al suo attivo collaborazioni con artisti del calibro di Tony Pagliuca di Le Orme, David Jackson, Nick Potter di Van Der Graf Generator,  e Giuni Russo, nel corso di una carriera che lo ha traghettato da ogni angolo della Penisola fino in Canada, attraverso Danimarca, Olanda, Svizzera, Grecia, Francia e Spagna.

Emanuela Ferrari e Pier Didoni collaborano dal 2009 ed incidono, due anni dopo, il CD Limbo.

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Un lavoro maturo ed equilibrato (15 tracce, per lo piú strumentali) che, accanto al puntuale pianoforte di Emanuela, vede Pier alternarsi alle chitarre, basso, mandolino, contrabasso, percussioni, armonica e voce, dimostrando una volta di piú la sua poliedrica inclinazione naturale.
Il lavoro di arrangiamento é completo e curato: i cambi d´atmosfera di Blue Line ed Imperfezione Spaziale liberano pensieri ed emozioni proprie, la progressione di Sole Mediterraneo ci regala suoni legati alla tradizione, l`intimitá di Warming é scandita dall´incessante cadere di una goccia d`acqua, ed infine troviamo pezzi piú diretti come Born Like A River e il Si Fa Un Blues conclusivo.

Le esibizioni live del duo (hanno giá suonato, tra gli altri, allo storico Teatro San Babila di Milano) sono arricchite dalla proiezione di immagini e quadri che indagano sull`origine dei disagi dell`uomo: relazioni, solitudine, ambiente.

Eccone un assaggio dall`esibizione al San Babila di Milano

http://www.youtube.com/watch?v=BOQ_w6lw250
http://www.ferrarididoni.it/

Recensione disco JAMES WALSH – ‘TIME IS NIGH’ EP

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JAMES WALSH – ‘TIME IS NIGH’ EP

di Andrea Zucaro

 Dopo un intimissimo EP acustico registrato al Polo Nord con una orchestra  da camera (‘Live at the top of the world‘) e dopo la tenebrosa colonna sonora composta con Sacha Skarbek per il progetto ‘Lullaby‘ ispirato al   grottesco racconto di Chuck Palahniuk, ‘Il tempo è propizio’ per un nuovo EP targato James Walsh.

La title track si fionda nelle orecchie quasi in medias res: nemmeno il tempo di premere PLAY e si è già avvolti da un suono caldo e pieno, un upbeat quasi alla ‘Last Nite’ degli Strokes filtrato con rumori che ricordano un giradischi che sta suonando un album degli Abba arrangiato dai più moderni Doves. È un pop catchy della miglior specie, con quella inconfondibile voce d’altri tempi che rimane la protagonista anche in mezzo ai synth sincopati di ‘Barcelona’, pezzo molto interessante, a metà strada fra il miglior Justin Timberlake e i Muse più elettronici. Si scivola senza nemmeno accorgersi dentro il loop di batteria riverberata di ‘Precious Stolen Moments’, dove ritroviamo il Walsh più classico degli Starsailor, con chitarre elettriche e pianoforte vintage fusi alla perfezione. ‘All She Wrote’ ci obbliga a sederci e a contemplare ancora quel timbro vocale inconfondibile che non ha mai avuto nulla da invidiare a Jeff Buckley. ‘Summer dress’ infine ci riporta agli esordi degli anni 90, quando con la sua sporca chitarra acustica alla Lennon il buon James veniva battezzato da tutti come la ‘next big thing’. Oggi probabilmente un pezzo simile renderebbe spettacolare una pubblicità della Neutro Roberts, ma non sconvolgerebbe più nessuno. Ciò che rimane, e che mai stancherà, è l’impressionante caratura vocale di un artista dall’animo buono.

Voto 8

 

http://www.youtube.com/watch?v=mpyAJvsTMe8

Cinema – The Great Gatsby

Cinema - the-great-gatsby-1Baz Luhrmann con il suo Moulin Rouge, musical che attinge copiosamente dal melodramma con elementi dalla Traviata di Verdi e dalla Bohème di Puccini e dalla novella Boule de Suif di Guy de Maupassant, ci aveva conquistato perché aveva trovato una cifra personale, inusuale, nuova e spiazzante. Il melodramma  classico mescolato ai brani contemporanei, mash-up azzeccati ed interpretazione di grande effetto. L’opera esagerava e diventava un enorme circo che trascinava piacevolmente lo spettatore fino al romantico strazio finale di verdiana memoria.

Con The Great Gatsby l’operazione, palesemente richiamata, non gli è riuscita altrettanto bene. O meglio, non è riuscita come doveva se consideriamo l’immenso investimento di denaro (il film è venuto a costare oltre 120 milioni di dollari!).

La trama stavolta si basa in maniera piuttosto fedele sull’omonimo romanzo di Fitzgerald di cui Gatsby è l’alter ego, vedi la sfarzosità delle feste divenute poi leggendarie attraverso cui lo scrittore sperperò le sue fortune. Non c’è critica per la trasposizione letteraria del romanzo, ma ciò che manca, al di là degli effetti digitali, è una sinergia con gli attori (citiamo per tutti Leonardo Di Caprio, Carey Mulligan, Tobey Maguire) tutti bravi, ma non sufficientemente coinvolgenti o emozionanti, o perlomeno non quanto hanno dato prova di esserlo in altre pellicole (sic!). La lettura rimane sempre in superficie, più preoccupata a catturare lo spettatore attraverso l’estetica che il cuore.

In breve, sembra di essere sempre sulle pagine di una rivista patinata, pagine che rimangono luccicanti anche quando la storia entra nel dramma.

E mentre in Moulin Rouge il registro era accettabile perché riproponeva al cinema il genere musical  che per sua stessa natura è un intrattenimento che sorvola leggero anche i drammi più cupi, in The Great Gatsby, capolavoro che affonda le mani nella decadenza umana, l’impresa era decisamente più ardua, e rischiava di scadere nella superficialità.

Per la maggior parte il pubblico si è  diviso in due: c’è chi l’ha odiato e chi l’ha amato, e poi c’è un gruppetto che si sente come quando hai fame e vedi un ricchissimo e appetitoso piatto in vetrina, entri, lo assaggi ma dopo averlo finito gola e occhi emettono pareri discordanti.

 

Cinema – NO. I Giorni Dell’Arcobaleno

Cinema -NO-I-giorni-dellarcobaleno-nuovi-spot-tv-in-italiano-due-video-e-una-clip-con-Roberto-SavianoUna campagna per uscire dalla dittatura, o forse per fare un piccolo passo fuori da essa. Nel Cile del 1988 il generale Augusto Pinochet saldamente al comando del paese sudamericano è costretto ad indire un referendum per giustificare agli occhi del mondo il mantenimento del potere e garantirsi la guida del Cile per altri 8 anni.

L’opposizione cerca un direttore creativo per la campagna pubblicitaria del “no” e lo trova in una giovane promessa del campo, René Saavedra impiegato presso la maggiore agenzia pubblicitaria del paese il cui capo è però consulente della gerarchia militare al potere. Nella clandestinità forzata che il caso richiede, René costruisce passo passo una campagna fresca e totalmente nuova, influenzata dal boom economico e dalla rivoluzione che la pubblicità ha portato nella televisione nazionale e di conseguenza nei costumi del popolo cileno.

E’ una battaglia di nervi e di genio, nel tentativo di convincere il popolo impaurito a sostenere la battaglia per la democrazia nel paese e tenere a bada una classe politica di sinistra che è stata ormai sorpassata dai tempi e che mal digerisce la leggerezza di comunicazione che il nuovo direttore creativo propone per la sua campagna.

Per questo suo film il regista Pablo Larrain ha scelto un curioso registro a metà tra Nouvelle Vague e filmato di famiglia in super 8, con una fotografia appositamente “invecchiata” come si trattasse di un vero documento dell’epoca. L’effetto è di pregevole coerenza con i filmati televisivi anni ’80 con i quali una regia moderna sarebbe risultata oltremodo contrastante, mentre riesce a trasmettere bene la sensazione di inquietudine e di mancanza di sicurezza personale che opprime i pur coraggiosi artisti impegnati nell’impresa.

Gael García Bernal ha la capacità innata di vestire comodamente i ruoli più disparati ed anche in questa interpretazione è convincente ed emozionante.

E’ improbabile che la pellicola segni il passo nella storia del cinema, ma è un’interessante riscoperta di tratti della storia internazionale che l’Europa conosce poco, perché poche erano le informazioni che dal paese cileno riuscivano a trapelare attraverso le strette maglie della censura e degli organi di controllo cileni.

La sceneggiatura di Pedro Peirano è a tratti forse un po’ troppo verbosa, ma il film fila via e non sai fino alla fine come andrà a finire, a meno che uno non conosca già la storia prima di sedersi al cinema.

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=veHCHhRx3Vk

Recensione – Darkness and Light, BLUEROSE

Recensione - BlueroseE’ una giornata come tante di maggio, il tragitto casa-università è sempre il miglior momento per ascoltare musica che tenga compagnia, e Darkness And Light degli hard rocker triestini BLUEROSE, è sicuramente un’album di questi.

Già dalle prime note della title-track che apre il loro secondo lavoro in studio, dopo il precedente Fallen From Heaven (2011), ci si carica con un pezzo che ti riporta direttamente agli anni ’80, e così è tutto l’album.

I pezzi si susseguono uno dopo l’altro con melodie non scontate e molto efficaci, di quelle che una volta chiuso lo stereo continui a canticchiarne il motivetto.

Il sound è curato, ricercato, il riffing è diretto e senza compromessi, quasi al limite dell’heavy metal classico.

La band, capitanata da Riccardo, voce chitarra e synth, sembra che componga brani con facilità assoluta, e tra i pezzi più potenti troviamo “Reloaded” e “Rock Your Soul”, due bombe rock ‘n’ roll degne delle migliori formazioni sleaze e hard rock moderne.

Darkness and Light, prodotto da Areasonica Records è un ottimo lavoro per una band non di certo da sottovalutare viste le potenzialità!

 

Voto 8

Recensione Warfare – Drops of Cold Flowing

Recensione- WarfareI Warfare, formazione nata nel 2007 nell’ Udinese,  da alla luce la loro seconda uscita “Drops of Cold Flowing”, un metalcore influenzato da melodie black e a tratti groove.

Dopo la prima demo del 2009 intitolata “The Revenge”, un thrash metal grezzo e diretto, questo lavoro risulta molto più studiato e riuscito.

Il tema del cd, spiegano i giovani membri della band, è la paura; esso deriva dalla riflessione che quando si prova paura, si sente freddo, e ogni canzone definisce varie sensazioni di paura diverse.

Le danze si aprono con “Future’s Demise”, un pezzo molto intricato con numerosi cambi di tempo e anche di genere, ma allo stesso tempo ascoltabile e di buon auspicio per l’ascolto del resto del mini cd.

La title track è un pezzo basato al 90% sulla concentrazione ritmica, un mix di melodie classiche che si dividono tra la voce effettata ma violenta di Davide “Zolf”, e la sezione ritmica affidata a Cristiano e Giacomo, rispettivamente al basso e batteria.

Tra i pezzi più degni di nota, “Your Own Abuse”, un mix di violenza stile black melodico e più orientato verso le melodie tipiche degli Opeth.

L’ EP si conclude con “Through the Darkness of Future Past”, ennesimo brano costruito con criterio e attenzione, ma dove, come in tutti gli altri brani della giovane band, la chitarra solistica di Cristiano, tecnicamente validissimo, non diventa il valore aggiunto a causa di assoli troppo uguali l’uno all’altro che non dimostrano nessuna sensazione se non un tecnicismo troppo evoluto. Tutto sommato è un buon lavoro che sicuramente porterà la giovane band friulana a calcare palchi sempre più grandi se continuano ad impegnarsi di questo passo.

 

Voto: 7

Live – RUMATERA @ New Age Club

XENTE MOLESTA MA CO TESTA (di Mas Fedez e Cazzeo)

 

rumaDopo un mese di attesa è finalmente arrivato il 9 marzo,si parte con una cena tutti assieme,si bevono due birre tra amici, saltiamo tutti sul furgone direzione New Age. Sta sera suonano i Rumatera, e questa è già una garanzia. La compagnia è ben assortita, c’è chi di noi li conosce già, chi ha sentito due giorni prima le loro canzoni, chi è già stato ad un loro concerto e chi no,ma tutti non si sa perché con la consapevolezza che sarà una grande serata.Ed è proprio questo sentimento che abbiamo notato in tutti i ragazzi e le ragazze trovate al concerto: in tutte le facce c’era un gran sorriso e una grande voglia di sano divertimento.A spianare la strada ai ragazzi di Cazzago i SIKITIKIS che con il loro rock alternativo con spruzzate di elettronica hanno aperto le danze e scaldato le gambe al pubblico del New Age.Solita entrata in “gamba tesa” con il loro ormai collaudato disco di apertura, tanto per far capire a tutti che è arrivata l’ora della molestia!

E qui hai due scelte :

1 – Te ne stai defilato a fare cerchio,a ridertela e cantarti le canzoni discutendo di quanto goliardica sia la storia e di quanto sia “randaja” Lady Poison.

2 – Aspetti li in mezzo la prima nota e inizi a saltare e cantartela con tutta la voce che hai, respirando qualsiasi accordo o parola provenga dal palco.

Personalmente scegliamo sempre  la seconda, che a nostro avviso appaga molto di più e comunque non toglie il piacere di discutere sulla Lady! E così ti trovi dopo dieci minuti sudato e senza uno straccio di voce, a saltare e cantare abbracciato a qualcuno che non conosci ma contento quanto te, in pieno “RumateraPensiero”. E’ questa la “molestia” che vogliono esprimere : gente che ha voglia di divertirsi non risparmiandosi niente, con un sentimento fraterno che accomuna tutti. Dalla prima all’ultima canzone l’energia trasmessa dal Bullo, El Gosso, Rocky Giò e Sciukka è travolgente e non lascia mai un pensiero che non sia quello di godertela al massimo,qui e ora a cento all’ora! Una particolarità che fa di un live dei Rumatera una cosa unica è che anche se sono su un palco e tu li guardi dal basso, la sensazione che hai è che siano li a suonare in mezzo alla gente,vicino a te, e che se potessero lascerebbero gli strumenti e verrebbero a pogare e a saltare in mezzo alla gente…con il solo problema che se non suonassero finirebbe la musica… E’ tutto uno show, tra una canzone e l’altra ti danno la stessa importanza dello strumento che suonano e ti fanno capire bene che lo spettacolo sei anche tu : tu che segui i loro cori, loro che vengono dietro a quelli che intoni tu, mentre ti raccontano le loro ultime vicissitudini ( vedi ex-patente del Gosso ) o propongono un brindisi generale. E non da sottovalutare il “colpo d’occhio” offerto dalle “dolgissime” Cheerleaders che animano il palco con la loro energia e grazia spostando per un pò le attenzioni dei maschiacci presenti su altre forme di pensiero ().

I Ragazzi hanno pensato a tutto….

Hai sete?! Non vuoi perderti un secondo di concerto ?! La bibita arriva dal palco direttamente dalle mani fatate della Principessissima Desideratissima Diva Ispiratrice Laaaaady Poison, che se riesci a prenderle il tempo giusto può anche centrarti la bocca…o il naso…o gli occhi (comunque assorbe) con una sana miscela di rum e pera. Ancora dobbiamo capire come fa a reggere tutto il concerto saltando per tutte le due ore. E allora giù a colpi  di “Ranciata” , “Assa perdare i Pin Floi” “Semo I Rumatera” “La Grande V” e via via..finchè ti sembra sia passata mezz’ora ed è già ora del “Bareoto del mas-cio”. E hai quel respiro già nostalgico ma che allo stesso tempo ti mette la carica per affrontare il disco pogo finale e pensare già alla prossima data in cui potrai tornarli a trovare.

Questo è un concerto dei Rumatera, emozioni energia e divertimento,PROVARE PER CREDERE,CONSIGLIATO DA 0 A ∞ ANNI!!!

Qui sotto la molestissima intervista che abbiamo avuto l’onore di poter fare a tutta la famiglia Rumatera dopo il concerto in esclusiva per “The Great Complotto Radio” con un video saluto speciale per i nostri ascoltatori, godetevela!

Ascoltatori di The Great Complotto Radio, questa sera intervistiamo in esclusiva per voi i mitici Rumatera!

Cari amici Rumatera, abbiamo preparato un pò di domande per voi questa sera e partirei subito con la prima.

Come è nato il vostro gruppo? Spiegateci un pò…vogliamo i particolari salienti.

Bullo : beh, ci siamo trovati e abbiamo incominciato a suonare (risata generale). No, a parte gli scherzi,io all’epoca suonavo coi Catarrhal Noise,Sciukka e Gosso suonavano coi Budregassi abbiamo fatto vari concerti assieme e ci siamo conosciuti nel senso biblico del termine.

Spiega sempre il Bullo : ” una sera ci siamo trovati io el Gosso a pisciare e abbiamo detto : perché non facciamo un gruppo assieme?! Abbiamo chiamato Rocky Giò, e da li è partito tutto.

Bene,passiamo alla seconda domanda, voi ad oggi vivete solo di musica?

Bullo : diciamo che abbiamo delle attività correlate,noi abbiamo aperto l’anno scorso “La Grande V Records” che seguo io personalmente, mentre Sciukka el Gosso hanno un nuovo progetto musicale fresco fresco che si chiama “Hilimoni”, mentre Rocky Giò ha una attività che costruisce siti web, per cui se avete bisogno di un sito sapete a chi chiedere!

Gosso : se volete io mi diletto anche nella produzione di colonne sonore per film porno, faccio anche l’attore nel tempo libero! ( Risata generale).

Altra domanda per il Bullo. E’ vero che “te ha un metro de oseo” come ti vanti in un vostro pezzo?

Bullo : disemo che mi podarie ver un metro de oseo se lo piegasse in do” (altra risata generale).

Sappiamo che siete andati negli States a registrare un disco. Spiegateci un pò la vostra esperienza.

Bullo :   fantastico! E’ andato tutto bene; li era pieno di campi, aprivi la finestra e sentivi l’odore “da leame” come qua! Era pieno di mucche ragazzi!

A due o a quattro gambe?! (risate generali)

Bullo :   entrambe, quelle a due bisognava andare a trovarle nei posti specifici.

Gosso : non siamo mai andati nelle lap dance così tanto in vita nostra, ma li è diverso, è come andare in discoteca,infatti c’è gente anche che va con la ragazza.

Spiega sempre il Bullo : noi siamo arrivati li come “tosi de campagna” con tutte le nostre cose in ordine,abbiamo fatto tutte le pre-produzioni a casa di Sciukka e poi li è stata una soddisfazione, perché loro sono abituati a lavorare con professionisti, e ci hanno trattato come “quelli veri”! Gli americani hanno un modo di fare che ti mette molto a tuo agio,ed è bello. Noi abbiamo sempre lavorato anche qui in Italia con amici per le registrazioni e non ci hanno mai fatto mancare niente, però ogni tanto quando vai a suonare in giro ti trattano come…

Gosso : si si dai…ocio…riva quei da Cazzago…

Bullo :   eh si, succede davvero e non è affatto bello, perché se anche fai musica che può piacere o non piacere hai sempre una dignità di fondo che è  data dal fatto di essere un essere umano, si o no?! C’è certa gente che pensa che quando ha comprato lo spettacolo, ha comprato anche te come persona e questo non è bello! Ma in america questa cosa non l’abbiamo mai percepita.L’unica cosa negativa è che mancava Lady Poison, se no per il resto tutto apposto!

Gosso : è stato bello perché dove abbiamo registrato hanno inciso gruppi di fama mondiale,abbiamo ricevuto lo stesso trattamento e ci siamo sentiti apprezzati per quello che facciamo in maniera professionale.

Questo è stato molto stimolante per lavorare al meglio all’album, in un mese abbiamo concluso le registrazioni, uscendo solo tre sere,il resto in studio a registrare.

Bullo : e qui apro una parentesi. Una sera che eravamo in libera uscita siamo andati in un fast food “a caso”, Hooters, e li abbiamo chiesto ad una cameriera : “ma qua cossa xe che se fà aea sera”? Lei ci ha risposto che il mercoledì sera di solito si va allo strip club.

Gosso : Ma anche le ragazze ho chiesto io?! E la risposta è stata che lei andava sempre, anche con il suo ragazzo!

Bullo : allora abbiamo deciso di ascoltare il consiglio e siamo andati allo strip club. Quando siamo arrivati intanto all’ingresso c’era il “santino” autografato di Vinnie Paul (batterista dei Pantera), quindi abbiamo pensato di essere arrivati proprio nel posto buono! Prima di entrare ci hanno perquisiti da cima a fondo, mancava solo il guanto! Non gli andava bene che avevamo il cappello, non gli andava bene che avessimo l’elastico delle mutande fuori, ma alla fine siamo entrati,solo che…sorpresa, “no ghe xe birra”! Mi guardo attorno e vedo altri ragazzi con le birre sulla tavola, quindi vado al banco e chiedo perplesso due birre, ma la risposta del barista è stata che dovevamo portarcele da casa! Guardo i ragazzi del gruppo e gli dico che qua ci stanno anche prendendo in giro!

Gosso : e ha preso pure insulti anche da noi che pensavamo che non fosse stato in grado di parlare inglese e avesse capito male!

Bullo : per fortuna abbiamo legato con i ragazzi in parte a noi che avevano un frigo di birre…e non in senso figurato, abbiamo chiesto spiegazioni a loro e ci hanno confermato la stessa versione. Infatti quando siamo usciti abbiamo notato un cartello enorme che recitava : “BRING YOUR OWN BEER” (portati la birra da casa). Potevi portare sei lattine di birra da mezzo e una bottiglia di liquore da casa!

Gosso : è un pò come andare a fare le grigliate sul Piave, dove ogni compagnia porta il suo! Quando hanno visto che non avevamo niente da bere i vicini ci hanno chiamati li con loro e ci hanno offerto un pò di birrette, e vanti coi amiccci!

Bullo :   una cosa da ricordare se andate li, è che si usa ancora come nei nostri vecchi mille lire di “fare delle donazioni” alle ballerine con le banconote da un dollaro. Il problema è che se vai a comperare una bottiglia d’acqua con un pezzo da venti dollari, ti danno il resto con pezzi da uno…per cui potenzialmente una bottiglietta d’acqua ti può costare anche venti dollari! (Altra risata generale, e considerate che lo scriviamo poche volte, in realtà abbiamo riso molto di più!).

E pensate di tornare prima o poi in America?

Bullo :   il problema è sempre economico e il discorso è semplice : basta prendere il disco, se lo fate vi promettiamo che al posto di andare a “randagie” qui andiamo a “randagie” in Texas! (risata generale). In realtà questo è un problema che mi sta’ molto a cuore. I gruppi famosissimi che vendono milioni di copie nemmeno se ne accorgono se sono 100.000 o 150.000 le copie vendute. Ma i gruppi indipendenti, che fanno tutto da se, hanno estremo bisogno che la gente compri i loro dischi, perché se non lo facesse…probabilmente  non riuscirebbero a fare il disco successivo, e se non riesci a fare il disco successivo per motivi puramente economici…pol esser anca che te passa la voja de far canzon in generale! Per cui io incoraggio sempre la gente a scoprire e a compare anche cd di musica indipendente per questo motivo. Poi un’altra cosa che ci tengo a dire è che se uno si sente di fare musica, deve farla a prescindere, perché tutto sommato se c’è la passione la musica ti da molto di più di quello che chiede, ed è bello perché nella musica ci puoi mettere tutto. Ci puoi mettere le cose belle e brutte,puoi sfogare l’aggressività senza che diventi violenza, e questa è una gran cosa.

E dopo “Xente Molesta” avete altro in cantiere?

Gosso : stiamo cominciando a scrivere i pezzi del nuovo album che potenzialmente potrebbe uscire nel 2014, e questa è una notizia che vi diamo in esclusiva per The Great Complotto Radio!

A proposito di darci una mano tra radio, abbiamo sentito che anche voi fate un programma radio…

Bullo : si, ci trovate ogni lunedì sera su Radio Bocconi al “The Magnagati Show”, noi interveniamo dalle 23:00 ma il programma inizia prima!

Lady Poison : si…Bocconi, non altro! (megarisata generale)

La fascia di messa in onda non si sovrappone nemmeno ai nostri programmi, per cui direi che è perfetto! Domandina veloce, e la collaborazione col Trio Medusa?

Bullo :    ci hanno trovato su internet e siamo stati contattati da loro. La nostra risposta è stata : “semo qua”!

Ragazzi…ma Ciuseppe da Borsea esiste davvero?

Bullo :    sono cose private e delicate, posso dirti che è ispirato a una storia vera. Comunque esistono molte persone che sono convinte che applicando alla lettera la cultura veneta possano tenersi strette le ragazze. Invece per tenersi la donna stretta bisogna andare dal suocero, e regalargli una bottiglia di 903 (per gli astemi, un noto tipo di grappa).

Siete riusciti con la vostra musica a coinvolgere gente di diverse generazioni, è una buona cosa a nostro avviso.

Gosso :  siamo contentissimi di questo e ci fa molto piacere.Come recita il murales che ci è alle spalle “la vostra musica è come una scoreggia, piace solo a voi che la fate”. Siccome noi scoreggiamo col cuore, la nostra musica piace a tutti.

Visto che voi siete esponenti al 100% del punk rock italiano, cosa ci dite della scena?

Gosso : ti ringraziamo di considerarci tali…

Bullo:    di solito chi fa punk rock si diverte molto e noi lo facciamo sicuramente, ma a differenza di altri noi teniamo le distanze da argomenti politici e religiosi, perché di solito al bar non si parla mai di politica e religione. Però se qualcuno sente con il cuore l’impegno politico è giusto che lo faccia.C’è bisogno di tutto, non è che noi abbiamo ragione e gli altri no, noi non ci sentiamo di mescolare le cose.

E le tribute band?

Bullo : anche qui…a chi piace suonare in una tribute band, ben venga. Se uno si diverte a suonare le canzoni degli altri e fa divertire il pubblico va bene, l’importante è divertirsi.

Rocky Giò : diciamo che noi abbiamo delle cose da dire e ci piace farlo a modo nostro, e se qualcuno ha qualcosa da comunicare risulta anche più facile fare musica.

Bullo : io personalmente non seguo le tribute band, perché non lo trovo uno spettacolo divertente. Oppure può essere divertente perché vedi uno che imita un’altro…tipo vedere un pò di Gigi Sabani. Se uno proprio vuole preoccuparsi il discorso non è quello delle tribute band, loro hanno tutto il diritto di fare quello che vogliono, d’altronde c’è stata gente convinta tutta la vita di essere Napoleone, uno è liberissimo di essere convinto anche di questo. La domanda da porsi è perché così tanta gente le segue? Perché la gente preferisce andare a vedere uno che fa finta di essere un’altro piuttosto che uno che ha qualcosa da dire? E quindi anche quello che ha qualcosa da dire forse deve porsi delle domande a questo punto!

Cambiando discorso, e tornando ad argomenti “più seri”, cosa mi dite di Duilio?

Rocky Giò : Duilio oltre a essere un grande amico, è il barista dello Sherwood di Salzano, per cui se volete andare a trovarlo sapete dov’è! Gli ho fatto visita la settimana scorsa e mi ha sfornato una raffica di barzellette una migliore dell’altra, è come essere a casa.

Dunque se passate per Salzano, tutti da Duilio! E il pubblico più “molesto“ dove l’avete trovato?

Gosso : beh, ci sono diversi tipi di molestia.Diciamo che è bello perché in ogni posto dove vai ci sono diversi modi di affrontare il concerto. Certi ” i se fa proprio mae”. In Piemonte ad esempio dopo dieci minuti di concerto è arrivata l’ambulanza a caricare uno con la gamba rotta, qui in veneto invece siamo deliziati anche da una percentuale considerevole di belle ragazze…che non guastano mai!

A proposito di belle ragazze, come avete avuto l’idea delle cheerleaders?

Leader Cheer : noi siamo un gruppo di cheerleaders di Mestre, le Teals, e ci divertiamo un sacco, poi abbiamo trovato i Rumatera ed è stato subito amore.

Sciukka : l’idea era venuta a noi mentre facevamo il video del pezzo “La Grande V”, principalmente per avere un pò di figa in più (risata).

Rocky Giò : in realtà Sciukka era stufo di vedere i nostri culi. (risata)

Gosso : dai, diciamo che le ragazze che vengono a vedere i concerti sono anche contente perché si trovano davanti quattro fusti come noi, mentre “un bel toso” che viene a vedere il concerto dice “va beh, son drio divertirme, quattro mone che spara cagae, però…” Quindi se ci sono le dolgissime Cheers uno si gusta anche di più il concerto, xe vero o no?!

Assolutamente si direi! Ora avrei tre domande personali per Lady Poison :

1- Sai cucinare?

Lady Poison : si, me la cavo abbastanza, faccio delle ottime insalatone.

Bene, visto che sono a dieta.

2- Hai problemi articolari ? (anche se mi sembra superfluo visto le tue performance sul palco)

Lady Poison : no no.

3- Vuoi sposarmi? (risata generale)

Lady Poison : mi dispiace ma…non credo nel matrimonio, quindi no.(altra risata generale)

Bene dopo il pacco in diretta mi sembra che il Bullo ha qualcosa da dire sulla tua prima risposta…

Bullo : posso darvi la ricetta della pasta aglio olio e peperoncino alla Lady Poison?

– Aeora, te ciapi i spaghetti quei cottura otto minuti e te i àsi su ventiquatro/ventisiè minuti.

– Dopo te i scoi ben che vaga via tuta l’acqua, e che i fàsà un bel gnaro tutto grosso.

– Dopo te i ciapi e se no te riesi a tirarli via te i taji, e te fè e porzioni.

– Una volta fatto te ciapi oio cruo, e te o meti insima a toea.

– Aio cruo coa gratugia pal formajo, e te o meti insima a toea.

– E per finire peperoncino in polvere che ognuno se mete le so dosi, e xe na fantasticheria!

Lady Poison : questa è la ricetta della Pastasciukka delle cinque di mattina dopo i concerti!

Benissimo, saranno contenti tutti i nostri ascoltatori di avere una prelibatezza in più da prepararsi! E alla voce progetti per il futuro?

Bullo :   allora, come vi dicevamo prima abbiamo il prossimo disco in cantiere, poi il tour estivo, e poi ognuno ha le sue cose segrete.

Gosso : si, tipo un mio progetto imminente per il futuro è quello di recuperare la mia compianta patente che purtroppo mi ha lasciato pochi giorni fà! (risata generale)

Bene, siamo arrivati in fondo, grazie del tempo dedicatoci ragazzi, siete stati davvero gentili e spontanei come sempre, noi ci siamo divertiti un sacco. Un’ultima cosa, tra un’anno “se trovene” e vediamo cosa è successo nel frattempo?

Bullo :   SE TROVENE! Certo ragazzi! Anche noi ci siamo divertiti in vostra compagnia!

Un saluto a tutti gli ascoltatori di “The Great Complotto Radio”  dai Rumatera e….AUANTIIII!!!

Dal New Age di Roncade è tutto, un saluto da Mas, Fede e Cazzeo.  

https://www.youtube.com/watch?v=EqF550PMOqE

http://www.rumatera.com

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Recensione – Meshuggah Live 30/04/13, New Age Club

Recensione - MeshuggahSono le 21 e 33 minuti del 30 aprile 2013, e sul palco finalmente cala il silenzio e il buio, la folla inneggia all’opening act che è un nome più che d’eccellenza, “Decapitated”. Il gruppo polacco scalda la folla con un ora di concerto al fulmicotone, ripercorrendo la carriera iniziata nel 1996 quando l’età media era di circa 14 anni, ad ora in cui nessuno della band originaria è rimasto in formazione vista la prematura morte del batterista a 23 anni in un incidente stradale. Il fatto che non ci sia nessuno della band originale fa risentire il pubblico, che applaude ma non esagera mai, fino all’arrivo del cavallo di battaglia, “Spheres of Madness”, perla death metal che inizia a far tremare i pavimenti del New Age Club di Roncade.

Con mentalità aperta se ne vanno ringraziando il pubblico e invitandolo a distruggere tutto ciò che trovano all’arrivo dei Meshuggah, loro idoli.

VOTO: 7

Viene concessa mezz’ora di respiro ai numerosissimi fan del metal estremo che hanno riempito l’intero club gremendolo fino all’ultimo angolo come farebbe la sabbia versata in un vaso.

Ore 22:47 è finalmente giunta l’ora, basta la presenza dell’accaldatissimo batterista Thomas Haake a scaldare gli animi, e lo show a momenti comincia con “Swarm”, inizio di una scaletta che comprende molti brani del loro ultimo lavoro “I Am Coloss”, e del precedente capolavoro “Obzen”, senza dimenticare di ripercorrere la loro florida carriera iniziata nel 1987.

Il gruppo è in forma smagliante, non sbaglia un colpo neanche se disturbati dai fan in stage diving che arrivano continuamente sotto i loro piedi;

il 47enne cantante Jens Kidman tiene il palco con un’energia da 20enne, e il concerto prosegue senza nessun intoppo.

Unica pecca della serata, i suoni durante i primi due pezzi della setlist che non rendevano molto comprensibile ciò che i 5 svedesi suonavano, risolta poi nei brani successivi. Nota positiva, luci costantemente a tempo con tutte le ritmiche dei loro brani, che ha reso il concerto molto più avvincente del previsto.

La band a mezzanotte in punto lascia il palco, e dopo gli acclami a gran voce per il bis, concedono due perle di violenza a 8 corde come “In Death – Is Life”, e “In Death – Is Death”, che concludono un concerto durato un ora e mezza.

Gran concerto e grandi persone, ringraziano e dopo la doccia e quasi due ore di attesa, concedono foto e autografi agli intrepidi fan rimasti ad attenderli d’innanzi il loro tour bus.

 

VOTO: 9

 

SCALETTA:

1. Swarm

2. Combustion

3. Rational Gaze

4. obZen

5. Lethargica

6.Do Not Look Down

7. The Hurt That Finds You First

8. I Am Colossus

9. Bleed

10. Demiurge

11. New Millennium Cyanide Christ

12. Dancers To a Discordiant System

BIS:

13. In Death – Is Life

14. In Death – Is Death

Recensione – :Empatia: “Dea”

Recensione empatiaIn un  periodo storico di crisi anche per il rock italiano che ormai da diversi anni vegeta in uno stato di torpore assoluto, tornano dirompenti gli :Empatia:.

Partiamo dalle presentazioni: questa band proveniente dal sanvitese (area geograficamente dislocata nella parte sud della provincia di Pordenone) ha vissuto negli anni ’90 un notevole periodo artistico che li ha visti tra i protagonisti del movimento underground.

La trama sembra quella d’un film d’azione e fantascienza a pensarci… Negli ultimi 10 anni gli :Empatia: sono stati “ibernati” e di loro non s’e più saputo nulla; questo fino a quando il rock, esasperato dalla truppa di finti rocker provenienti dai laboratori delle major dove si sfornano personaggi e “prodotti” da vendita di massa, ha lanciato un urlo di dolore che ha rotto il ghiaccio liberando l’energia di Al Bruni e compagni.

(In parte questo messaggio passa nel cantato della traccia  di  “La nostra canzone” dove la band invita a fare i brani con il cuore e non a tavolino, ndr)

A parte ste divagazioni romanzesche, il concetto è: finalmente un ep che si può definire senza se e senza ma…. ROCK!

Sette brani che lasciano trasparire il processo di maturazione di musicisti che mantengono la loro spinta e il loro groove potenti, riuscendo però a incanalarli con consapevolezza e razionalità nella stesura degli arrangiamenti.

Il gruppo è tornato a una formazione che esclude tastiere, incattivendo e arricchendo la sezione ritmica con l’aggiunta di una chitarra.

I pezzi sono diretti, senza fronzoli.

Si parte subito forte con l’esplosiva “There’s no light in me” e da lì è un continuo avvolgimento musicale che non vi lascia andare fino all’ultimo secondo di incisione! Rilevante, a mio parere, è il groove della band che ha un marchio di fabbrica originale e attuale. Trascinante e d’impatto con ripartenze, svisate e controtempi  che danno una ritmica eccezionale senza cadere però, come spesso accade, nell’eccessivo ed inutile sfoggio di futili virtuosismi.

Il finale è un ulteriore crescendo con la track numero sette, rivisitazione di un classico degli :Empatia: “Infinito Cerchio” che a distanza di tanti anni ha ancora la capacità di farmi venir voglia di pogare!

Una produzione d’alto livello con un equilibrio di suoni perfetto.  Permettetemi un messaggio commerciale non tanto subliminale facendo i complimenti all’amico Nico Odorico della “Angel’s Wings Recording Studio” perché una simile qualità di registrazione e mastering in Friuli sembrava impossibile… Invece…

Il tutto racchiuso da una splendida cover interamente realizzata dallo stesso Al Bruni che ha curato personalmente foto e grafica.

Insomma non ci resta che seguire gli :Empatia: nei loro live e augurare a loro e a tutti voi…. Lunga vita al Rock!

Sito web: www.empatiaweb.it & www.facebook.com/empatiaweb

TRACK LIST:

There’s no light in me

Indifferenza

La tua Dea

Ancora un punto interrogative

Empty words

La nostra canzone

Infinito Cerchio :Revesited:

 

Video della registrazione del brano “La tua dea”: https://www.youtube.com/watch?v=FYQc9xMLDxg